Giunta alla XXIII edizione, ”Una Voce per Padre Pio” si rinnova sempre .

 Ritorna a Pietrelcina, anche quest’anno, una grande manifestazione, che ha visto da sempre la presenza di amici, conoscenti e simpatizzanti del grande Santo sannita, una manifestazione che,grazie a Rai per il sociale, come tutti sappiamo, con la trasmissione “Una voce per Padre Pio”, organizza un concerto a scopo benefico, nato da un’idea di Enzo Palumbo, che si svolge, a partire dal 2000, ogni anno, quasi sempre, nella piazza Santissima Annunziata di Pietrelcina, in provincia di Benevento. Quest’anno, lo spettacolo sarà trasmesso da Rai1, in prima serata, sabato 25 giugno.

 Grande partecipazione, come sempre di big della canzone, con l’apertura dell’elenco da parte di Riccardo Cocciante, che abbiamo rivisto con grande piacere, diretto dal suo amico di sempre il M°De Amicis. Ha iniziato la sua performance con “I clandestini di Notre Dame di Parigi”, coadiuvato da un coro composto da 16 ragazzi, di diversa nazionalità e da quattro percussionisti.

  Cocciante ha sottolineato così l’importanza dell’accoglienza, dell’asilo, anche  oggi, come ieri, di grandissima attualità che ognuno di noi deve cercare di dare a chi si trova in difficoltà. “Ero straniero e mi avete accolto”, disse Gesù, ai discepoli quando gli domandarono chi fosse il loro prossimo. Il cantautore ha così testimoniato di aver visitato i luoghi in cui è vissuto P.Pio  e si è detto felice di questa esperienza, perché ti  coinvolge e ti rimane dentro. In fondo, ha continuato,bisogna rimanere umili, e per questo ha partecipato solo al Sanremo del 1991, in un festival che ha definito “difficile, perché vi erano tanti bravi colleghi, ma non vi sono tornato perché avrei continuato ad essere solo un concorrente”. Ci ha anticipato le tappe della sua tournè estiva, che si terrà in tutta Italia.

 Anche I Ricchi e Poveri, rimasti solo in due, Angelo Sotgiu ed Angela Brambati, hanno contributo ad allietare la serata. Il pubblico anche qui è andato letteralmente in delirio ed in piedi ha cantato e ballato i loro successi: Paese mio, Occhi blu, La prima cosa bella, di Nicola di Bari.

 Molto commovente è stata la testimonianza di Albano, che a dodici anni ricevette la prima comunione, da Padre Pio, di cui ha ricordato l’ineffabile sorriso, la dolcezza, il suo particolare profumo, le comuni origini contadine. La vicinanza del Santo l’ha sentita quando a causa di un edema, che si era manifestato alla gola, è riuscito a guarire. L’artista ci ha regalato le sue più belle canzoni:  Nel sole, Libertà, Nostalgia Canaglia, Felicità, E la mia vita, presentata a Sanremo, nel 1996, in periodo particolarmente drammatico della sua vita. Infatti due anni prima era scomparsa, la figlia Ylenia e tre anni dopo si separerà dalla moglie, Romina Power. Ed è stato in quelli anni, che ha raccontato di avere perduto la fede, perché non aveva capito che, malgrado tutto quello che gli succedeva, doveva rimane cristiano. E così ha fatto.

La carrellata di artisti è continuata con Andrea Sannino e Franco Ricciardi, che ci hanno fatto ascoltare la bella: ”T’ vogl’ tropp bene”. 

 Grande è stato anche la performance di Beppe Fiorello, che ha letto dei passi tratti dal libro: ”Il Pastorello di Dio. Infanzia, adolescenza e giovinezza di San Pio da Pietrelcina” di EsterinaBasilone, che è nata e vissuta a Colle Sannita, dove ha insegnato per quarant’anni. Anche questo libro fa parte della grande produzione editoriale di Realtà Sannita, il quindicinale fondato dal compianto Prof. Giovanni Fuccio.

 Molto sentito è stato anche il contributo di Matteo Bocelli che ha cantato “Tempo”, e poi si è esibito nell’Ave Maria di Schubert, una grande preghiera, come egli stesso ha sottolineato, che, dato il contesto, non poteva mancare.

 Anche la nuova formazione dei Matia Bazar ci ha deliziati cantando un medley dei loro vecchi successi e presentando, con una clip, la loro nuova canzone: Non finisce qui. 

 Ospite graditissima è stata anche Orietta Berti, che, diventata nonna per la seconda volta, ci ha raccontato, con tutta la sua dolcezza, la sua fermezza, la sua compostezza, l’esperienza vissuta nel visitare i luoghi di Padre Pio. Si è esibita nella sua nuova ”Quando ti sei innamorato” e con “Luna Nuova”, il sue recente successo.

 Mara Venier ha ricordato il sodalizio di Orietta Berti con Fedez ed Achille Lauro, con i quali la cantante ha pubblicato il singolo “Mille”, confermando di essere diventata la “Regina dei ragazzi”, una vera e propria icona per le nuove generazioni, che ne apprezzano lo stile. Ha dunque pienamente meritato l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, che viene concessa dal Presidente delle Repubblica per “ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, dell’economia e nell’impegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici e umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari”.

  In questa carrellata di grandi musicisti, Shel Shapiro, britannico, naturalizzato in Italia ci ha fatto ascoltare “Angeli devastati”, “Ti lascerò e  mi perderai”, ed infine con Mara Venier , in una video clip, ci ha presentato ”La leggenda dell’amore eterno”.

