Nei concerti dell’Ofb, sono state di turno le fiabe di Stravinskij, con la voce narrante di Peppe Servillo

L’Orchestra Filarmonica ha concluso in bellezza il mese di luglio con l’ultimo concerto tenuto presso l’Horthus Conclusus di Benevento,  in cui la voce narrante de ”L’Historie du soldat”, di Igor Stravinskij. era quella di Peppe Servillo, un gigante poliedrico dell’interpretazione teatrale della canzone, nonché compositore e fratello di Toni. 

“Il concerto” ha detto il M° Marcello Panni, direttore dell’orchestra,  “vuole essere un omaggio nel 50° anniversario della morte del grande maestro russo”,  ed a lui ha dedicato, quattro pezzi di sua composizione, ispirate alla melodia del Salento: Taranta Indiavolata, Canto d’amore, tipico canto corale dei contadini, La Pizzica di Cosimino, Ninna buona.
La seconda parte del concerto ha visto la musica di Stravinskij, accompagnata dalla  lettura di Peppe Servillo, il quale ha affermato che è stato per lui un grande onore lavorare con l’OFB in questo spettacolo, in cui protagonista è la musica di Stravinskij.
Dalla critica leggiamo: ”E’  stato un musicista che  è sempre riuscito ad essere indipendente da qualsiasi influenza di scuole. Egli studiò stili di autori ed epoche diversi, ma la scelta   rimaneva sempre  originalmente la sua. Amava quelli che lui definiva i ”Vecchi“ artigiani della musica: Bach, Haydn, Handel, Beethoven, in cui l’ordine e la disciplina erano a base della composizione..All’inizio della sua attività seguì la tendenza tipica della musica romantica: quella cioè di scrivere per grandi orchestre, ma poi, dopo poco  tempo, si allontanò però da questo stile e iniziò a realizzare composizioni per un numero limitato di strumenti”.
Questa sua scelta fu messa in pratica nel  1918, anno in cui creò ”L’Histoire du Soldat”, per il quale utilizzò, quali strumenti a fiato un clarinetto, un fagotto, un trombone, una tromba, mentre  per gli archi scelse un contrabbasso e un violino. Infine, le percussioni hanno visto la bravura di Luca Martino, e  alla tammorra,  quella di Daniel Melaragno. Entrambi i musicisti hanno offerto un saggio della loro abilità.
Il profondo senso religioso di Stravinskij lo si vede proprio in quest’opera, a cominciare dalla scelta della trama, dai personaggi, che incarnano il bene ed il male, l’astuzia e l’ingenuità, in un racconto incantato e fantasioso.
Quest’opera fu scritta per essere rappresentata facilmente ovunque, per una compagnia che doveva essere soprattutto itinerante e permettere così ad un pubblico maggiore di avvicinarsi alla musica. La famiglia di Stravinskij si era dovuta trasferire in Svizzera, perché la rivoluzione d’ottobre in Russia aveva sconvolto la sua vita, riducendola in povertà.
Il maestro prese spunto da un insieme di fiabe russe di A. N. Afanas’ev, mescolandone precisamente due: quella de ”Il soldato disertore e il diavolo “ e  quella di “Un soldato libera la Principessa”, creandone una del tutto nuova.
Elemento predominante nell’opera è il ritmo, sottolineato dall’uso delle percussioni. Nel 1919, da questo lavoro, estrasse due versioni. La prima è costituita da un concerto con l’orchestra, suddiviso in nove parti: La marcia del soldato, l’Aria del libro, la Pastorale, la Marcia Reale, il Piccolo Concerto, le Tre danze: tango,Valzer, Ragtime; la “Danza del diavolo”, il Piccolo coro/ grande coro; ed infine la Marcia trionfale del diavolo. La seconda versione,  invece, vede, da parte Stravinskij, l’utilizzo solo del pianoforte, del clarinetto, del violino, versione che viene suddivisa in cinque parti: la Marcia del Soldato, Il violino del soldato, Piccolo concerto , Tre danze: Tango Valzer, Ragtime; e la Danza del Diavolo.
