Mentre Antonio Verga giunge al termine del suo mandato di presidente del conservatorio, Carmine Agostinelli ne chiede la testa

 Il terzo fine settimana di maggio ha fatto discutere a Benevento, non tanto per quel che ha detto Berlusconi su Putin (“il migliore statista del mondo”) alla due giorni della Convention di Forza Italia, tenutasi a Napoli, alla Mostra d’Oltremare,  quanto per la partecipazione alla kermesse della  Symphonic  Band del Conservatorio “Nicola Sala”.

  Carmine Agostinelli, il segretario provinciale di Noi di Centro, che si espone sempre di più rispetto a chi lo ha nominato a ricoprire tale carica, a giudizio di chi scrive, ha reso al Mattino una dichiarazione pubblicata il 23 maggio dal quotidiano napoletano: “Se quanto letto circa  l’esibizione del Conservatorio alla  Convention  di Forza Italia risultasse vero, saremmo in presenza  di un episodio di una gravità inaudita che richiederebbe  l’immediato intervento delle autorità competenti, a iniziare dal ministro dell’Università.  In primis, c’è il falso nell’atto e la presa in giro del presidente  Verga ai componenti  del Consiglio accademico e ai musicisti  in quanto la richiesta per l’esibizione a Napoli è stata avanzata per la commemorazione del giudice Falcone e per le vittime ucraine. Mai affermazione fu più falsa perché la Symphonic  Band si è ritrovata alla convention di Forza Italia. In secondo luogo c’è il dato dei costi. Supportare un partito politico con risorse del Conservatorio, ovvero dello Stato, è fatto di ulteriore gravità. Svilire il ruolo di una importante istituzione culturale è non solo dannoso  ma preoccupante. Verga, pur di restare incollato a una sedia che, alla luce di questi e di altri episodi, non è più per lui, ne combina di tutti i colori. Girovaga da destra a sinistra (non proprio come il viandante – ndr) pur di trovare qualcuno che gli consenta di rimanere presidente, ma con quest’ultima vicenda credo non ci sia più alcuna possibilità: per restituire onore e dignità al Conservatorio, deve andare via quanto prima”.

Mastella ha determinato fratture sia nel centro destra che nel centro sinistra.

  Vorremmo ricordare ad Agostinelli che Forza Italia ha, stranamente, spaccato la coalizione di centro destra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Benevento Libera) in funzione delle elezioni del 3 e 4 ottobre 2021,  per aver insistito, attraverso il suo responsabile provinciale, Nascenzio Iannace, nell’imporre un suo candidato sindaco. Infine, ha presentato, infatti, una sua lista, denominata Forza Benevento, portando in dote a Mastella, alla cui coalizione era collegata, 513 voti. Si dà il caso che Mastella abbia superato di appena 787 voti  il 50% dei suffragi. Se Forza Italia non avesse rotto con Lega e Fratelli d’Italia, la coalizione di centro destra avrebbe avuto una maggiore forza propulsiva, in quanto il partito di Berlusconi, rimasto distante rispetto a Mastella che un anno e mezzo prima lo aveva lasciato per allearsi con Vincenzo De Luca, avrebbe avuto maggiore credibilità.

  Si dà poi anche il caso che pure la coalizione di centro sinistra, Alternativa per Benevento, guidata da Luigi Diego Perifano, abbia subito una defezione, causata dalla non presentazione della lista del M5S. Il Movimento, infatti, per una scelta di Giuseppe Conte, che nessuno ha capito, si è presentato, a Napoli, nella coalizione di Manfredi, a Salerno  ha presentato una lista non collegata al Centro sinistra, mentre a Caserta e a Benevento non ha presentato alcuna lista. La scelta di non presentare la lista a Benevento potrebbe essere stata sollecitata da Mastella, considerato che l’attuale sindaco di Benevento aveva sostenuto, a gennaio 2021, non si sa con quali poteri, la formazione del governo Conte ter, ed aveva preteso, nella fase preparatoria degli schieramenti, di comandare nella casa dei pentastellati, nella misura in cui ricordava a costoro che il loro statuto vieta di fare alleanze con persone iscritte a logge massoniche. Perifano, infatti, era accusato di appartenere a una Loggia massonica,  che poi, guarda caso,sarebbe la stessa che, allora, avrebbe annoverato, tra gli iscritti, anche un assessore mastelliano, circostanza, questa, sempre taciuta da Mastella. 

