L’avvocato Mario Collarile, nel presentare il suo libro ”Iside, Signora di Benevento”, ci ha fatto riscoprire i tesori culturali della città Romana, Longobarda e Papalina

 Sono state le due ore circa, più interessanti di questi ultimi tempi, quelle che ho trascorso ad ascoltare la presentazione del libro “Iside, Signora di Benevento”, scritto dall’avv. Mario Collarile, edito dalla Tipografia Iuorio. Siamo stati immersi in un passato remoto, molto remoto che vedeva risplendere la nostra città, punto d’incontro di vie, strade principali e di conseguenza anche di popoli.

 Il suo passato è rivissuto grazie alle informazioni storiche precise e puntuali che ci ha dato l’Avv. Collarile, su una città, che forse conosciamo troppo poco e per la quale non facciamo abbastanza pubblicità, per farla conoscere ad un numero sempre più crescente di persone. 

 Malgrado l’abbandono in cui versa, Benevento sembra ogni tanto tentare di risvegliare le nostre coscienze, parlandoci di un illustre passato, che non può tornare, ma che può darci lo spunto per farla rivivere meglio… 

 Collarile, su questo argomento, ci ha invitati a non essere scettici: ”ma se uniamo le forze, e se tutti gli studiosi della città scriveranno articoli, libri, può darsi che un risveglio, da questo lungo torpore ci sarà”.

 Perché la cultura sia anche arricchimento personale, dobbiamo darci la spinta a movimentare questa città, approfondendone gli aspetti remoti, valorizzando tutto il patrimonio artistico che abbiamo, “Pensiamo”, ha detto l’Avvocato,” alla recente illuminazione delle Mura Longobarde, che sono lì a testimonianza di un popolo estinto, ma che ora hanno acquistato maggiore visibilità”.

Dal dibattito è emersa la necessità di creare una Fondazione egizia, entrare in un circuito culturale, facendo rete e spostare il Museo, attualmente sito nei locali inferiori del Palazzo della Prefettura.

Al fine di incentivare la curiosità dei turisti per la nostra città, si è parlato anche della necessità di 

creare un Museo della Strega, che potrebbe essere un altro richiamo eccezionale, un’attrazione che si aggiunge a tutte le altre della città.

Per realizzare quest’obiettivo, è importantissimo, in questo senso, anche il potenziamento dei trasporti su gomma e strada ferrata, e da qui il riferimento al raddoppio della SS. Telesina e al completamento della ferrovia Caserta-Benevento. Il sindaco Mastella ha concluso il suo intervento con un sincero “ringraziamento a quanto Mario fa per la nostra città, ci fa riscoprire il nostro noi”.

L’ Avvocato ha proseguito analizzando alcuni dei monumenti più importanti del periodo egizio: dapprima la statua del Bue Apis, che fu ritrovata a contrada Cellarulo nel 1629, sulla cui natura si sono interrogati a lungo gli studiosi fino a certificare che si tratta del Bue Apis del tempio di Iside, per la peculiarità del materiale con il quale è stato costruito: il marmo rosso della zona di Assuan, o di Siene, nell’Alto Egitto, utilizzato già nel periodo egizio predinastico. Di questo stesso marmo erano ricoperte anche le piramidi. Esso veniva utilizzato anche negli obelischi e per la varietà di questo colore rosa era particolarmente usato durante il periodo imperiale di Roma. 

Simpaticissimo è stato l’approfondimento di Collarile sul sesso da attribuire al Bue; infatti, si discute ancora oggi se sia di sesso maschile o femminile, infine ha concluso dicendo: “E’ unico al mondo, è un bovino dal sesso variabile…Diventerà però il simbolo della città”.

 Infatti, “è stata creato una targa con il bassorilievo del Bue Apis, dall’azienda del cavaliere Vincenzo Mucci, un prototipo, in legno, che potrebbe essere donato nelle manifestazioni sportive, canore, teatrali e così via., così come potrebbe essere realizzato con altri materiali. L’importante è che giri, vada fuori dalla città, ad esempio anche quando si svolgerà la prossima Fiera Campionaria Campania Alleva, un premio per il concorso di bellezza per i primi bovini“, ha proposto l’Avvocato Collarile.