L’opera dunque ci presenta Joseph, un soldato in licenza che finalmente sta tornando a casa. Si ferma a riposare presso la riva di un ruscello e si mette a suonare il suo vecchio violino a cui era molto legato.
Gli si avvicina un vecchio , che in realtà è il diavolo e gli chiede di vendergli il suo violino. In un primo momento il soldato si rifiuta, ma poi  cede al baratto propostogli dal diavolo. Gli darà il violino in cambio di un libro in cui sono raccontati i fatti che dovranno ancora verificarsi. Utilizzando il libro, il soldato potrà diventare ricco.
Rimangono insieme tre giorni durante i quali il diavolo impara a suonare il violino e Joseph a leggere il libro. In realtà, sono trascorsi tre anni e a casa del soldato è tutto cambiato: la fidanzata si è sposata ed ha avuto un figlio, mentre sua madre é sicura che il figlio fosse morto.
Infatti, nel momento in cui Joseph le si presenta davanti, la madre non lo riconosce, pensando ad un fantasma. Il soldato si rende  conto di avere perso tutto quanto faceva parte della sua vita precedente, una vita rispetto alla quale vi sono stati dei veri e sconvolgimenti. Furibondo va alla ricerca del diavolo, il quale gli ricorda  che ora ha il libro grazie al quale un giorno diventerà ricco, così come in realtà accade.  Alla vista di tutti questi cambiamenti, si accorge però che non è felice e cerca così di ritornare alla sua vecchia vita. Ritrova tutti gli oggetti che aveva barattato con il diavolo, ma  decide di distruggere il libro e rinunciare così a tutte le sue ricchezze. Sicuro di essersi liberato del diavolo,si rimette in viaggio, convinto che potrà ricominciare tutto da capo.
Inizia la sua scorribanda fino a quando non giunge in un paese, nella cui locanda rincontra il diavolo, che vedendolo mal ridotto, ha pietà di lui e lo incoraggia a recarsi presso il re, per salvargli la figlia, che è gravemente malata.
Joseph si presenta al re dicendo che vuole provare a salvare sua figlia ed una volta ottenuto il permesso, sfida il diavolo nel gioco delle carte. Vince facendo ubriacare il diavolo, e riprende a suonare il violino, con il quale costringe il diavolo a ballare fino allo stremo. Quest’ultimo abbandona la sfida, ma gli lancia una maledizione: morirà se lascerà quel regno.
Anche in questa favola vi è quale lieto fine il matrimonio tra Joseph e la principessa, che ama tantissimo il marito, tanto  da accorgersi che ha sempre nostalgia del suo paese. Lo incoraggia così, a tornarvi. Non appena Joseph mette piede fuori dal paese, ecco che trova il diavolo pronto a portarlo via con sé.
Eccellente è stata la recitazione di Servillo, che ha interpretato con leggero accento, tipicamente e simpaticamente, campano.
Peccato che le rappresentazioni  de”L’Histoire du soldat”, si interruppero a causa della “spagnola”, pestilenza  dello scorso secolo, che rallentò la cultura del tempo. Un po’ come è accaduto con la pandemia del Covid-19.
Ora sembra quasi che con questo concerto abbiamo voluto riprendere quel discorso, che  vuol sembrare quasi un momento di rinascita, rispetto all’imperversare di questa nuova pandemia.
A Stravinskij nel 1953 fu conferito il Premio Internazionale Feltrinelli dall’Accademia dei Lincei e nel 1989 è stato dato il suo nome ad un asteroide scoperto nel 1968: 4382 Stravinskij. Gli scienziati hanno voluto così  ricordare in maniera immortale la grande opera di un astro fra gli astri. 
L’Ofb sarà diretta dal M° Daniel Smith, nel prossimo concerto, dal titolo “Recital Lirico”, che   vedrà protagonista Rosa Feola, soprano, il 4 agosto, sempre alle ore 21.
Per l’acquisto dei biglietti ricordiamo il sito www.ofbn.it oppure il bar “Le  Troue” in Corso Garibaldi Benevento.
Buon ascolto!
Maria Varricchio

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