  Perifano, alle accuse di Mastella, replicava spesso dicendo che aveva sempre stretto mani di persone per bene, persone non dei tipo di Nicola Ferraro, un imprenditore di Casal di Principe, eletto consigliere regionale nel 2005, nella lista dell’ex Udeur di Mastella, condannato poi a quattro anni  perché ritenuto colpevole di concorso  esterno in associazione camorristica, per fatti commessi anche nel periodo in cui era consigliere regionale.

  Il dopo elezioni non ha manifestato sorprese, almeno evidenti, rispetto alla scelta di Conte, se non quella di aver determinato la rielezione di Mastella a sindaco di Benevento. La sorpresa, invece,c’è stata per Forza Italia. Il numero uno del partito di Berlusconi, Nascenzio Iannace, sindaco di San Leucio del Sannio, il Comune distante qualche chilometro da San Giovanni di Ceppaloni, la località che ha dato i natali a Mastella, attualmente è consigliere provinciale, eletto in una lista mastelliana nelle elezioni di secondo grado, tenutesi il 19 dicembre 2021, 76 giorni dopo le elezioni comunali di Benevento.

Martusciello, da tifoso di Mastella, ne diventa avversario. Vuole che Mastella smentisca di aver dato solidarietà a De Luca nel non prendere parte al tavolo promosso dalla ministra Carfagna a Salerno.

   Si tenga conto che, in campagna elettorale, l’eurodeputato Fulvio Martusciello tifava per la rielezione di  Mastella, dopo aver, un anno prima, nella veste di coordinatore provinciale di Forza Italia, minacciato di querela Mauro De Ieso, sindaco di Pago Veiano, il quale, nella qualità di dirigente provinciale di Noi Campani – la formazione creata da Mastella in funzione delle elezioni regionali, che ora è stata soppiantata da Noi di Centro -aveva denunciato in un suo comunicato il trasformismo di Anna Rita Russo, la candidata forzista alle regionali.

  Divenuto poi avversario di Mastella – dopo la folgorazione subita da Nascenzio Iannace e anche da Domenico Mauro, l’altrocoordinatore di Forza Italia, candidato pure alle regionali, chiamato ad assumere la funzione di amministratore della Samte – il 24 maggio ha chiesto a Mastella di “smentire immediatamentedi aver dato solidarietà a De Luca (alla cui candidatura a governatore della Campania era collegato con la formazione Noi Campani – ndr) sul boicottaggio della presenza dei sindaci e dell’amministrazione provinciale di Salerno al tavolo promosso dal Ministero del Sud”, per avviare l’iter del Contratto istituzionale di sviluppo della Grande Salerno.  Martusciello vuole dal sindaco di Benevento “parole chiare contro il governatore”, poiché “questa storia che gira  della telefonata contro un ministro va smentita subito, in quanto offende chi crede in questo governo”.

 La ministra Carfagna si è doluta “per l’assenza della Regione, della Provincia di Salerno e del Comune di Salerno, perché è deprimente vedere come  rappresentanti delle istituzioni, che dovrebbero spogliarsi della tessera di partito, privilegiando la fedeltà politica ad un contratto istituzionale di sviluppo che da qui ai prossimi sei mesi stanzierà su questo territorio circa 250 milioni di euro”.

Nella trasferta campana, la ministra Carfagna è stata anche in provincia di Benevento.

 La ministra, dopo essere stata nella sua Salerno, è intervenuta il 27 maggio a Telese Terme, per inaugurare la segreteria politica di Forza Italia della Valle Telesina, alla presenza del sindaco del centro termale, Giovanni Caporaso, del consigliere provinciale, Claudio Cataudo, del commissario provinciale di Forza Italia, Francesco Maria Rubano, e dei coordinatori regionali  di Forza Italia, Fulvio Martusciello e Domenico De Siano.  Nella mattina del 27 maggio, la ministra è intervenuta anche alla tre giorni del Forum delle aree interne presso il centro La Pace di Monte delle  Guardia, su invito del vescovo metropolita, Felice Accrocca, dove, prima di essere intervistata da Andrea Covatta, un giornalista della Rai, aveva incontrato un nutrito gruppo di sindaci del Fortore, che lei ha invitato al Ministero per esaminare la loro richiesta di inserimento nella Strategia nazionale delle aree interne.

