Roma, teatro Quirino, annunziato il cartellone della stagione 2022



“L’attore è un bugiardo al quale si chiede la massima sincerità”, è la citazione di Vittorio Gassman che è stata ricordata al pubblico del Teatro Quirino-Vittorio Gassman di Roma (nelle foto) lo scorso 8 maggio in occasione dell’annunzio ufficiale del cartellone della Stagione 2022, che ripartirà dal prossimo 2 novembre con “Le leggi della gravità”, con Gabriele Lavia e Federica Di Martino, per continuare con una galleria di nomi vecchi e nuovi, che confermano il Quirino come il primo teatro di Prosa di Roma, per qualità di proposta, numero di abbonati e di spettatori. Il Quirino è il primo “organismo di programmazione” d’Italia per numero di biglietti venduti. L’introduzione è stata a cura di Geppy Gleijeses e di Guglielmo Ferro con “E quindi uscimmo a riveder le stelle”. Quello che è mancato per troppo tempo è “il Ponte verso il Sogno”, quel passaggio ideale che si attraversa per salire in palcoscenico e volare con gli attori nel ‘600 di Molière, nel ‘900 di Eduardo, nel ‘500 di Shakespeare. Questo molti ancora non l’hanno capito: andare a teatro non significa solo andare a divertirsi nel senso più comune del termine, ma significa “nutrire l’anima”, arricchirla di emozioni individuali e collettive. E’ già possibile acquistare gli abbonamenti sia presso la biglietteria (tel. 06-6794585), che sul sito web ( www.teatroquirino.vivaticket.it ). Con qualche novità, la prossima Stagione sarà replicata. I vecchi abbonati, senza costi aggiuntivi, riceveranno quello della prossima Stagione. Un appuntamento che è stato rinviato più volte, ma molto importante, onorato con grandi titoli, vecchi e nuovi, e con nomi eccezionali. Quindi, un nuovo inizio, senza interruzioni! La prossimo Stagione, che coincide con i festeggiamenti per i centocinquanta anni del Teatro, propone una qualità e varietà di offerta davvero eccezionale, con tanti registi ed attori importanti presenti nel cartellone 2022 del Quirino. Ecco la galleria dei nomi. Attrici ed attori: Vanessa Gravina, Emilio Solfrizzi, Rosario Coppolini, Enrico Guarneri, Elisabetta Pozzi, Pippo Pattavina, Marianella Bergilli, Mariangela D’Abbraccio, Daniele Pecci, Geppj Gleijeses, Maurizio Micheli, Lucia Poli, Alessandro Haber, Alvia Reale, Antonio Catania, Paola Quattrini, Gianluca Ramazzotti, Leo Gullotta, Marco Paolini, Paolo Bonacelli, Marilù Prati, Claudio Casadio, Mario Incudine, Pino Quartullo, Debora Caprioglio, Gabriele Lavia, Guglielmo Ferro e, per la prima volta al Quirino, Carlo Buccirosso. E il ritorno dell’operetta con “La vedova allegra”. Registi: Gabriele Lavia, Roberto Valerio, Guglielmo Ferro, Antonello Capodici, Andrea Chiodi, Pierluigi Pizzi, Leo Muscato, Pietro Garinei (rivisto da Luigi Russo), Emanuele Gamba, Marco Paolini, Geppj Gleijeses, Giuseppe Marini, Moni Ovadia, Emilio Solfrizzi. Per onorare al meglio i 150 anni di questo glorioso teatro, che sarà festeggiato con varie iniziative, sarà pubblicato uno straordinario volume sulla storia del Quirino. Il Teatro Quirino venne costruito nel 1871 per volere del principe Maffeo Barberino Colonna di Sciarra, che decise di affidare il progetto all’architetto Giulio De Angelis, assistito dal collega Francesco Marra. Il luogo prescelto era all’interno del palazzo Sciarra Colonna, di proprietà del principe, con ingresso principale da Via del Corso, ed esteso sino a ridosso della fontana di Trevi. Approfittando della perdita della città da parte dello Stato Pontificio, l’organizzazione degli spettacoli teatrali non era più soggetta ad alcun tipo di limitazione. Il principe Maffeo pensò di costruire uno stabile teatrale pubblico, in modo da avviare​

