Guardia Sanframondi: la Casa di Bacco cerca antichi cavatappi

Il vino è stato inventato all’incirca 7.000 anni fa, ma i primi cavatappi sono stati realizzati solo nel 16° secolo con il vino in bottiglia. Per millenni il vino è stato conservato prima in anfore di terra cotta e poi in fusti e botti di legno che permettevano un invecchiamento migliore. Solo nel 1600 gli inglesi pensarono di mettere il vino i vetro. Inizialmente le bottiglie venivano chiuse con pezzi di legno legati con la stoppa, in seguito si scoprì il sughero. Alcuni studiosi sostengono che a ideare il cavatappi fu Leonardo Da Vinci, già autore di diversi utensili da cucina come il trita-aglio, l’affettatrice o il macinapepe ma non ci sono documenti che lo provino, ma potrebbe essere. Alla corte di Ludovico il Moro, tra il 1482 e il 1499, con la carica di maestro di feste e banchetti, Leonardo Da Vinci cominciò a studiare un sistema per introdurre tappi di sughero nelle bottiglie, allora poco utilizzate e normalmente sigillate con cera. Con certezza, però, il primo a brevettare un cavatappi fu un reverendo inglese, Samuel Henshall, che nel 1795 mise insieme un manico di legno e una vite, il cosiddetto “verme” da infilare nel turacciolo. Ideò il cavatappi a forma di T molto usato ancora oggi. 
Il primo brevetto italiano per un cavatappi risale alla fine del 1800 ma, vista la mancanza di un ufficio brevetti, la prima registrazione nel nostro Paese avvenne solo nel 1864.  
La Casa di Bacco di Guardia Sanframondi ha deciso di allestire un “Museo dei cavatappi” per rendere sempre più attrattivo il Museo del Vino (MuBac) realizzato in piazza Castello. 
Chiunque può contribuire a realizzarlo donando e/o mettendo a disposizione (senza perderne il diritto di proprietà) cavatappi o attrezzi inerenti il vino. 
Quindi, se hai conservato qualche vecchio cavatappi e non sai che fartene, è arrivato il tuo momento: tiralo fuori, portarlo alla Casa di Bacco e riceverai in regalo una bottiglia celebrativa per  “Sannio Falanghina  European Winw City 2019” realizzata dalla Casa di Bacco utilizzando un’etichetta artistica ideata da Michele Magno. 

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