Al Teatro Massimo, la danza di Carmen Castiello, nell’ambito del Festival Filosofico

Continua l’impegno dell’associazione “Stregati da Sophia”, che hanno avuto, anche quest’anno, la collaborazione del Balletto di Benevento della scuola di Carmen Castiello, con la creazione dello spettacolo di danza dal titolo ”Void”, vuoto. Che cos’è il vuoto? È sinonimo di mancanza, di solitudine, di privazione, di svilimento. Come lo possiamo riempire? Con oggetti, beni di consumo necessari e superflui, con principi, valori, idee, azioni. La creatività non ci manca, siamo spesso artefici della nostra fortuna o sfortuna, possiamo creare ponti o innalzare muri.
Lo spettacolo è iniziato proprio così, con la voce narrante di Beppe Barile, che ha letto i testi di Linda Ocone, anche regista dello spettacolo, con la elencazione del concetto di vuoto in Aristotele, Agostino, i filosofi tedeschi, la filosofia orientale. Al vuoto si contrappone la presenza di cose e quindi la ricchezza. Ricco si definisce colui il quale dispone di ciò che necessita. Poi però può nascere l’avidità, quella cioè, che ci costringe a chiedere il superfluo.
La danza è stata preceduta dal  passaggio dei ballerini nella sala, che hanno distribuito facsimili di soldi e carte da gioco, poi saliti sul palco hanno aperto un sacco sceso dal soffitto. Ne abbiamo visto così  il suo contenuto: fili d’oro, nei quali si sono rotolati i sette ballerini: quattro ragazze, che indossavano scintillanti abiti da sera,  e tre uomini, in smoking, con il papillon rosso.
Il sacco è stato poi richiuso e rimesso al suo posto. La voce narrante ha poi continuato con un augurio: “La bellezza salverà il mondo”, e qui, sulla scena, una ballerina con una tunica bianchissima, velata, elegantissima. A fine spettacolo, i ballerini sono ritornati tra il pubblico per ringraziare, ma questa volta vi era anche lo straordinario ballerino Josè Perez, che Carmen Castiello ha voluto fortemente nel suo spettacolo, proprio per le sue capacità,  tanto da dover spostare la data dello spettacolo. 
La bravura di Perez e di Odette  Marucci è stata impareggiabile: la leggiadria e la grazia hanno fatto da padrone sulla scena, dove sono state ballate le coreografie originali, ideate da Carmen Castiello e  Giselle Marucci, con le  musiche di Duke Ellington, Charlie Haden,  Vivaldi.
A fine serata, la direttrice Castiello ha voluto ringraziare la prof.ssa Carmela D’Aronzo, presidente della associazione, e lo sponsor per eccellenza dello spettacolo, Luigi Micco, che lo scorso anno aveva offerto una borsa di studio per un allievo  della scuola di Carmen. Micco è un imprenditore che, presso il Centro Buonvento, ha lanciato sul mercato una nuova sfida, lo Store Strega, per far conoscere sempre più i prodotti Alberti. Anche questo è un gesto d’amore per la nostra città. Proprio un messaggio di questo tipo è stato lanciato dalla M° Castiello: “Amiamo la nostra Benevento, la nostra città”.
Ed infatti Carmen Castiello sta dando prova di amare la nostra città, tanto da invitare, nello scorso mese di dicembre, la notissima Carla Fracci, che ha tenuto una lezione ad hoc, per le allieve della sua scuola e a  voler immortalare questo incontro, intitolandole  l’aula della stessa. Grazie a lei, si è realizzato, in una maniera assolutamente imprevedibile ed incredibile, il mio sogno di bambina: conoscere di persona un mito della danza internazionale, l’etolie Carla Fracci. La mia gioia non ha conosciuto confini, vedere da vicino i suoi movimenti di danza, ascoltare le sue idee, pensare a lei come ad una dea: quella della bellezza, la stessa  presentata nel  famoso film ”La grande bellezza”, quella interiore che non sfiorisce mai. La figura bianca ed elegantissima  di Carla Fracci ha incantato tutti: dai cultori della danza ai profani. E’ stata lei la protagonista dolce e decisa che, in tutti questi anni,  ha trasportato il pubblico, verso quest’Arte: la danza classica.  
Maria Varricchio

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