L’Orchestra Filarmonica di Benevento ha superato sé stessa nel rappresentare ”Il Borghese Gentiluomo”

Un connubio felicissimo, tra teatro e musica: “Il Borghese gentiluomo”, del drammaturgo francese Moliere, letto da Elio e le musiche, di Richard Strauss, suonate dall’OFB .

  Questa volta l’OFB ha superato sé stessa, grazie alla rivisitazione che ne ha fatto la M° Maya Martini. La scelta è stata molto felice, perché “Il borghese gentiluomo”, è una comédie-ballet , divisa in 5 atti, del Molière.

  Essa fu rappresentata, per la prima volta, il 14 ottobre 1670 alla corte di Luigi XIV, nel Castello di Chambord, dalla compagnia teatrale di Molière e dai gruppi di artisti delle due accademie reali: l’Académie Royale de Musique e l’Académie Royale de Danse. Le musiche erano di Jean-Baptiste Lully e le coreografie di Pierre Beauchamp.

  La critica così si esprime:” La satira sferzante della pièce si snoda attraverso le vicende di una coppia borghese comicamente imitata dalla coppia di sguatteri al loro servizio. L’autore vuole mostrare come, di fronte ai sentimenti, sia i ricchi che i poveri si comportino in modo uguale. Un’altra innovazione è dimostrata dal fatto che per tutta la scena le donne hanno decisamente un ruolo più incisivo di quello maschile”.

  In quest’opera, Molière, in realtà, come buffone di corte, criticava Luigi XIV. Infatti, Il borghese gentiluomo era la parodia della corte del Re; il ridicolo della società che lui stesso aveva creato. Inoltre, l’autore prende posizione contro i matrimoni combinati, diffusissimi al tempo, organizzati secondo le necessità economiche. Oltre ai personaggi principali, il “cast” vantava diversi musicisti, cantanti, ballerini. 

  La versione, a cui abbiamo assistito, era stata musicata da Richard Strauss e fu voluta da un grandissimo coreografo e danzatore russo, George Balanchine, di etnia georgiana, naturalizzato statunitense, nato a San Pietroburgo, il 22 gennaio 1904 e morto a New York, il  30 aprile 1983.

  Egli è stato fra i più grandi coreografi del ventesimo secolo e uno dei fondatori della tecnica del balletto classico negli Stati Uniti. Il suo lavoro è un tramite tra il balletto classico e quello moderno. La sua produzione è immensa e conta più di 425 lavori per il balletto, il musical, il cinema e persino il circo.

  Ha dato una lettura de “Il borghese gentiluomo”, scritto da Moliere, in versione moderna, con la musica di Richard Strauss (Suite da concerto, 1917), la cui prima rappresentazione ebbe luogo l’8 aprile 1979 alla New York City Opera, New York State Theater. 

 Un lavoro veramente impegnativo. 

 Infatti, Elio, all’anagrafe Stefano Belisario, ci ha raccontato la storia di un borghese, monsieur Jourdain, che da ricco mercante, era desideroso di divenire nobile. Pur di realizzare questo suo obiettivo, farà tutto quanto si renda necessario, pur di  diventarlo.

  Assolda, al bisogno, maestri di danza, di musica, di scherma e filosofi, i quali dovranno erudirlo e renderlo degno del ruolo che dovrà andare a ricoprire.

  Tutti questi personaggi, in realtà, si beffano di lui, e lo deridono alle spalle, in una maniera impietosa…

  Le musiche sono state dirette dal giovane ed altrettanto bravo, M° Riccardo Bisatti.

A sinistra Elio e il maestro Riccardo Bisatti

  Ringraziamo sempre la M° Beatrice Rana, che, quale direttore artistico, ci ha regalato una stagione, ricca di emozione, di ottima musica, eseguita con grande impegno.

  L’alta qualità della rassegna è stata apprezzata anche dal MIC e dalla Regione Campania, che insieme al patrocinio morale del Comune e della Provincia di Benevento, hanno sostenuto questa brillante iniziativa.     Non ultimi vanno ringraziati anche l’Università degli Studi del Sannio ed il Pastificio Rummo, per la vicinanza. 

  Il prossimo appuntamento ci sarà il 19 maggio, con un concerto da titolo, Primavera Romantica. Saranno eseguite le musiche di F. Mendelssohn e Dvorak, con Keren Kagariltsky, quale direttore d’orchestra.

I biglietti, come sempre, saranno acquistabili online al sito www.ofbn.it e nei punti vendita i-Ticket.

Maria Varricchio

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