Morcone: seminario su “Il parco nazionale del Matese e la sostenibilità mediterranea del Mezzogiorno interno”

Italia Nostra, sezione di Caserta “Antonella Franzese”, con il presidio di Morcone, promuove il seminario “Il parco nazionale del Matese e la sostenibilità mediterranea del Mezzogiorno interno”il prossimo 29 giugno, a Morcone.
Si discuterà e rifletterà per attrezzare la proposta di Italia Nostra sul parco nazionale del Matese, proposta che in questa epoca di grandi mutamenti ambientali e di transizione ecologica, vuole andare a definire un modello di sostenibilità Mediterranea per tutti i Mezzogiorni di Europa.
Partendo dall’istituzione del Parco avvenuta nel dicembre del 2017, il confronto e il dibattito si svilupperà lungo tre linee.
La prima, collegandosi alle battaglie per la sostenibilità, la tutela e la conservazione delle aree protette condotte dalla fine degli anni ’90 da IN, affronterà lo spinoso problema della perimetrazione del Parco nella consapevolezza che ci si trovi di fronte a un sistema integrato da salvaguardare nei patrimoni eco-sociali e culturali.
I contributi delle sezioni territoriali di IN affronteranno questo tema non scisso dalla tutela paesaggistica e delle forme di governance attraverso criteri di pianificazione territoriali ispirati dai più recenti parametri dell’Economia Eco-Ambientale.
Ci saranno poi, due testimonianze, una relativa a quanto stanno facendo le associazioni territoriali sull’istituzione del Parco; la seconda di una “best practices” realizzata nel centro Italia.
Infine si tratteranno le esperienze realizzate e realizzabili nonchè le potenzialità connesse all’uso delle più recenti tecnologie digitali. Si assumeranno la capacità delle nuove generazione a creare Green Jobs sul quel sentiero di sostenibiltà lanciato da Greta. E poi le funzioni del partenariato diffuso, il recupero delle compatibilità agroalimentari e delle nuove tecnologie saranno affrontate in modo tale da disegnare percorsi di sostenibilità ed eco-sviluppo.
Italia Nostra da sempre ritiene che i Parchi e le aree protette siano le zone più pregiate del nostro Paese, non solo natura, ma anche storia, cultura, identità, lavoro. Per questo va sostenuta la realizzazione del Parco Nazionale del Matese perché accanto alla tutela e alla salvaguardia di un inestimabile patrimonio naturalistico e paesaggistico, rappresenta un’opportunità di sviluppo, coerente con l’eccezionale valore dell’habitat del Matese e con la storia e la cultura delle comunità locali.
Tuttavia, tale prospettiva non è scontata. Lungaggini burocratiche e disattenzioni stanno caratterizzando l’iter attuativo. Anche dopo la legge istitutiva del Parco, sono proseguiti a ritmo serrato gli insediamenti di parchi eolici sulle montagne di Morcone, Pontelandolfo, San Lupo, Santa Croce del Sannio, Campolattaro che, per l’invasività che li caratterizza, compromettono valori paesaggistici e ambientali, con impatti negativi su flora, fauna, e caratteristiche idrogeologiche; nè possono dirsi superati i rischi che l’area venga vista come luogo dove esportare rifiuti, fare trivellazioni, sperimentare tecnologie potenzialmente invasive come quella della telefonia 5G .
Nel convegno di Morcone verrà evidenziato come l’area dell’Alto Tammaro risulti punto di confluenza di varie opportunità di sviluppo anche interregionali, che occorre far interagire con la istituzione del Parco Nazionale: la Strategia per le aree interne, la Legge sui piccoli comuni, la recentissima legge regionale campana sui laghi e sui fiumi, la potabilizzazione del lago di Campolattaro, il turismo religioso sul tratto Pietrelcina – Castelpetroso, ricco di tanti luoghi religiosi ma anche di siti archeologici – Saepinum e i luoghi dei Sanniti – ed infine il Regio Tratturo, in un naturale collegamento del Parco Nazionale del Matese con il Parco Nazionale degli Abruzzi .
I parchi sono luoghi in cui l’obiettivo fondamentale è la conservazione della natura e del paesaggio e nei quali lo sviluppo socio-economico diventa strumento necessario d’azione, in un rinnovato rapporto uomo-natura.

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