   Di qui, il discorso si è spostato sulle eccellenze della nostra Provincia, pensiamo alla mucca marchigiana, vanto delle stalle di San Giorgio la Molara, dove si organizza anche una sagra seguitissima, da oltre un decennio. In questa realtà, pochi sanno che ben 200 allevatori hanno costituito un’associazione.

Anche per la mozzarella di bufala beneventana non c’è mai stata una storicità, ma andrebbe inserita nell’elenco della mozzarella Dop, così come tante altre nostre eccellenze enogastronomiche, quali la caciotta, il tartufo, 

 Importantissimo sarà l’evento che si terrà a Benevento, sempre presso “la” Cecas”, in contrada Olivola, il prossimo mese di aprile, dal 19 al 21, in cui assisteremo al confronto tecnico fieristico di zootecnica, di benessere degli animali e di sostenibilità ambientale”.

È intervenuto anche Ricciardi Carmine Antonio, Presidente di “Terre Magiche Sannite”, sottolineando la necessità di parlare di arte e cultura del nostro territorio.

L’Avvocato Collarile ci ha poi condotti in un viaggio nella città, mostrandoci i reperti egizi, utilizzati quali materiali da costruzione, nei vari palazzi: quattro colonne di granito a Palazzo dei Conti Collanea, dove all’interno del cortile sono poggiate due colonne, una di colore rosso e l’altra di colore rosa, mentre appena si entra, nell’atrio, ne troviamo atre due di granito rosa, ahimè non intatte.

 Il Palazzo dei Conti Collanea è collegato con un passetto alla Basilica di S. Bartolomeo, sotto il quale si trovano i due ingressi laterali, ai lati di ognuno troviamo due colonne di granito rosso di Assuan.

 Continuando il viaggio nella città, sempre lungo il Corso Garibaldi, abbiamo esaminato la facciata del complesso di S. Sofia, ora Patrimonio dell’UNESCO, costruito dai Longobardi, ed abbiamo potuto osservare che davanti al portale, ci sono due colonne egizie.

 All’interno della chiesa si trovano ben otto colonne, che, secondo la ricostruzione operata dal Prof. Elio Galasso, appartenevano tutte al grande tempio di Iside.

 Ancora nella meravigliosa chiesa del S.S. Salvatore, un vero e proprio gioiello dalla bellezza mozzafiato, raramente aperta al pubblico, vi sono tre navate, divise fra loro da due file di 4 colonne ciascuna e ben sette di esse sono in granito rosa.

 Anche nel complesso del Convento di San Francesco, sito in Piazza Dogana, rinveniamo la presenza ai lati del portone d’ingresso di una colonna di granito rosa, mentre nel chiostro del convento vi sono otto colonne, di cui tre nello stesso materiale. 

 Ancora nel palazzo Andreotti -Leo, in cui nacque un grande Santo dei nostri tempi, San Giuseppe Moscati, ai lati del portale d’ingresso, vi sono due colonne di granito rosso di Assuan.

 Una buona copia di questo tipo di granito fu realizzata per la Villa Perrotta, abitata dall’omonimo costruttore anche della linea ferroviaria Benevento-Cancello, detta Valle Caudina. Infatti, le due colonne, poste all’ingresso, che in un primo momento, hanno fatto pensare a quelle del Tempio di Iside, ma è stato accertato, dalla verifica eseguita dall’Architetto Francesco Morante, che non appartenevano al suddetto Tempio.

 Se utilizziamo il libro scritto dall’Avvocato Collarile, possiamo scoprire tanti altri luoghi, in cui è presente il materiale del Tempio di Iside. Dove fosse stato eretto però il Tempio non è ancora certo, perché vi sono statetantissime teorie, tutte degne di attenzione. Secondo il mio modesto parere, di cittadina e non di esperta, sarei propensa ad accettare quella di Hans Wolfang Muller che ha individuato il sito nella zona dove è stato eretto il Duomo. Questa teoria nasce dall’esame di un acquerello, realizzato nel 1850 dal famoso pittore Achille Vianelli, che nel riprodurre il Duomo, sul davanti, vi dipinge anche un obelisco, che si trovava davanti alla facciata.

