Ponte, impietoso il bilancio della minoranza sul primo anno della gestione “rivoluzionaria”

Il gruppo consiliare di minoranza “Ponte Futuro”, ad un anno dall’insediamento dell’amministrazione Fusco, traccia un impietoso e negativo bilancio  dell’attività politica ed amministrativa di una compagine che nei proclami elettorali diceva di voler “rivoluzionare” il paese.

“È trascorso esattamente un anno dalle elezioni amministrative di Ponte, da quel dibattito politico così animato e così vivace che per alcuni mesi ha monopolizzato l’attenzione dei cittadini, ha caratterizzato le discussioni tra amici e parenti, ma soprattutto ha acceso i riflettori sui protagonisti di quella sfida e sul loro progetto per il paese. Ebbene è trascorso esattamente un anno da quando le urne hanno premiato Marco Fusco con la sua “rivoluzione Ponte”, dunque è giunto il momento di fare un bilancio dell’operato di questa amministrazione. 
È probabile che possiate considerare breve il tempo trascorso per poter dare un giudizio netto sul lavoro svolto, ma in realtà un anno è il tempo giusto per tracciare marcatamente il confine tra il passato ed il presente, si possono delineare chiaramente gli obiettivi da raggiungere e soprattutto il modo in cui lo si vuol fare, si può dare una nuova immagine al paese e soprattutto un anno è il tempo in cui un Sindaco e tutta la sua squadra svelano che tipo di amministratori sono, al di là dei proclami.
Ci aspettavamo la rivoluzione, quella che quando arriva stravolge il corso degli eventi, quella impetuosa che rovescia il modo di gestire la cosa pubblica, quella strabordante della voglia di fare di giovani amministratori, quella rivoluzione che sarebbe dovuta divenire un modello ispiratore per le realtà limitrofe, e invece, come spesso accade, quando il sipario cala ci si toglie la maschera: la rivoluzione ha finito per schiantarsi contro i problemi della gestione della macchina amministrativa. In questi mesi le scene che si sono susseguite sono state diverse e purtroppo negative.
A cominciare dall’arroganza e dalla tracotanza dimostrata dalla maggioranza nei Consigli Comunali, passando per l’utilizzo di cittadini che a nessun titolo e in violazione delle regole sulla privacy sono quotidianamente presenti negli uffici comunali, e ancora l’aumento delle tasse, la questione Pro Loco, rimasta irrisolta, il Forum Giovani che è stato messo da parte, per non parlare delle pale eoliche e del mancato ristoro per il comune, dovuto principalmente proprio al palese conflitto di interessi del vicesindaco.
Continuando citiamo la vicenda di via Palatucci che non trova ad oggi una risoluzione, il Piano Urbanistico Comunale che avanza in religioso silenzio, l’uso dei soldi pubblici per finanziare in fretta e furia un tutorato, i cui risultati sono ancora avvolti nel mistero, o anche la questione della gestione del campo sportivo comunale che rispecchia un modus operandi indefinibile, già visto troppe volte in passato.
Non da ultimo, durante la campagna elettorale per le elezioni europee, scopriamo, da un messaggio di propaganda politica del Sindaco, che l’amministrazione starebbe provando ad intercettare un importante fondo economico per il centro storico; e allora perché non portare la popolazione a conoscenza dei dettagli del progetto, delle prospettive, dei vantaggi e dei benefici che se ne potrebbero trarre, o trattasi di questione solo per addetti ai lavori? 
Il nocciolo della questione è proprio questo: se oggi Ponte continua a rimanere nel suo isolamento è perché a monte manca la visione di uno sviluppo a lungo termine del paese, manca di una visione.
Un’amministrazione come questa, arroccata sulle proprie posizioni, chiusa al confronto e ancorata a vecchie logiche clientelari, è certamente distante dalla visione che noi immaginiamo del nostro paese. A distanza di un anno, quindi, non ci resta che constatare che di quella rivoluzione tanto agognata non resta che il cadavere”.
PONTE FUTURO
Gruppo politico di Ponte

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