Terzo centenario della elezione a pontefice di Vincenzo Maria Orsini
di Mons. Pasquale Maria Mainolfi
Il 14 febbraio 1694 ricorre il 330° anniversario del primo Monte Frumentario fondato a Benevento dal grande Pastore e Operatore sociale, il Cardinale Vincenzo Maria Orsini. Uno tra i ben 172 lasciati in diocesi, quando fu eletto Papa. Inoltre il prossimo 29 maggio 2024 ricorre il Terzo Centenario della elezione a Pontefice dell’ Orsini, col nome di Benedetto XIII. Spetta soprattutto a Benevento la doverosa memoria di un benefattore per troppo tempo dimenticato se non del tutto ignorato. Nella nostra città solo tre segni ne serbano la memoria e la generosa intraprendenza sociale: la monumentale fontana con l’originario monumento a Papa Orsini eretto nel 1778 per volere del Senato e del Popolo Beneventano su disegno, forse, dell’architetto Nicola Colle de Vita di Benevento, monumento barocco gravemente danneggiato dai bombardamenti del 1943, completamente restaurato e restituito alla città il 21 giugno 1992, il direttore dei lavori, architetto Pio Castiello, si è avvalso per tale opera della professionalità dell’impresa Mariani di Pietrasanta e per l’assemblaggio dell’impresa De Masi di Airola, sulla sommità la statua di Papa Orsini, marmi policromi adornano in piu parti il monumento e proprio accanto alla monumentale fontana, la Curia, il Palazzo Arcivescovile, la Biblioteca Capitolare, la Biblioteca ” Pacca”, la Cripta ed il Museo diocesano; la scuola statale dell’Infanzia e Primaria “Papa Orsini” in Contrada Epitaffio, sul confine tra Ducato pontificio e Regno di Napoli ; il banco alimentare “Papa Orsini” nel complesso parrocchiale di San Gennaro, inaugurato l’8 dicembre 2023, convenzionato con il banco della carità di Caserta, che assiste mensilmente un considerevole numero di famiglie disagiate e bisognose continuando così nel presente l’opera benefica del Pastore santo, generoso, zelante e infaticabile. Pierfrancesco Orsini nasce a Gravina dal duca Ferdinando e da Giovanna Frangipane della Tolfa il 2 febbraio 1650, primogenito di 6 figli. Veste l’abito domenicano nel 1668 a Venezia e prende il nome di Vincenzo Maria, sacerdote nel 1671, Cardinale a 22 anni, Arcivescovo di Manfredonia nel 1675, di Cesena nel 1680 e di Benevento dal 1686 fino alla morte, poiché anche da Papa conserva il governo della Chiesa beneventana, dove torna per più di tre mesi nel 1727 e nel 1729. Eletto Papa il 29 maggio 1724, muore a Roma il 21 febbraio 1730. Viene sepolto nella Basilica domenicana di Santa Maria sopra Minerva.
Lo storico e politico italiano Gabriele De Rosa (1917- 2009), amico e collaboratore di Don Giuseppe De Luca, molto legato a Luigi Sturzo, professore universitario a Salerno, Padova e presso “La Sapienza” di Roma, sui cui libri ho studiato anch’io negli anni del liceo classico, nella prefazione a “Culto e cultura nelle visite orsiniane” , Edizioni studium , Roma 2003, di Angelomichele De Spirito, definisce “straordinaria” l’impresa cui si è accinto il noto Prof. De Spirito con la pubblicazione delle visite pastorali di Orsini: “sotto certi aspetti disarmante per le dimensioni e lo scrupolo erudito che accompagna ogni documento”. Lo stimatissimo Prof. De Spirito si sofferma con particolare attenzione sui Monti Frumentari, a partire da quello istituito a Benevento il 14 febbraio del 1694. I Monti Frumentari, le cui origini risalgono all’opera del francescano Bernardino da Feltre, che nel 1484 ne istituì il primo a Mantova, “furono fortemente voluti, ampiamente diffusi e generosamente incrementati da Orsini per sovvenire i contadini poveri, e difenderli, dal cappio dell’usura. Questa sorta di Casse depositi e prestiti, gestite per lo più dalle confraternite, davano grano a un anno su pegno con l’interesse di tre misure al tomolo, vale a dire circa 6 chili su 68. Col ricavato degli interessi, le elargizioni dell’arcivescovo e altri proventi, si alimentavano forme di assistenza, come i monti dei maritaggi, gli ospizi e gli aiuti a famiglie bisognose. Nel 1724, quando Orsini divenne papa col nome di Benedetto XIII, in tutta la diocesi beneventana erano 172, e il loro movimento annuo si aggirava intorno ai 30.000 tomoli di grano, pari a circa 16.000 quintali che nel 1727 giunsero al pieno destinato di 33.025 “. Nel Sannio, queste “benefiche istituzioni di credito agrario”, ebbero tale successo che 150 anni dopo l’onorevole Giustino Fortunato, in un intervento alla Camera dei deputati, ricordava l’Orsini come il loro più grande promotore. Scrive De Spirito: “La fitta rete di monti frumentari, voluti da Orsini nel suo lungo e lungimirante governo episcopale, fu un’operazione che caratterizzò positivamente il coraggioso piano riformistico, intrapreso fin da quando era a Manfredonia; per cui egli merita un posto di non secondaria importanza anche nella storia socio-economica del Mezzogiorno d’Italia “.
Ha ragione Cicerone, quando afferma che : “La storia è testimonianza del passato, luce di verità, vita della memoria, maestra di vita, annunciatrice dei tempi antichi”