Fiorenza Ceniccola : Un suicidio di massa in Europa non basterebbe a salvare la Terra 

    Il grido di allarme lanciato nei giorni scorsi dopo la tromba d’aria che ha colpito Milano e la Brianza da vari esponenti della sinistra e Verdi, in primo luogo l’on. Schlein e Gribaudo (PD), Bonelli (VERDI) e l’on. Costa (M5S) che non hanno esitato a denunciare: “un vero collasso climatico”,chiama ognuno di noi alle proprie responsabilità al fine di cercare di trovare le soluzioni migliori per la salvaguardia del “creato”.

    Senza fare dietrologia, nell’esprimere la mia più convinta solidarietà al prof. John F. Clauser, premio Nobel per la Fisica 2022, per la vergognosa censura che ha dovuto subire dal Fondo monetario internazionale per avere dichiarato:“non credo che il riscaldamento terrestre dipenda dall’uomo”,viene spontaneo rivolgere una domanda a coloro che non perdono occasione per denunciare “il riscaldamento  e la bollitura globale” e facendo intravedere sempre scenari per certi versi “apocalittici”, mettendo sotto accusa il fattore “antropico”, come causa primaria di un processo di autodistruzione:- Se la causa di questo “disastro climatico” sono le attività umane, un suicidio di massa della popolazione (quella europea, in primo luogo)con l’azzeramento, ipse facto, delle emissioni di CO2 è sufficiente a salvare la Terra?

A mio avviso, si tratterebbe di un sacrificio-suicidio orribile e … inutile!

   A tal proposito, vale la pena ricordare che l’Europa è responsabile per meno dell’8% dei cosiddetti gas serra (dati ufficiali dell’International Energy Agency) mentre i Paesi in via di sviluppo con la Cina in testa sono i grandi produttori di CO2 specie dopo l’ingresso nel WTO che ha visto un’impennata della sua economia e con essa la CO2. Al secondo posto troviamo gli Stati Uniti (molto staccati dalla Cina). E poi vi è la Russia, il Giappone e molte economie emergenti africane e asiatiche come l’India. Insomma, appare ben chiaro che l’Europa incide molto poco sul riscaldamento del pianeta ed è quella che rischia di pagare il prezzo più alto in termini economici e sociali a seguito delle scelte “politiche” che si stanno assumendo nell’Europarlamento.

     In conclusione, l’emergenza climatica c’è e la transizione energetica va fatta però, nel contempo, deve essere tutelata l’occupazione e senza dimenticare che le nostre scelte e adeguamenti servono a poco se, nel contempo, in altre parti del mondo si continua ad inquinare senza alcun limite.  A tal proposito, non posso non ricordare che ogni anno (almeno da 20 anni) scompaiono 2 milioni di ettari di foresta dalla Terra e questo ci obbliga ad avviare un grande progetto di riforestazione globale per frenare “l’apocalisse ambientale” che ogni giorno ci viene raccontata.

    Per farla breve, in alternativa all’ambientalismo ideologico vi è la necessità di avviare al più presto una piantumazione capillare del pianeta (per dirla con il grande botanico, Stefano Mancuso) per catturare la CO2 senza provocare danni economici  come invece una riduzione “spinta” delle emissioni di CO2 prevista dal “Green Deal” inevitabilmente provocherà. Gli alberi ci salveranno e ai nostri governanti mi permetto, sommessamente, di dire: “Fate presto”!

Benevento 28 luglio 2023                                                     

                                                        Fiorenza Ceniccola

                         Consigliere Comunale Forza Italia – Guardia Sanframondi

                                   Coordinatrice Forza Italia Giovani – Benevento

                Ambasciatrice Commissione Europea per il Patto Climatico Europeo

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