Caso Covid-19 a Ponte: la minoranza denuncia il pressapochismo dell’amministrazione comunale

Il gruppo consiliare Ponte Futuro interviene con una sua nota nel dibattito nato sui social sul mistero di una presunta tardiva segnalazione al Comune di Ponte da parte dell’Asl beneventana di un soggetto positivo al Covid-19 residente nel comune.

In un momento come questo l’ultima cosa che occorre è quella di alzare un polverone di polemiche, ma il nostro compito di gruppo di opposizione ci impone un ruolo politico ed amministrativo ben specifico. Soprattutto nei momenti critici per la comunità è nostro impegno quello di chiedere chiarimenti e spiegazioni, assumendo, se necessario, anche l’atteggiamento che l’Apostolo Tommaso usò con il Cristo. 
Restiamo ancora una volta sorpresi e basiti dal pressapochismo dell’amministrazione comunale. Le parole del vicesindaco Fabrizio Boscaino sono chiare ed inequivocabili. Innanzitutto ha scritto testualmente che la comunicazione, senza specificare da parte di chi è arrivata (dobbiamo pensare dall’Asl), sarebbe stata spedita pochi minuti prima della mezzanotte. A questo punto siamo curiosi di vedere questa Pec per accertarci realmente dell’orario. Se così fosse, dovremmo “lamentarci” ufficialmente nelle sedi e con i metodi opportuni. Ormai l’iter Covid è entrato nel Dna di ogni amministrazione ed interloquendo con i Comuni a noi vicini che purtroppo hanno conosciuto il dramma dei contagi, ci è stato riferito che l’Asl e la sua Unità di Crisi avvisano tempestivamente. Se con Ponte c’è stata una falla nel protocollo è giusto alzare la voce e non fermarsi ad un post di lamentela su Facebook nella pagina “Sei di Ponte Se…”.
Detto questo non riusciamo a comprendere che altro tipo di comunicazione “tempestiva” che non fosse una Pec avrebbe voluto il vicesindaco. Non dovremmo spiegare noi l’importanza di una Pec e la sua gestione. Ma siamo costretti a farlo per chiarezza nei confronti dei cittadini: la Pec è collegata direttamente ad un numero di cellulare che il Comune avrebbe dovuto fornire, quindi ci risulta strano se non impossibili che nessun amministratore l’abbia letta. Inoltre chiediamo al vicesindaco Boscaino quale altro metodo sarebbe stato opportuno: una telefonata “informale”? Oppure un piccione viaggiatore? Forse quello in uso nel medioevo, vale a dire il corteo degli untori che doveva partire da Benevento con tanto di campanellacci?
UNA AMMINISTRAZIONE CHE IN TEMPI DI EMERGENZA SANITARIA NON MONITORA COSTANTEMENTE LE PEC CI LASCIA SENZA PAROLE. A QUESTO PUNTO VIENE SPONTANEO CHIEDERSI: SE QUESTO ACCADE NEI MOMENTI DI CRISI, IN QUELLI ORDINARI LE PEC VENGONO CESTINATE?
Achille Antonaci   Domenico Scrocco   Pietro Stefanucci

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