Presentazione del romanzo ”Ljuba. Senza scarpe” di Giuseppe Tecce

Ljuba. Senza scarpe di Giuseppe Tecce è un romanzo destinato a lettori affascinati dal mistero del paranormale, che si avvicinano a scritture introspettive che offrono squarci di realtà interiori e dinamiche apparentemente surreali, ma che fanno riflettere su tematiche esistenziali.

Ljuba senza scarpe è anche un viaggio sciamanico che tocca diverse realtà. Realtà soggettive intrappolate nella propria narrativa. Realtà sognate ma reali. Realtà contadine e semplici fatte di solidarietà, condivisione, empatia e natura, tra chi è attento al maturare di un frutto e chi invece vive senza accorgersene. La denuncia del predominio dell’uomo sulla natura. Ma Ljuba senza scarpe è anche tanto altro; al lettore il compito di scoprirlo!

Ljuba è un giovane genuino, fortemente sofferente per via del modo innaturale di vivere degli altri uomini. La sua vita, invece, è improntata alla semplicità, a partire dal suo rifiuto più brutale dell’utilizzo delle scarpe e del suo disgusto nei confronti degli abiti che però è costretto a indossare per via delle semplici convenzioni sociali: il suo è uno sforzo fermo di avvicinarsi quanto più possibile allo stato naturale e originale della vita. Questo da quando, una volta arrivato in Italia dall’ex Unione Sovietica, ha fatto parte della Rainbow Family: un’organizzazione che gli ha lasciato il segno in maniera permanente, anche dopo essere accorso via. Da allora vive con la sua compagna, Katia, una donna che soffre enormemente per le scelte dell’uomo, ma che gli resta accanto. 

Quando una sera, però, la giovane inviterà a cena due loro amici, Milena e Marco, la loro pace indisturbata verrà completamente stravolta: i quattro, nel tentativo di approfondire la loro intimità, inizieranno un gioco di storie e sogni. Ljuba accompagnerà i tre in un incontro paranormale che li segnerà profondamente e cambierà totalmente il corso delle loro vite, i loro pensieri e le loro decisioni, in un accostarsi di realizzazioni, perdite e ritrovamenti.

Con questo romanzo, che segue le linee di un realismo particolare, l’autore racconta il vero come se fosse l’onirico, riportando alla luce l’importanza del contatto con la natura per il superamento delle sofferenze e il raggiungimento della felicità. Il suo approccio alla vita, così come ci viene raccontato nel libro nelle descrizioni dei boschi e delle sue creature che li abitano, è la risposta al più grande interrogativo umano: l’uomo deve tornare quanto più possibile allo stato primitivo e diventare parte della natura in uno scambio reciproco di serenità che renderà inevitabilmente contento il corpo e l’animo umano. 

Le presentazioni in programma:- 13 luglio 2023 ore 18:00 presso Ubik di Benevento- 15 luglio 2023 ore 19:30 presso Ass. Metis Social Club di San Giorgio del Sannio- 27 agosto 2023 ore 19:00 presso Rocca dei Rettori a Benevento- 1 settembre 2023 ore 18:00 presso Caffèoveggenza di Avellino

Il volume

Ljuba è un giovane nato e cresciuto nell’ex Unione Sovietica, che ha fatto parte dell’organizzazione Rainbow Family. Vive insieme a Katia, la sua compagna di origini italiane, che una sera decide di invitare a casa due suoi amici: Marco e Milena. Così, una semplice cena immergerà i commensali in dinamiche surreali: Ljuba porterà in un suo sogno i tre personaggi, permettendo loro di imbattersi nella selvaggia legge di natura in cui lui si identifica. L’autore firma un romanzo singolare, in cui la narrazione improntata sul realismo magico si presta a continui e sconvolgenti colpi di scena.

L’autore

Giuseppe Tecce è nato a Benevento nel 1972; si è laureato in Giurisprudenza, abilitato alla professione di Agente in Attività Finanziaria, e si occupa da molti anni di cooperazione sociale, sia a livello nazionale che internazionale. Attualmente è Presidente della cooperativa sociale Medina, è coordinatore di una Struttura Tutelare per persone non autosufficienti, ed è coordinatore dei soci di Banca Etica per il Sannio, Irpinia e Molise. È autore di tre libri: L’agente della Terra di MezzoStoria di un Presidente che si credeva un topo Il Portiere.

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