Fiorenza Ceniccola in missione a Roma a servizio di sua Maestà Bacco e dei vignaioli italiani

La coordinatrice di Forza Italia Giovani per la provincia di Benevento, Fiorenza Ceniccola, ieri è stata in piazza Montecitorio per portare  la protesta dei zappatori-vignaioli nel cuore del potere romano, dopo aver consegnato nelle mani dell’on. Antonio Tajani presso la sede nazionale del partito una lettera indirizzata al Presidente Berlusconi per chiedere un Suo impegno diretto verso il governo Conte e chiedere una modifica del decreto Semplificazione già entrato in vigore lo scorso 16 luglio e, in particolare, dell’articolo 43 del succitato decreto che, in buona sostanza, sancisce la fine delle Doc e delle Docg col pretesto dell’emergenza provocata dal virus cinese. Con un danno incalcolabile d’immagine e d economico per la nostra viticoltura di qualità che rappresenta la punta di diamante del made in Italy nel mondo.
In poche parole, con il succitato articolo 43 al comma 3  si va a modificare l’art. n.38 con l’aggiunta di un comma 7-bis che “..in caso di dichiarazione di calamità naturali ovvero di adozione di misure sanitarie o fitosanitarie, o altre cause di forza maggiore, viene consentito di imbottigliare un vino soggetto all’obbligo di cui all’art.35, comma 2, lettera c), al di fuori della pertinente zona geografica delimitata”.
“Detto in soldoni – dice Fiorenza Ceniccola – significa che si possono imbottigliare i vini a Denominazione controllata in qualsiasi parte del nostro Bel Paese. Falanghina, Aglianico, Taurasi, Barolo, Chianti, il Prosecco e con loro altri 340 vini Doc e altri 70 vini a Denominazione di origine controllata e garantita vengono letteralmente cancellati con grande gioia per gli operatori del settore senza scrupoli.
E tutto questo accade con il tacito consenso dei dirigenti  locali e nazionali  del governo giallo-rosso che restano in religioso silenzio per non far “incazzare” i nostri vignaioli a poche settimane  dal voto regionale”. 
“Le tasche dei zappatori-vignaioli – conclude Ceniccola – sono sempre più vuote e  il governo guidato dal prof. Conte invece di aiutarli promuovendo, per esempio, la cosiddetta “agricoltura contrattualizzata” decide di ammazzare il buon vino italiano col pretesto del virus cinese.
Gli interessi veri e autentici della nostra comunità sono sacrificati, ancora una volta, sull’altare della convenienza affaristica.
E’ necessario, a mio avviso, promuovere un’immediata iniziativa parlamentare per chiedere la sospensione del decreto Semplificazione e, in particolare, la cancellazione del succitato comma 7-bis dell’art. 38.
Chiudo gli occhi per un attimo e cerco di immaginare che cosa sarebbe successo se un tale provvedimento fosse stato adottato dal  governo presieduto dal Presidente Berlusconi”.

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