  Nel pomeriggio, poi, a Telese Terme, la ministra ha incontrato i sindaci  interessati a formulare istanze  relative alla programmazione che il Ministero sta mettendo in campo.

  Ma della smentita richiesta da Martusciello si è occupato, si pensi un po’, il segretario regionale di Noi di Centro, Luigi Bosco, il quale in una nota di due righe e mezzo ha dato una risposta di alto contenuto politico, degna della carica da lui rivestita: “Martusciello è un bugiardo matricolato e perdipiù (sic) spregiudicato. E’ ossessionato da Clemente Mastella per invidia, scrive continuamente fandonie pur di ottenere uno spazio sui giornali. Stia sereno Martusciello: Mastella è nella storia d’Italia, lui nemmeno nella geografia”.

 A parte il fatto che questa nota, lungi dallo smentire che Mastella abbia dato solidarietà a De Luca, contiene solo insulti all’indirizzo di Martusciello, Il signor Bosco dovrebbe sapere che Noi di centro, la nuova formazione creata da colui che sarebbe nella storia d’Italia, non viene intercettata dai sondaggisti  neanche con le formazioni ad essa associate. Mentre Italexit, la formazione creata dall’ex senatore del M5S, il giornalista Gianluigi Paragone che non è entrato nella storia, è quotato dai sondaggi sul 2,6%.

 Staremo a vedere se, alle elezioni politiche Noi di Centro riesca a superare il confine dell’ex Stato Pontificio, a meno che Mastella non baratti, come fanno in tanti, il potenziale elettorale di Noi Campani con una candidatura, sistema elettorale permettendo, di sicura elezione in qualche formazione politica quotata sul territorio nazionale.

  Intanto, a Benevento, è a caccia di ascari, cui affidare incarichi, in cambio di appoggi politici ed elettorali. Ha militarizzato ogni centro di potere che sia sotto la sua influenza, senza parlare poi della fedeltà delle persone poste alla guida della macchina comunale.

Nominato il presidente del Conservatorio nella persona di  Caterina Meglio, Mastella è stato sconfitto per non aver potuto piazzare un proprio uomo alla presidenza della istituzione musicale.

   Ma siamo felici del fatto che Antonio Rossi, un commercialista non annoverabile tra gli ascari perché candidato in Riformisti e Popolari, una delle sue dieci liste di Mastella che non ha conseguito alcun seggio, non sia stato rinominato dalla ministra Maria Cristina Messa a ricoprire la carica di presidente del Conservatorio “Nicola Sala“.  Tra i due litiganti, il terzo gode, dice un antico adagio. Tra Antonio Rossi, la cui prima nomina era stata sospesa dal Tar, e il presidente uscente Antonio Verga, la ministra dell’Università ha nominato presidente Caterina Meglio, una donna che aveva già ricoperto tale carica, prima che venisse nominato Verga. Poiché la nomina è del 31 maggio, non possiamo prevedere cosa il presidente uscente metterà in campo.

   Comunque, se prende atto, come è probabile, della nomina di Caterina Meglio, andrà a casa, ma non perché glielo abbia detto Carmine Agostinelli, il quale ha denunciato l’utilizzo di fondi pubblici, da parte di Verga, per fare esibire la Simphonic Band del Conservatorio alla convention di Forza Italia. Verga, però, si è difeso sostenendo di essere andato a Napoli con la “SimphonicBand per testimoniare la vicinanza  del Conservatorio a un evento dall’alto valore simbolico riguardante il commovente cordoglio celebrativo delle vittime  della mafia, avvenuto il 20 e il 21 maggio a Napoli, nel trentennale della morte del magistrato Giovanni Falcone”. In quella occasione, sono stati eseguiti l’Inno di Mameli, quello europeo, quello ucraino e, per celebrare i natali del capogruppo del Partito Popolare europeo Manfred  Weber, quello tedesco. 

