Ponte: sul Puc interviene duramente Marco Fusco e dichiara guerra all’amministrazione comunale
“Nel chiuso di qualche stanza, e con un ristretto numero di ‘invitati’, il futuro di Ponte è stato rivoltato, stravolto, riscritto e modificato, con uno straccio di confronto pubblico di pochi giorni fa, senza un vero dialogo aperto, senza aver interpellato le categorie produttive del paese, le realtà associative e quindi i cittadini”. Così Marco Fusco , cittadino di Ponte commenta il metodo adottato dalla squadra di governo di Marcangelo Fusco per le modifiche al Puc.
“Nel nuovo Puc – attacca Fusco – compare una strada che serve forse a qualcuno di molto vicino al sindaco? Tipo uno che ha avuto una zona edificabile in un vallone, zona rossa? Vallone interessato tra l’altro da alluvione… Il tecnico che poche sere fa presentava il Puc ,- racconta Fusco – mentre affermava che il suolo non andava consumato per l’equilibrio idrogeologico e non creare scivoli per l’acqua, non si era evidentemente accorto che c’è una strada senza senso che attraversa in lungo tutto il vallone (come si evince dalla piantina allegata) entrando tra l’altro in una abitazione privata. Bene! Quella strada è in pratica meglio dell’Acquafan di Riccione per far allagare il paese”
E non si ferma qua Fusco: “Ancora una volta – aggiunge – è stata scritta una delle pagine peggiori della nostra Ponte . Si gestisce il PUC con dispregio verso i Cittadini. L’amministrazione comunale, probabilmente, con il contributo di qualche suggeritore nascosto, continua ad utilizzare il Piano per tutelare interessi di bottega a danno del futuro di Ponte. Alla maggioranza del sindaco protempore Fusco consiglio vivamente di rivedere il PUC. Sono, loro, ancora in tempo. Io intanto, poiché non ho voglia di interloquire con sindaco, vicesindaco e la corte celeste… ho dato mandato al mio legale affinché faccia luce su ciò che sta accadendo a Ponte, o meglio, di quel che è rimasto di Ponte, ed invieremo il tutto agli enti preposti al controllo. La pazienza ha un limite… – conclude Marco Fusco – e il limite è stato alquanto superato!“ (a.i.)