La “ricchezza” è il tema del 5° Festival filosofico, inaugurato da Giancarlo Giannini

Per questa V° edizione del festival Filosofico del Sannio, l’Associazione Culturale Filosofica “Stregati da Sofia” ha presentato agli alunni delle scuole superiori , nel primo incontro, tenutosi il 01 febbraio presso il riaperto Cinema S. Marco, il tema: ”La ricchezza del Teatro e del Cinema”, con un testimonial d’eccezione: Giancarlo Giannini, uno dei migliori artisti teatrali e cinematografici, del nostro tempo, un distinto signore, che ci ha espresso il suo concetto di ricchezza, maturato in tantissimi anni di cinema e teatro.Nato in Liguria e vissuto a Napoli,  città nella quale si era trasferita la sua famiglia, ha frequentato il Liceo “A. Volta” di  Napoli,  dove un suo professore era stato addirittura, compagno di scuola di E. Fermi. E’ certamente un italiano doc, che ha condensato la sua italianità nel libro che ha scritto di recente, in cui coniuga l’amore per la cucina genovese e quello per il dialetto napoletano. Inizia dunque il suo intervento, leggendo la pag. 162 del suo libro, dal titolo “Sono ancora un bambino,(ma nessuno può sgridarmi)”, edito da Longanesi, in cui afferma appunto di essere ancora un bambino, (di cui si compiace, vedi il fanciullino del G. Pascoli), e conclude ottimisticamente dicendo che :”..Tutto il male viene per giovare, perché ci costringe  a un nuovo modo del divenire”. Giannini afferma, poi, “la sovranità del pensiero dell’uomo sul computer, che per funzionare ha bisogno di informazioni, in quanto  non è dotato di fantasia, mentre nulla, in assoluto, è più veloce del pensiero dell’uomo”. Quello che abbiamo perso –  secondo lui –   è la capacità di ascoltare e capire i moti del cuore. Ed ascoltando il cuore si può capire la poesia, come, ad esempio, L’lnfinito,  di G. Leopardi , che ci ha declamato, lirica scritta  duecento anni fa,  nel 1819,  anno della sua composizione.La grandezza della sua performance è stata nella grande semplicità ed umiltà con cui ha iniziato: leggere dal vocabolario della lingua italiana, la definizione dei concetti di ricchezza e filosofia, per portarci a scoprire che l’uomo si arricchisce con il sapere, con la  citazione di  alcuni dei santi filosofi , quali S. Tommaso d’Aquino, S. Bernardo, S. Agostino, fino ad essere d’accordo con Alphonse Allais, che ha affermato: ”Il denaro è un ottimo aiuto per sopportare la povertà”. Di qui, l’assunto che l’uomo molto ricco non deve parlare di denaro. Anzi, ha continuato Giannini: ”Riesco ad arricchirmi parlando di Leopardi, ricevendo 45 minuti di applausi, dopo tre ore di spettacolo, Pavarotti raggiunse il numero di un’ora di applausi, ma è stato battuto più tardi da Placido Domingo, che ne ebbe per un’ora e 15 minuti”. Ci ha parlato anche della sua attività di attore di cinema, ricordando, con affetto, la sua collaborazione, con F. Fellini, L. Wertmuller, Mario Monicelli, Ettore Scola,, ed ha sottolineato come, nel teatro, sia importante “la voce dell’attore, che incide nel silenzio della sala”.
Ha concluso il suo intervento, declamando un pezzo forte del teatro shakespeariano, il discorso funebre di Marco Antonio, in onore di Giulio Cesare, dall’opera omonima,  in cui Bruto, viene indirettamente accusato dell’assassinio di Cesare. Ascoltare questo discorso funebre è sempre una nuova emozione, che ci riporta alle ragioni della politica, alla sua spietata logica, che a volte tende a forzare o ad impedire un mutamento degli eventi che è comunque , malgrado tutto, inevitabile o già avviato. 
Bruto si difese sostenendo che Cesare, con il suo strapotere militare, avrebbe ucciso la democrazia,  svilendo i poteri del Senato, ma in realtà l’affermazione del principe avverrà di lì a poco, e Cesare  Ottaviano Augusto ne sarà il suo naturale prosieguo. Inutile dunque, se quello fu l’intento, dell’uccisione di Cesare. Riportando il tutto ai nostri giorni, anacronistico, oltre che orrendo, è stato anche  l’omicidio dell’On. Aldo Moro, da parte delle Brigate Rosse, se il loro obiettivo fu quello di fermare la collaborazione tra il partito Comunista e la Democrazia Cristiana, collaborazione che avrebbe portato forse ad un governo stabile, collaborazione che, dopo una periodo di opposizione dei comunisti e post comunisti di quasi due decenni in seguito al fallimento del compromesso storico, ha visto la realizzazione del disegno catto-comunista, sempre perseguito dal Pci, attraverso, prima, la costituzione del governo Prodi (che vedeva insieme post comunisti e ciò che era rimasto della ex Dc) e, poi, con la fondazione, nel 2007, del Partito Democratico. Senza per questo voler entrare nel merito, a volte il corso degli eventi è inarrestabile. Alla  fine della manifestazione, gli è stata consegnata una scultura, creata ad hoc, dal bravissimo Antonio Frusciante, scultore che  ha utilizzato la ceramica, per la creazione del suo “engobbio”, una vera e propria opera d’arte, con la rappresentazione della trasformazione di Iside, signora egizia di Benevento, in Sapienza. Un grosso encomio va all’Associazione Stregati da Sophia, soprattutto per aver trovato il modo di far conoscere questa importante branca del sapere ai nostri ragazzi, in una maniera semplice ed accattivante, già dal suo inizio. Infatti, siamo stati accolti  dalla musica dell’Orchestra Stabile della Canzone classica napoletana, diretta dal M° Luigi Ottaiano, che ha anche suonato il flauto traverso, con la collaborazione del  primo mandolino, Domenico De Matteis; del secondo mandolino,  Anthony Palermo; di Annalisa Palermo alla mandola; di Raffaele Russo alla chitarra classica; di Verena Rizzo al basso; dalle voci di Teresa Bosco e Francesca di Tollo, che hanno eseguito  “Quanno tramonta  o sole”, in apertura, seguita da ”I t vurria vasà ” e, in chiusura, da “Rondinella”.  Attendiamo, adesso,  per il prossimo 20 febbraio, la lectio magistralis del Prof. Giovanni Casertano, che tratterà il tema de ”La ricchezza in Platone”.
Maria Varricchio

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