“I soliti ignoti” al Modernissimo di Telese, una fedele trasposizione teatrale dell’opera di Mario Monicelli

Con il remake del film “I soliti ignoti” , prodotto nel 1958, quando chi scrive non era ancora nata,  è iniziata la rassegna Teatrale al Modernissimo di Telese Terme, interpretato da Giuseppe Zeno e Vinicio Marchioni, che  ne ha curato anche la regia.
I dialoghi sono stati scritti da Antonio Grosso e Pier Paolo Piccialli, i quali hanno voluto cimentarsi, con questa trasposizione teatrale, in uno confronto con un film che ebbe famosissimi e bravi attori:  Totò, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Claudia Cardinale, Renato Salvatori, Tiberio Murgia, Carlo Pisacane, Memmo Carotenuto e l’allora diciassettenne Carla Gravina.
Un film che ebbe due nastri d’argento e una candidatura ai premi Oscar 1959, quale miglior film straniero. L’idea di base e soprattutto il finale sono tratti dalla novella “Furto in una pasticceria”, contenuta  nell’antologia di Italo Calvino, “Da ultimo viene il corvo”. È stato successivamente inserito, come opera rappresentativa, dei migliori 100 film italiani da salvare. 
Esso raccontava la difficile situazione in cui si trovava l’Italia, nel periodo immediatamente post-bellico, situazione d’altronde non diversa dalla nostra e con la difficoltà da parte di tutti i protagonisti di rassegnarsi ad accettare un lavoro, povero di guadagni, ma onesto. La versione teatrale del film di Mario Monicelli, il grande regista morto suicida a 95 in una clinica romana,  è perfettamente riuscita,  anche per la particolare somiglianza di alcuni attori con quelli del film. Infatti, per un monento, chi mi era accanto ha avuto l’impressione che Tiberio Murgia non fosse morto, appena è comparso in scena il suo sosia, tale era la somiglianza con l’attore siciliano.
Che emozione sentire la canzone del tempo, ormai intramontabile  ”Nel blu, dipinto di blu”, con il pensiero rivolto al grandissimo Domenico Modugno. E’ dunque questa l’occasione, per i più giovani, di vedere raccontata in teatro, la storia tragico-comica di questa “banda di ladri”,  che ricordano un po’, anche un altro grande film, interpretato anch’esso da Toto con Peppino De Filippo, “La banda degli onesti”, girato due anni prima. 
Sulle scene, realizzate da Luigi Ferrigno e illuminate dalle luci di Giuseppe D’Alterio, sono state collocate sui due lati del palcoscenico due gabbie di ferro, utilizzate quale aree d’interni. Gli attori, bravissimi, Salvatore Caruso, Augusto Fornari, Vito Facciolla, Antonio Grosso, hanno indossato i costumi di Milena Mancini. Possiamo tranquillamente concludere che la produzione de ”Gli ipocriti di Melina Balsamo” è stata vincente, realizzando un’ ottimo risultato.
Il prossimo spettacolo ci sarà il 15 gennaio, con Leo Gullotta, che vedremo in “Pensaci, Giacomino”.
Nel frattempo, non mi resta che augurarVi “Buone Feste”.
Maria Varricchio

[DISPLAY_ULTIMATE_SOCIAL_ICONS]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.