Per lo stesso reato di diffamazione Corona (AltraBenevento) viene prima prosciolto (2017) poi rinviato a giudizio

Comincia domani presso il Tribunale di Benevento il processo penale a carico di Gabriele Corona, presidente dell’associazione AltraBenevento, al quale viene contestato il reato di diffamazione, per avere commentato quasi sette anni fa in un comunicato stampa i risultati di un concorso pubblico bandito da Unisannio.
All’epoca Corona fu querelato dal Rettore Bencardino, ma “nel 2017 – scrive Corona in una sua nota  -l’indagine a mio carico per la presuna diffamazione a Bencardino e all’Università del Sannio è stata archiviata su richiesta del Pubblico Ministero perché avevo espresso critiche motivate su fatti veri”.
Ad ottobre del 2013 però una delle vincitrici di quel concorso partecipa come commissario di esame ad una prova selettiva dell’Università della Basilicata per la nomina di un amministrativo categoria D, annullata a seguito di velenose polemiche. Alcuni giornali lucani denunciarono presunti tentativi di predeterminare il vincitore di quella selezione, ricordando anche le polemiche sorte a Benevento e l’articolo di Altrabenevento dell’anno precedente. A questo punto furono querelati per diffamazione gli autori dei giornali lucani che avevano riportato il comunicato di Corona e lo stesso presidente di AltraBenevento.
Amaro il commento di Gabriele Corona, che così chiude la sua nota alla stampa: “Nel 2017 l’indagine a mio carico per la presunta diffamazione a Bencardino e all’Università del Sannio è stata archiviata su richiesta del Pubblico Ministero perché avevo espresso critiche motivate su fatti veri. Lo stesso PM, invece, su richiesta di Telesio e Facchiano nel 2018 ha chiesto il mio rinvio a giudizio per lo stesso articolo di giugno 2012. Assistito dall’avv. Nunzio Gagliotti, affronto con serenità il processo che mi consentirà di confermare le mie critiche, motivate, per i risultati scandalosi di quel concorso che nel 2013 è stato annullato con motivazioni ancora all’attenzione dell’autorità giudiziaria.”

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