Amorosi (BN) denunciati quattro uomini per maltrattamento di uccelli e inosservanza delle norme per la protezione della fauna selvatica

Nelle prime ore dell’alba, i Carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita e della Stazione di Amorosi, nel corso di ordinario servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati, mentre transitavano sulla SS. 265 variante Fondo Valle Isclero all’altezza dello svincolo per Amorosi, notavano lungo il percorso un’Opel Astra SW con a bordo quattrouomini in abbigliamento da caccia. Insospettitisi per l’atteggiamento assunto dai passeggeri del veicolo alla vista dei militari, quest’ultimi intimavano loro l’alt e procedevano al controllo della macchina. A seguito di perquisizione veicolare, sono stati rinvenuti all’interno del cofano n. 11cardellini rinchiusi in apposite gabbiette, oltre a numerosi teli in tessuto, picchetti, innaffiatoi, taniche in plastica, fasci di cicoria spigata e altre uccelliere vuote che servivano da trappola per la cattura dei volatili. L’attività dei bracconieri viene sovente svolta attraverso la tecnica “dell’imbracatura”, una pratica molto diffusa che consiste nel legare intorno al corpo e alle ali degli uccelli una sorta di “zainetto” che consente di fissare a terra gli animali vivi da usare come zimbelli. In questo modo i loro movimenti e i loro richiami consentono di attirare altri cardellini che possono essere catturati con reti o altre trappole illegali.    Condotti in caserma, gli uomini, non fornendo alcuna giustificazione, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per “maltrattamento di animali e inosservanza delle norme per la fauna selvatica e per il prelievo venatorio”. 

Le persone coinvolte sono da ritenersi sottoposte alle indagini e quindi innocenti fino a sentenza definitiva.

I cardellini sono stati affidati per le cure del caso al Centro recettivo animali selvatici di Napoli, mentre il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.