un’attività redditizia. Concepito interamente in legno, venne eretto in una sola giornata. Il nome del teatro, Quirino, ricordava la toponomastica e la mitologia di Roma, legandosi al nome del colle (il Quirinale), ed al dio Quirino. A causa della necessità di creare un’arteria di comunicazione tra Via del Corso e la fontana di Trevi, nel 1882 si rese necessario lo smantellamento della struttura lignea, e la ricostruzione, in muratura, del teatro a pochi metri di distanza dalla locazione originaria. Il progetto, sempre affidato al De Angelis, donò al teatro una sala a ferro di cavallo, e due ordini di palchi. La struttura era metallica, ornata da colonnine di ghisa in stile neoclassico. Nel 1898, a compimento dei lavori, gli interni del teatro vennero riccamente ornati con drappi, velluti, e stucchi dorati, creando un’atmosfera elegante e raccolta. La produzione cambiò, portando l’opera lirica ed il balletto all’interno del Quirino. Nel 1914 Marcello Piacentini cambiò il volto del teatro, portando la linea estetica più vicino al futuro razionalismo architettonico. Venne aggiunto un terzo ordine di palchi (grazie all’abbassamento della platea), e costruito un tetto apribile. Piacentini, tuttavia, modificò sostanzialmente anche gli interni, ma solo con un secondo intervento, nel 1954, dove lasciò inalterata la cubatura esterna dello stabile, ricavandone, però, anche spazi per l’ Ente Teatrale Italiano, che dal 1946 ne aveva preso la gestione diretta. I palchi vennero quasi tutti eliminati, per lasciare posto a gradinate a sbalzo, aumentando la capienza totale del teatro a 990 posti. Il teatro venne adeguato alle nuove normative per la sicurezza in materia di teatri, e dotato di nuovi impianti scenici, di ventilazione, e di riscaldamento. Inoltre, si costruì una pensilina ancora oggi esistente, tipica degli edifici per lo spettacolo. L’inaugurazione del teatro ristrutturato avvenne il 13 ottobre 1955. Da luglio 2009 a giugno 2014 è stato diretto da Geppy Gleijses.
Vincenzo Maio (cell. 347-3173288)

un’attività redditizia. Concepito interamente in legno, venne eretto in una sola giornata. Il nome del teatro, Quirino, ricordava la toponomastica e la mitologia di Roma, legandosi al nome del colle (il Quirinale), ed al dio Quirino. A causa della necessità di creare un’arteria di comunicazione tra Via del Corso e la fontana di Trevi, nel 1882 si rese necessario lo smantellamento della struttura lignea, e la ricostruzione, in muratura, del teatro a pochi metri di distanza dalla locazione originaria. Il progetto, sempre affidato al De Angelis, donò al teatro una sala a ferro di cavallo, e due ordini di palchi. La struttura era metallica, ornata da colonnine di ghisa in stile neoclassico. Nel 1898, a compimento dei lavori, gli interni del teatro vennero riccamente ornati con drappi, velluti, e stucchi dorati, creando un’atmosfera elegante e raccolta. La produzione cambiò, portando l’opera lirica ed il balletto all’interno del Quirino. Nel 1914 Marcello Piacentini cambiò il volto del teatro, portando la linea estetica più vicino al futuro razionalismo architettonico. Venne aggiunto un terzo ordine di palchi (grazie all’abbassamento della platea), e costruito un tetto apribile. Piacentini, tuttavia, modificò sostanzialmente anche gli interni, ma solo con un secondo intervento, nel 1954, dove lasciò inalterata la cubatura esterna dello stabile, ricavandone, però, anche spazi per l’ Ente Teatrale Italiano, che dal 1946 ne aveva preso la gestione diretta. I palchi vennero quasi tutti eliminati, per lasciare posto a gradinate a sbalzo, aumentando la capienza totale del teatro a 990 posti. Il teatro venne adeguato alle nuove normative per la sicurezza in materia di teatri, e dotato di nuovi impianti scenici, di ventilazione, e di riscaldamento. Inoltre, si costruì una pensilina ancora oggi esistente, tipica degli edifici per lo spettacolo. L’inaugurazione del teatro ristrutturato avvenne il 13 ottobre 1955. Da luglio 2009 a giugno 2014 è stato diretto da Geppy Gleijses. Benevento, 24 maggio 2022

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.