I giallorossi adesso, catapultati al quartultimo posto, rischiano grosso

Un pari che sa d’amaro per il Benevento in quel di Genova contro i grifoni (eufemismo… usato nel secolo scorso).
Ma alla fine potrebbe essere interpretato come “cerchiamo di non farci male”.
Ma a rimetterci di più è stato il Benevento che solo qualche giorno fa era a otto punti dalla terzultima e adeso si ritrova a sentire il fiato dei sardi a solo tre punti, mentre Pandev e compagni sono a cinque punti.
E dire che sin dalla partenza si era visto in campo un Benevento concentrato, pimpante e soprattutto Viola…dipendente…
Una gara tutto sommato durata solo venti minuti calcisticamente parlando, ma che ha visto per ben due volte la squadra in vantaggio venire recuperata in pochi minuti. L’azione della prima rete giallorossa al secondo minuto di gioco con l’atterramento in area di Lapadula e il rigore trasformato impeccabilmente dal capitano giallorosso, con dopo sei minuti la rete dell’implacabile Pandev.
Al 15′ la magica imbeccata di Viola per Lapadula che con una serpentina micidiale lascia di stucco un manipolo di difensori e dal limite dell’area di rigore buca l’incolpevole Perin.
Nemmeno sei minuti dopo la replica di Pandev.
La cronaca vera di questa gara finisce qui. Il resto se non è… noia poco manca.
Il Benevento tira il freno, il Genoa non morde più di tanto e solo in una occasione Montipò oppone il corpo su tiro di Destro.
Il resto rimane nelle pagelle dove purtroppo Tuia (uscito per infortunio) lascia Pandev scorazzare in area e Barba, che sembra una maledizione, intercettare il tiro di Pandev sulla prima rete del macedone. Certo, statistiche alla mano la squadra giallorossa dovrebbe essere una delle più penalizzate in fatto di autoreti e interventi negativi su tiri degli avversari.
Il Marassi ha sancito, ma non ce n’era bisogno, che Viola cambia il volto al gioco e alla tattica giallorossa quando è in campo. La freddezza della realizzazione del rigore con Perin dall’altra parte e l’imbeccata per Lapadula sulla seconda rete meritano però qualcosa in più proprio dal capitano… che in alcuni momenti sembra volersi guardare allo specchio e non già cercare un compagno da far volare verso la porta avversaria
Purtroppo rimane il nodo la difesa che non riesce ad organizzarsi al meglio per trovare quella compattezza che la renderebbe impenetrabile. Ma Caldirola in panchina è una incognita, tenere fuori Schiattarella è un piccolo peccato (non è l’alter ego di Viola).
Detto di questo pareggio c’è da sottolineare che comunque la classifica si è mossa, ma anche che già domenica all’aperitivo al Vigorito ci sarà Benevento – Udinese.
I friulani sono usciti sconfitti in casa contro il Cagliari ridando forza e coraggio ai sardi, come detto a tre punti dal Benevento.
Partita dalle mille incognite che va giocata è preferibilmente  vinta senza se e senza ma.
Almeno per non “intossicarsi” il pranzo settimanale… (g.b.)

I RISULTATI DELLA XIII GIORNATA DEL GIRONE DI RITORNO
HELLAS VERONA – FIORENTINA 1-2
MILAN – SASSUOLO 1-2
BOLOGNA – TORINO 1-1
CROTONE – SAMPDORIA 0-1
GENOA – BENEVENTO 2-2
JUVENTUS – PARMA 3-1
SPEZIA – INTER 1-1
UDINESE – CAGLIARI 0-1
ROMA – ATALANTA 1-1
NAPOLI – LAZIO 5-2

LA CLASSIFICA
Inter, punti 76; Milan, 66; Juventus, Atalanta, 65; Napoli, 63; Lazio, 58; Roma, 55; Sassuolo, 49, Sampdoria, 42; Hellas Verona, 41; Bologna, 38; Udinese, 36; Fiorentina, Genoa, Spezia, 33; Torino, Benevento, 31; Cagliari, 28; Parma, 20, Crotone, 15

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