Teatro: “I fiori del latte” rivela il dramma della terra dei fuochi

Inaugurata, al teatro Massimo, la rassegna Palcoscenico Duemila, di quest’anno con “I fiori di latte “, scritto da Eduardo Tartaglia, con Mario Porfito, Angela De Matteo, Stefano Jotti, Stefano Meglio e Ivan Senin, in cui ha fatto da mattatore Biagio Izzo. L’autore ha immaginato la nascita e lo sviluppo di un’azienda casearea, che produce appunto dei veri e propri “fiori di latte” e si appresta a stipulare un importante contratto con un industriale del nord, interessato alla genuinità del prodotto. Un giorno però il cooprotagonista, Aniello (BiagioIzzo), trova casualmente il proprio cane morto e, mentre scava nel terreno, adibito a pascolo delle bufale, un bidone  nauseabondo. La drammatica scoperta rischia dunque di far saltare tutti i sacrifici, legato ai debiti contratti dai due cugini, il nominato Aniello e Costantino,  contitolari dell’azienda. Riusciranno i nostri eroi a mantenere in piedi la loro impresa? Il lieto fine è assicurato da un rimorso di coscienza che assale Castantino, uno dei  protagonisti. 

Il lavoro teatrale è senza dubbio encomiabile, perché ha posto il dito in una grande piaga: l’inquinamento dei terreni nel casertano e nel napoletano, con grande rischio dell’immagini e della sopravvivenza stessa delle aziende. Di recente, l’aumento dei tumori tra i più giovani sembra aver risvegliato le coscienze, e qualcosa in difesa del territorio, e di conseguenza della salute, ha cominciato a muoversi. E’ lontano nel tempo e nello spazio il canto di S.Francesco D’Assisi che ringraziava il Signore nel suo “Cantico delle Creature” dicendo: “Laudato si” …o mi’ Signore per nostra sora matre terra, la quale ne sustenta et ne governa et produce diversi fructi con coloriti flori et herba”. Non bisogna certo essere cristiani per credere nella necessità di non rovinare ulteriormente quel poco che di sano è rimasto sulla terra, tutti ne dobbiamo sentire la necessità. A teatro dunque è stato affrontato questo attuale e scottante tema, che  vuole farci meditare su cosa stiamo facendo per cercare di tutelare il nostro ambiente, la nostra salute e quella dei nostri figli.  

Con questo spettacolo l’autore ha voluto spingere ciascuno di noi ad impegnarci in tal senso e  dobbiamo ringraziare oltre al cast di attori, anche la produzione, la società Tradizione e Turismo AG. Spettacoli, ed il produttore esecutivo Giacomo Monda, che hanno permesso uno spettacolo esilarante per le continue battute, reciate su un palcoscenico. in cui le scene sono state ben curate da Luigi Ferrigno, illuminate da Gigi Ascione. Gli attori hanno indossato i costumi di Giovanna Napolitano, mentre le musiche sono state di Mariano Bellopede.

Maria Varricchio

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