 A questo proposito, si è visibilmente commosso Oreste Vigorito, quando è stato scoperto l’obelisco di legno, copia perfetta, degli altri due che un tempo erano situati davanti al tempo di Iside e che ora si trovano uno in Piazza Papiniano, illuminato, alcuni anni fa, dall’imprenditore Diego Della Valle, mentre l’altro è stato sistemato presso il Museo del Sannio.

 La copia è stata realizzata sempre dalla falegnameria del Cav. Vincenzo Mucci, il quale l’ha donata a Confindustria, e sarà collocata nella nuova sede acquisita da poco, situata presso l’ex Banca d’Italia, in Piazza Risorgimento.

  Il Presidente del Benevento, tra l’altro, ha commentato dicendo:”Sono rimasto senza parole nel vederlo, non lo avevo mai visto prima. Non è sufficiente che ci sia, ma deve essere divulgato. Bisogna recuperare oggi il coraggio e la tenacia degli imprenditori sanniti. Abbiamo scelto, ci sono anche degli industriali che non vanno via, non dobbiamo pensare solo ai contributi, ma bisogna fare collettività. Bisogna andare avanti. L’obelisco non è il cavallo di Troia, ma un atto di coraggio. C’è la speranza, che siamo capaci di guardare in alto”.

A sua volta, il Presidente di Ance, Associazione Nazionale Costruttori Edili, ha voluto ringraziare Vigorito, definendolo: ”Un’entità di questa città, che è stata per molto tempo abbandonata”. 

Come era già stato anticipato dal Sindaco Mastella, in occasione della presentazione del libro, l’11 marzo si è svolto, a Roma, al Ministero della Cultura, un incontro sul Museo Egizio di Benevento a cui hanno partecipato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano; lo stesso  Sindaco; il Presidente della Provincia di Benevento, Nino Lombardi; il Capo di Gabinetto del MiC, Francesco Gilioli; il Direttore generale Musei del MiC, Massimo Osanna; il Direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco.

 Il summit si è tenuto per realizzare la nascita di una fondazione, ed il Ministro Sangiuliano ha rilasciato questa dichiarazione al termine della riunione: “Il Museo Egizio di Benevento, per il valore della collezione esposta, è tra i principali musei egizi italiani. Il MiC intende concorrere alla sua valorizzazione contribuendo a un progetto di ristrutturazione e riallestimento al quale vogliamo collaborare insieme al Direttore Christian Greco che ha lavorato molto bene per il rilancio del Museo Egizio di Torino. Benevento è una città densa di storia e cultura che merita tutto il nostro massimo impegno. Con il Sindaco e le istituzioni locali abbiamo le idee chiare su cosa fare”.

 Il nostro sindaco così ha risposto: “Ringrazio il ministro Sangiuliano per il suo impegno e la sua disponibilità istituzionale. Speriamo di arrivare al più presto a definire una fondazione di cui siano parte Comune, Provincia, Regione e Ministero. Seguiremo, perciò, un corretto itinerario di collaborazione facendo prevalere il bene della città. Chiederemo un incontro al presidente della Regione, quanto prima, certi che potremo avere il sostegno della Regione Campania e del Ministero. Già da ora siamo sicuri che ognuno farà la propria parte e di questo siamo grati. Il Museo Egizio, in questa nuova versione, susciterà attenzione culturale anche fuori dai confini nazionali e soprattutto determinerà una notevole crescita per Benevento e provincia”.

 A sua volta il Direttore Greco ha sottolineato: “Il Museo Egizio di Torino è davvero onorato di poter partecipare a questo importante progetto culturale che permetterà di comprendere la storia del tempio di Iside all’interno di una più ampia cornice archeologica”.

 Dobbiamo solo augurarci che, rispetto a questa importante manifestazione di intenti, seguano attività celeri e mirate. Bisogna, perciò, ringraziare vivamente l’Avvocato Collarile, per aver, ancor una volta, puntato i riflettori sulle bellezze della nostra città e sulla necessità di farle conoscere ai più.

Maria Varricchio

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