 Con la lenta ripresa delle attività post-Covid, Pietrelcina ha voluto rinnovare così il suo tributo ad un grande figlio, con una manifestazione che ha visto i più eccellenti artisti, che, con la presentatrice Mara Venier, come negli altri anni, hanno contribuito a raccogliere le donazioni in diretta, al numero 45531.

  I fodi servono ad alimentare i vari progetto, dalla scuola, all‘accoglienza, al cibo, portati egregiamente avanti dall’associazione, concretizzando così il motto: ”Insieme non saremo mai soli”. L’associazione realizza molti progetti, soprattutto in Africa accogliendo l’invito di S. Giovanni Paolo II, ad aiutare quel continente, perché diceva: ”Gli occhi dei bambini africani giudicheranno il mondo”.

   Enzo Palumbo ha poi ricordato il motto di Padre Pio:  “Chi ha tempo non aspetti tempo, non rimandiamo a domani quello che possiamo fare oggi. Del bene di poi sono rabboccanti le fosse..”.

 Nella conduzione del programma, sicuramente Mara Venier, come lo scorso anno, è stata all’altezza dei suoi predecessori,  quali Tiberio Timperi, che tenne a battesimo la trasmissione; Pippo Baudo che ne prese il posto l’anno dopo ed infine Massimo Giletti, che lo ha condotto per ben 14 volte; oltre agli altri conduttori, Alessandro Greco, Flavio Insinna, che non sono stati da meno. 

  Ricordiamo che la trasmissione non si è mai fermata, neanche nel 2020, quando  a causa delle misure restrittive per l’emergenza Covid-19, la serata per la prima volta venne realizzata a Roma presso gli studi della Rai. Nel 2021 è stata raggiunta la somma di un milione di euro, un vero e proprio record ed ieri sera commentando la somma raccolta, Palumbo e Mara hanno auspicato per quest’anno il superamento di quella somma.

  Ringraziamo anche l’Orchestra “Suoni del Sud”, che è  stata diretta dal maestro Alterisio Paoletti.

Commoventi sono stati i  momenti di riflessione con le testimonianze sulla vita e le opere di Padre Pio con il frate cappuccino Nazario Vasciarelli e monsignor Dario Edoardo Viganò. Quest’ultimo, in particolare, ha spiegato: ”Padre Pio è stato subito amato, perché è stato un testimone, che ha saputo dare risposte concrete a problemi concreti. Egli ha vissuto la fede come un cammino, una conquista. La nostra vita di credenti è ricostruire la fede giorno, per giorno”.

Religione e scienza, fede e medicina, uniti insieme per volere di Padre Pio che fondò e realizzò, senza un soldo, la Casa Sollievo della Sofferenza, un progetto che sicuramente al tempo sembrò a tutti impossibile, utopico. In fondo, lo stesso Padre Pio aveva provato sulla sua pelle il dolore,pensiamo alle stimmate, che segnarono la sua vita ed al rapporto con i medici era stato sempre costante. Il dott. Luigi Romanelli lo visitò  e per esaminare le lesioni che erano comparse sul corpo, dimorò nel Convento di S., Giovanni Rotondi, per un po’ di tempo, e lì redasse la sua relazione, consegnata il 15 maggio 1919, nella quale affermava che nelle palme delle mani vi era un vuoto tra le due dita, così come tra il  dorsale e palmare del piede che risultava perforato, mentre  dal torace fuoriusciva sangue arterioso. 

Questo rapporto con i medici continua anche adesso, perché molti di loro, grazie ai fondi raccolti, in onore di Padre Pio, continuano a fare beneficenza, come il Professore Guido Oppido dell’Ospedale Monaldi di Napoli  che ha accompagnato la piccola Mahewa operata nel suo reparto, mentre  il Professore Ciro Lucio Vigliaroli, esperto in Otorinolaringoiatria , ha dato la possibilità di sentire, al piccolo Paul Marie, bimbo ivoriano, la cui madre ha espresso, prima in francese, la sua lingua madre, aiutata dalla traduzione simultanea di Enzo Palumbo, e poi anche in italiano, tutta la sua gratitudine, per quanto i nostri medici hanno fatto per suo figlio e per lei.

E, a questo proposito, Enzo Palumbo ha raccontato che sarà realizzato un ambiente medico chirurgico, in grado di curare la formazione di medici, in Costa D’Avorio, in modo tale da aiutare per aiutare.

Si garantirà così una notevole autonomia e la capacità di intervenire tempestivamente con propri medici.

Molto significativa è stata la presenza della professoressa Concetta Stramacchia, dirigente dell’Istituto Comprensivo Statale “88° E. De Filippo” di Napoli, dove è stato realizzato il progetto Fratello Studio, Sorella Scuola, grazie ai fondi dati in beneficenza ed alla partecipazione di 25 volontarie, ragazze, presenti nel pubblico. Abbiamo dunque ascoltato le difficoltà che i ragazzi spesso  incontrano, quando nascono e crescono in un contesto sociale non sempre adatto allo sviluppo, sano e sereno, della personalità. Abbiamo rivolto un pensiero ai tanti giovani che vorrebbero farcela, ma da soli, senza aiuto e sostegno materiale e psicologico, non ce la fanno. 

Con questo spettacolo, si ripete un modo di pregare: cantando e facendo beneficenza, si realizza, quel comandamento di Gesù che dice:” Ama il prossimo tuo come te stesso”.

Al prossimo anno!

Maria Varricchio

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