Il viaggio nel libro “Tra Storia e mistero. Il gesuita cervinarese Michele De Maria sulla cattedra della verità” di Mons. Pasquale Maria Mainolfi

ll libro scritto da Mons. Pasquale Maria Mainolfi ha già nel titolo “Tra storia e mistero” un fascino segreto che scuote la riflessione e invoglia alla lettura.
La storia, il tempo che scorre… Passato, presente, futuro, categorie temporali che hanno impegnato l’intelligenza e la speculazione dei filosofi, da Platone, Aristotile, S.Agostino, a Kant, Bergson. Quante considerazioni  s’incrociano e  affiorano alla mente!
”Noi  siamo nel tempo, fatti di tempo” affermava il poeta cattolico Mario Luzi.
E nel contesto del suo tempo, l’Ottocento fino agli inizi del Novecento, viene inquadrata la figura di P. Michele De Maria (1836-1913), evocata e fatta emergere dall’oblio  immeritato  all’attenzione pubblica dalla impegnativa fatica di Mons. Pasquale Maria Mainolfi.
La narrazione appare come sinonimo di viaggio: viaggio nella storia dell’Ottocento, con incursioni anche nelle vicende a  noi più vicine, viaggio nella storia della Chiesa; viaggio nella memoria e nel cuore dell’autore.
ll periodo risorgimentale e post-risorgimentale con il revisionismo post-unitario, la vita della chiesa, nel difficile rapporto tra chiesa e stato,  ma anche nella luce della fondazione di benemerite Congregazioni , le figure fulgide dei missionari dediti ad opere di carità e alla diffusione della cultura  in luoghi impervi e lontani, gli aspetti politici,culturali, sociali ed economici che portarono all’avvento di tempi nuovi, i fermenti dei lavoratori che sfociano nell’apertura della  questione sociale,la promulgazione dell’ enciclica Rerum Novarum di  papa Leone XIII,più attenta alle esigenze della classe operaia, le forze disgreganti, come il modernismo, laceranti il tessuto della Chiesa, con la rottura dell’equilibrio fra storia e dogma, trovano una sintesi mirabile, non facile da costruire, nel mosaico compositivo di Pasquale Maria Mainolfi.
Un particolare rilievo è riservato alle vicende della Compagnia di Gesù, presente anche in Benevento, ma condannata alla damnatio memoriae, in seguito alla soppressione dell’Ordine nel 1773 ad opera di Papa Clemente XIV. Impressionante la demolizione della Chiesa del Gesù, in Piazza Roma, documentata da foto d’epoca.
Doveroso  il  riferimento, essendo gesuita il personaggio centrale del testo, P. Michele De Maria, assurto dalla quotidiana missione pastorale nel suo paese d’origine al  ruolo di Prefetto degli studi   presso l’Università Gregoriana, in Roma, per i suoi meriti culturali. Figura straordinaria, espressione di “carità intellettuale”, “pastorale”, “materiale”. Studioso profondo della filosofia tomista, ne riprese il pensiero in tre volumi, di circa tremila pagine, che suscitarono ammirazione e stima anche fuori d’Italia.
Il viaggio nel panorama storico-politico-culturale e nella straordinaria esperienza del personaggio De Maria si nutre anche del sentimento e della memoria dell’autore: la macrostoria s’incrocia con la microstoria.
Tra passato e presente, l’immagine del  paese di Pasquale Maria Mainolfi, Cervinara, che è anche il luogo d’origine di Michele De Maria, s’affaccia allo sguardo commosso, con la sua valle Caudina, le sue montagne, le botteghe artigiane, la gente semplice ed operosa, i professionisti di rilievo, i personaggi illustri del passato,le Chiese, i palazzi austeri nella loro mole antica. Soprattutto il Palazzo de Maria con il bassorilievo del sole splendente,  già faro  di attrazione spirituale nell’adolescenza del futuro sacerdote.
I ricordi, svaporanti in sottesa nostalgia, si fanno meditazione  sugli affetti e sulle sorti che hanno segni comuni.  
E il mistero?
Sulla storia, sul faticoso cammino dell’uomo, sulle piccole o grandi vicende esistenziali, sulle meraviglie della natura, sulle nostre scelte, nell’intreccio insondabile delle vicende s’effonde il mistero.
Perché un evento piuttosto che un altro? Perché certe coincidenze nell’ esistenza collettiva ed individuale?
Perché una creatura brilla di luce, mentre un’altra s’involve nelle tenebre?
Di fronte al mistero si rimane  in sospensione smarrita. Non,però, quando  lo sguardo fidente si volge  a Dio e al suo intervento provvidenziale.
Al di qua del mistero, rimangono  i fatti:  questi  bisogna analizzarli  all’insegna della verità che è viatico alla ricerca di una Verità più alta, immensa, infinita.
E  mons. Pasquale Maria Mainolfi, non a caso, nell’intraprendere la sua fatica, grida con lo spirito ardente che gli è congeniale: ”Nutro una particolare passione per la verità perché discepolo dell’irripetibile Maestro di Nazareth che ha detto ”Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi“.
Anna Ciancio

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