  Era presente la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, e il sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, con la proiezione delle immagini dei tanti magistrati caduti vittime della mafia, alla presenza del figlio, Alfonso, e delle moglie, Vittoria, dell’appuntato dei Carabinieri, il santagatese Tiziano Della Ratta, anche lui commemorato in quella occasione, essendo stato ucciso nel 2013 a Maddaloni, nel corso di un conflitto a fuoco con dei rapinatori. 

  A proposito della partecipazione del Conservatorio a questo evento, che si sarebbe confuso con la Convention di Forza Italia,  è intervenuto anche Mastella dicendo:  “Gli esponenti del Pd e dell’opposizione, sempre prodighi di interventi censori, hanno qualcosa da dire sulla partecipazione del Conservatorio alla kermesse di un partito? Lo reputano legittimo, opportuno, accettabile?”.

   Ma Mastella, evidentemente, credeva di parlare al leader del Partito Democratico Campano, Vincenzo De Luca, che ha sostenuto la sua rielezione a sindaco, anche con l’allestimento di una lista composta da suoi fedelissimi,  schierandosi contro il Partito Democratico sannita, al solo fine di combattere, senza riuscirvi,  qualche dirigente.  Ma il Partito Democratico sannita, in linea con i vertici nazionali del Partito, ha “intrapreso un percorso chiaro di opposizione a Mastella”, rendendosi “disponibile a collaborare con tutte le forze sane alternative al mastellismo, a partire dal movimento “Altra Benevento è possibile””.

    Carmine Agostinelli, nell’accusare Verga di aver utilizzato fondi pubblici per partecipare  a quella che, secondo lui, era una manifestazione di partito, omette di dire che il Comune di Benevento da 3 anni spende 20.000 euro all’anno, per consentire a Mastella di telefonare a migliaia di cittadini la domenica, all’ora di pranzo. Chi scrive ha avuto la possibilità di sentire la telefonata che il sindaco ha fatto la domenica della Palme, e può dire che in quella telefonata non c’era nulla di istituzionale. Senza parlare, poi, della telefonata fatta in campagna elettorale, in cui disse, in poche parole, di non volere in ritorno al Comune di quelli di prima, suscitando denunce al Ministero degli Interni da parte dei suoi oppositori,  bisogna dire che quelli di prima sono in gran parte nella sua maggioranza.

Nominato il presidente del Conservatorio nella persona di  Caterina Meglio, Mastella può rivedere la sua decisione di non rinnovare alla istituzione musicale la concessione dell’Auditoriun del San Vittorino.

 Ora che il Conservatorio ha un Presidente, Mastella può rivedere la sua decisione legata al non rinnovo della concessione di quella parte del complesso del San Vittorino, Auditorium compreso, tenuta in sospeso, in attesa della definizione dei vertici della istituzione musicale. Ma è difficile che questo avvenga.  

Megna e la Tari

  Nella seduta consiliare del 31 maggio si è parlato di Imu e di Tari.  La consigliera di Civico 22, Giovanna Megna, ritiene che “non può spacciarsi per buona  notizia che la tariffa TARI  resti invariata nel 2022, se teniamo presente che siamo una delle città con il tributo più caro d’Italia”. Rispetto a questo dato di fatto, si assiste alla non presenza di molti cittadini nei ruoli di riscossione della tassa, oltre che a una diffusa morosità. Speriamo che la Andreani, la nuova società di riscossione dei tributi comunali,  non venga a trovarsi nella impossibilità di notificare ai morosi la TARI non pagata, come era capitato alla Soget, la precedente società preposta alla riscossione delle morosità, che aveva dovuto presentare al Comune un lungo elenco di morosi, ai quali non era stato possibile notificare il pagamento di quanto da loro dovuto. Inquell’elenco c’era anche l’amministratore delegato dell’Hotel Traiano, i cui proprietari, circa un mese fa, al termine di una inchiesta condotta dalla magistratura di Benevento, di Napoli e della Bulgaria, sono stati preavvisati di reati insieme ad altri, per un totale di 26 persone, con interdizioni, ma senza limitazione della libertà. Si dà il caso che, all’epoca della irreperibilità  dell’ad del “Traiano”, Forza Italia faceva parte della maggioranza di Palazzo Mosti, la formazione politica che, in sede locale, aveva tra i suoi dirigenti uno dei proprietari di quell’Hotel.

Giuseppe Di Gioia

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