Anche a Palazzo Mosti c’è la “Brexit”

Il Sindaco Clemente Mastella nelle prossime ore presentera la lettera di dimissoni dalla carica, poche righe e poi bisognerà attendere il giorno 22 del mese di febbraio per vedere se le confermerà oppure no.
Stando alle voci bene informate dei corridoi di Palazzo la possibiità di ritirarle sono legate ad un fievolissimo filo di speranza per molti dei consiglieri assisi sugli scanni della sala consiliare.
Un filo che si è fermato a 15 e difficilmente arriverà a 17/18. I numeri sono riferiti ai consiglieri (15) che hanno confermato la loro fiducia al primo cittadino e gli altri due relativi al numero minimo per proseguire nella gestione della legislatura fino al termine.
Difficile arrivare a quei due numeri non fosse altro che strada facendo in queste ultime ore molti dei reprobi hanno rimarcato la dose e non già cercato di riavvicinarsi.
Patto Civico (Aversano, Paglia, Scarinzi e Sguera) sembra essere imploso non fosse altro per le parole dirette ad Aversano, per la reazione del figlio reietto (Luca Paglia) e della determinazione post colloquio di Vizzi Sguera col conducente, dal quale è uscito con un humor peggiore di quello con quale era entrato nella stanza. Resta il solo Luigi Scarinzi ancora titubante che, senza mezzi termini, sin da principio ha mirato ad uno scanno regionale.
L’altra frangia che ha costruito un nuovo gruppo, “Cittadini protagonisti” (consiglieri Angelo Feleppa, Anna Rita Russo e Andrea Reale), pur rimanendo leale all’attuale maggiorana ha, tramite il suo capogruppo Angelo Feleppa, evidenziato che non firmerà alcun patto di lealtà o piccolo programma di fine legislatura, come richiesto dal Sindaco e portato avanti dai due capigruppo delle  Mastelliane, Chiusolo e Quarantiello.
In tutta questa situazione F.I. sembra essersi sottratta alla bagarre e, dopo le dimissioni da capogruppo di Nini Russo, già sta lavorando per le prossime elezioni.
Tutto questo riguarda, com’è evidente, l’attuale composizione della maggioranza a Palazzo Mosti. Dietro questi sommovimenti però si sta combattendo una battaglia sottilissima tra “blasonati”, poiché a tirare i file sono due esponenti che in materia di elezioni hanno esperienza da vendere: Claudio Mosè Principe e Luigi Barone. Il primo oramai autoproclamatosi segretario regionale di Cittadini protagonisti ed il secondo che sostiene la “causa Mastella” .
Principe da qualche mese era sceso in campo con bordate contro la gestione Mastella chiedendone le dimissioni a gran voce. Ma a questa sirena hanno risposto solo in tre come detto prima.
Barone può contare sui due capigruppo con  una decina di consiglieri. Dopo F.I. però anche FdI e la Lega non hanno espresso solidarietà a Mastella ma chiesto, in caso di elezioni, qualcosa di nuovo. Da quì a maggio, probabile mese dell’elezion day, la pre campagna elettorale e le indicazioni di candidature faranno parlare e come.
Sì perché, e questo bisogna sottolinearlo, la mossa Mastella ha spiazzato un po’ tutti soprattutto il Pd, che ha chiesto e presentato una richiesta di un Consiglio comunale nel corso del quale Mastella dovrebbe spiegare le motivazione delle sue dimissioni.
Ma proprio quel partito allo stato sembra essere imbrigliato su se stesso non avendo allo stato un candidato. Una così detta dritta è venuta proprio da Masella che, nei giorni scorsi, sembra aver incaricato una ditta di sondaggi elettorali per verificare le percentuali di voto avendo come antagonista Erminia Mazzoni, possibile outsider pidiellina. Ma in tutto questo ci sarà da verificare evidentemente anche una intesa tra Pd e M5S che in città allo stato non sembra percorribile. Ma poi si sa che in politica l’unione non fa la forza… E quelle ipotetiche forze tra l’altro sono state stravolte dai dati elettorali regionali di gennaio. Avrà ancora percentuali bulgare in città il movimento grillino? Il PD beneficerà di quella boccata di voti romagnoli ed emiliani?
Pregi

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