Sassinoro: l’europarlamentare Adinolfi (M5S) interviene contro l’impianto di compostaggio

“Un’operazione gravemente lesiva dell’ambiente e della salute dei cittadini”. Non utilizza alcuna formalità l’Europarlamentare del M5S, Isabella Adinolfi (nella foto), per descrivere quanto è stato autorizzato dalla Regione Campania, con decreto dirigenziale n. 5 dell’8 marzo 2018. Con questo atto infatti viene concessa alla società New Vision s.r.l., l’autorizzazione unica per la realizzazione e gestione di un impianto per la messa in riserva, trattamento e recupero di rifiuti non pericolosi per la produzione di compost, in contrada Pianelle di Sassinoro (BN). 
“Il problema serio – sottolinea Adinolfi – è che l’impianto si troverebbe ad essere localizzato a soli 255 metri di distanza dal sito di interesse comunitario “Alta Valle de Fiume Tammaro”, che è parte della rete Natura 2000, rischiando pertanto di determinare delle serie e significative incidenze negative sull’area protetta”.
Questo è quanto l’europarlamentare pentastellata ha scritto alla Commissione Europea sottolineando se la stessa non ritenga violati il principio di precauzione sancito dall’art.191 TFUE, nonché le disposizioni della Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, in specie l’articolo 6, comma 3, che prescrive la valutazione di eventuali progetti anche se questi siano localizzati fuori dalle aree Natura 2000.
Sulla questione sono intervenuti anche i livelli nazionali e regionali del Movimento. Il parlamentare Pasquale Maglioneha affermato infatti che:“se la Regione non interviene per evitare che – a distanza di pochi chilometri – sorgano due impianti simili (di cui quello di Sassinoro, sul quale la magistratura sta facendo i suoi approfondimenti), sarà una vera e propria ferita a ridosso del nascente Parco Nazionale del Matese. Una ferita che potrebbe determinare risvolti ambientali davvero molto negativi. Basticonsiderare che il sito sorgerebbe a monte della diga di Campolattaro, su cui la Regione stessa ha investito per la renderne l’acqua potabile”.
Alle sue parole fannoeco quelle del consigliere regionale Vincenzo Viglione: “Abbiamo il dovere di tenere alta l’attenzione su cosa non è stato attuato in termini di direttive volte alla tutela del paesaggio, e che negli anni ha prodotto interventi del tutto incompatibili con le caratteristiche naturali di un territorio, come stiamo rilevando anche nel caso di Sassinoro. Questa è la strada che continueremo a percorrere per proteggere la nostra terra e le nostre comunità da ulteriori scempi”.

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