La Fine del Cristianesimo  e l’annientamento del Dominio ateistico 

In questi “Ultimi Tempi”, siamo tutti immersi, consapevoli o meno, nella storia estrema del mondo, tra la cultura umano-divina di vita, di salvezza e di trasfigurazione e l’Ideologia mondana di morte, di perdita e di distruzione.

Sono compresenti, infatti, negli scenari quotidiani della nostra convivenza, formidabili dinamiche economiche, civili e religiose che vengono da secoli di confronto e di scontro , di luce e di tenebre. Ed esse si misurano nella coscienza delle persone e dei popoli, tra smisurate difficoltà di comprensione e di giudizio, nella confusione dei criteri di verità e di menzogna che i discorsi, nella baldoria delle opinioni, non riescono più a discernere. Cresce sempre più il disordine delle prospettive culturali e delle istituzioni politiche che regolano l’evoluzione complessiva della realtà decaduta e pericolante.

E’ necessario interrogarci sulla grande Prova proposta dalla questione fondamentale della vita e della storia. Essa richiede una risposta morale, etica, politica e religiosa affidata, nella convulsa lotta tra Bene e Male, al SI e al NO di essere “con o contro Dio”.

Ben venga, quindi, l’iniziativa coraggiosa di suscitare, anche nel Sannio, un momento significativo di incontro e di riflessione per rianimare “la Comunità dialogica fra le Coscienze”.

Non è più tempo di tacere e di nascondersi; non è possibile continuare a cedere all’oltraggio di parlare e di ascoltare una lingua strana, confusa, assordante, anche di false teologie e di arroganti filosofie che pretendono di giudicare la Fede negando alla Fede la possibilità di giudicare il mondo.

Ecco perché c’è un “rumore continuo” nella nostra anima: la Memoria, l’Intelligenza e la Volontà pretendono senza donarsi, si affaticano e si tormentano imprigionate dalla paura, dall’angoscia, dall’indifferenza e si eccitano e si esaltano nella presunzione e nell’orgoglio dell’io, volubile, incostante, incoerente, rinunciando ad accogliere, con umiltà, il dono divino della Fede, della Speranza e dell’Amore.

Questo momento è segnato profondamente dall’urgenza di riconsiderare le ragioni del nostro vivere e il senso del nostro destino, riattraversando i passaggi decisivi della Civilizzazione umana sul nostro pianeta, fino alla dolorosa desolazione dell’oggi. Lo spazio e il tempo dell’uomo, di tutti gli uomini, precipitano ai confini dell’Eternità: Torna Cristo Gesù a vincere il mondo e il tempo!

L’intera storia del mondo è fecondata dalla Potenza, Sapienza e Amore della Divinità Trinitaria.

Essa regge i moti, i palpiti, il respiro, le parole della vita e regge, con la Volontà d’Amore assoluto, eterno, infinito, onnipotente, unico le tre grandiose fasi della Vita Universale: la Creazione  Regno minerale, vegetale, animale ed umano – la Redenzione  Incarnazione, Evangelizzazione, Morte e Resurrezione del Figlio Unigenito di Dio – e la Santificazione che ripristina nella fusione dell’umano e del divino la condizione felice e beata, senza sofferenza e senza morte, dei figli di Dio e della Vergine Madre.

Gerusalemme e l’Ebraismo − la Legge e i Profeti − Atene e il pensiero ellenico, a cominciare da Socrate e Platone, Roma, con l’organizzazione giuridica e istituzionale della società, sono gli indicatori sorgivi del processo straordinario di fusione culturale e spirituale che, fecondato dal Cristianesimo, è divenuto il “motore della storia”, la sua essenza e il suo destino.

Perché siamo invece alla “Fine del Cristianesimo”e alla vincente realizzazione dell’ “Umanesimo mondano”, senza Dio e senza Eternità?

Perché la Società dell’Occidente è giunta all’abbandono, all’insulto e al disprezzo del Dio Amore che crea, redime e santifica l’umano e al rifiuto dell’uomo di essere “immagine e somiglianza di Dio” destinato a divinizzarsi, donandosi interamente, anima-corpo-spiritoall’Amore infinito ed Eterno?

Siamo precipitati, tutti noi Cattolici, Fedeli, Sacerdoti e Vescovi, nell’Apostasìa: una frana di orgoglio e di follia, di infedeltà e di tradimento. 

Questa nostra generazione perversa “neppure si preoccupa di conoscere ciò che Dio  Creatore, il Verbo fatto carne Salvatore, lo Spirito Santo Santificatore compiono per sottrarla alla rovina e all’eterna perdizione”. 

Da tre secoli l’Umanità è stata sedotta dalla Massoneria laica ed ecclesiastica, dall’invadenza ossessiva del Capitalismo e dalla violenza totalitaria delle rivoluzioni marxiste con l’errore micidiale dell’Ateismo teorico e pratico. Al posto di Dio si sono costruiti gli idoli che tutti adorano: “il Piacere, il Denaro, il Divertimento, il Potere, l’Orgoglio e l’Impurità.”

E noi da che parte stiamo? A chi vogliamo appartenere?

Da qualche giorno la Democrazia francese, erede dell’Illuminismo e della Rivoluzione dell’‘89 ha festosamente reso costituzionale il più grave delitto contro la Vita: il diritto di uccidere il bambino nel seno materno.

Ma il Mondo non vincerà. La Chiesa del “piccolo resto” purificato e penitente non crollerà perché, nella “Ricerca della Verità”, nel “Cammino di Libertà”, nella “Testimonianza d’Amore”, è sempre sostenuta e animata dall’Eternità di Cristo Gesù, Via Verità e Vita.

E chi crede, chi spera, chi ama,è in attesa di Cieli nuovi e Terra nuova.

Davide Nava

Un pensiero su “La Fine del Cristianesimo  e l’annientamento del Dominio ateistico 

  • 12 Marzo 2024 in 09:22
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    La sofferenza del Sen. Nava accomuna tutti quelli che credono e mettono Dio al 1°posto.
    Venti secoli di “confronto e di scontro” a nulla rilevano per riportare l’uomo pentito al suo Creatore che, purtroppo, continua ad adorare il serpente innalzato da Mosè. Quel serpente, ormai, ha partorito una grande moltitudine di serpentelli che si mimetizzano nascondendosi e azzannando gli ignari passanti campestri che non usano viaggiare sulle autostrade delle menzogne, degli intrighi, degli intrallazzi, a scapito del senso compiuto della verità e dell’ordine voluto dal Creatore. Lo hai ben detto, egregio senatore “non è più tempo di tacere e di nascondersi”: quando la Fede è buffoneggiata, come sta accadendo sconsideratamente, è tempo di rompere ogni resistenza e di agire, anche sacrificando se stessi! Lo scrittore Jean Guitton, nella presentazione del libro Ritratto di Marthe Robin scriveva “nessuno saprà mai quanto ho dovuto togliere, tralasciare, distruggere. Questo libro è simile
    a un albero d’inverno, carico di omissioni, sacrifici, silenzi”. Noi, invece, facciamo molto rumore e auspichiamo una primavera di speranza, perché il Bene, alla fine, prevarrà sul male!
    Francesco Gaetano

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