Non c’è due senza “Trois”

di LUCIA CARUSO

Sceneggiatrice. Fotografa. Scrittrice, francese, di Remiremont, dipartimento dei Vosgi. Nata nel 1967. Ha scritto tre romanzi, e sta per uscire il quarto, “Tata” :” Les Oubliés du dimanche”; “Changer l’eau des fleurs”; “Trois”. Tradotti in una trentina di paesi, i suoi primi due libri hanno venduto più di due milioni di copie, entrando nelle classifiche mondiali dei best sellers. Nel 2021 l’autrice ha ceduto i diritti di “Changer l’eau des fleurs “ alla società di produzione televisiva e cinematografica Palomar di Carlo degli Esposti (per intenderci il produttore de “Il commissario Montalbano” e di molte altre fiction di successo) che ne farà una serie televisiva. Non abbiamo ancora detto di quale scrittrice si tratti? Vero. Tuttavia siamo certi che tutti abbiate capito di chi stiamo parlando. Ecco un altro indizio:” Sono andata a comprare un quaderno da père Prost. Ne ho scelto uno azzurro. Non avevo voglia di scrivere il Romanzo di Hélène sul computer, perché intendo portarmelo appresso, nella tasca del camice. Sono tornata a casa e sulla copertina ho scritto: La donna della spiaggia.. “

È l’incipit del libro in cui la Nostra celebra il valore della memoria. In questa opera, come nelle altre due, la trama viene costruita intrecciando diversi piani temporali, alternati ai dialoghi e alle descrizioni. Fisiche e psicologiche o ambientali. Così i protagonisti, maschili e femminili, nascono e si evolvono con lucida precisione sotto lo sguardo stupito e affascinato del lettore, al quale non sfugge la capacità dell’autrice di maneggiare gli strumenti tecnici. Prendiamo in considerazione l’uso dei flashback. Sono lunghi e particolareggiati nelle rievocazioni di fatti precedenti. Non sono da intendere come un balenio improvviso della mente. Il recupero memoriale del passato dilata il racconto e si allinea al tempo presente. E l’intreccio di ogni libro della Nostra è paragonabile ad una sinfonia eseguita da un’orchestra magistralmente diretta. Qualunque sia l’argomento trattato, il suo sviluppo si infittisce di tematiche. Ad esempio la famiglia, non necessariamente tradizionale, spessoè privata del ruolo che per convenzione le attribuiamo. I suoi componenti sono anticonformisti, allergici alle regole e spesso se ne vanno, specialmente i mariti. Allora bisognerà ammettere che “Non era la casa ad essere troppo piccola ma il loro amore”.

Talora la famiglia manca completamente. Con tutte le problematiche che tale vuoto crea. Fino a tarda età. La vecchiaia è raccontata dal punto di vista della giovane Justine, che sceglie di lavorare in una casa di riposo. Un’esperienza per lei arricchente e motivo di pietas, un sentimento che genera amore. Quando si prende cura degli anziani, lavandoli e assistendoli nella quotidianità, è consapevole di comportarsi come una figlia o una figura parentale. Ma si rattrista quando i “suoi “vecchi non ricevono visite. Li definisce “I dimenticati della domenica”, e così recita il titolo del libro in francese. Lo sguardo di questa grande autrice sul mondo è ampio e spazia senza confini o pregiudizi, entrando a gamba tesa in questioni di stringente attualità. Non a caso il tema della diversità, anche sessuale, non riguarda esclusivamente le diverse tipologie umane analizzate in rapporto alla race, al milieu e il tempérament. La scrittrice vede nella diversità opportunità di unione, non motivo di separazione. Un’occasione di affermazione delle singole identità. Lo ribadisce in “Trois”, accanto alla passione per gli animali. Nina gestisce un canile e in questo personaggio la Nostra ha trasferito tutto l’amore che prova per gli animali, un interesse così profondo che alle elezioni europee del 2021 il suo nome compare nella lista dei candidati del Partito Animalista. Altra memorabile figura femminile è la protagonista di Changer l’eau des fleurs. Un romanzo che ha molti ingredienti di una storia alla Simenon. Innegabile la somiglianza fra Renée, la portiera de “L’eleganza del riccio” di cui il giallista ci regala un ritratto memorabile, e Violette Toussaint, guardiana di un cimitero. E, come in Simenon, non mancano canzoni francesi d’autore, odori e sapori che, grazie a uno stile scorrevole e accattivante, ricreano un’atmosfera singolare. Propria della Francia. Violette apprezza la buona compagnia; interagisce con i colleghi (tutti maschi) e beve il Porto d’annata con parsimonia, a lacrime. Infatti “una guardiana del cimitero beve solo lacrime”. Eppure sente una forte attrazione per un poliziotto marsigliese. Il quale un giorno arriva nel cimitero del villaggio di Brancion-en- Chalon per esaudire il desiderio della madre di essere sepolta nella tomba di un uomo. Per lui un perfetto sconosciuto. Da qui, ancora una volta, gioie e dolori, passato e presente, morte e vita continueranno a rincorrersi fin quando si incontreranno. E tutto riprenderà ad accadere, alla stessa identica maniera. Senza soluzione di continuità, da intendere in modo positivo.  

“Ogni giorno la bellezza del mondo mi inebria. Certo c’è la morte, i dispiaceri, il brutto tempo, il Giorno dei Morti, ma la vita riprende sempre il sopravvento, arriva sempre un mattino in cui c’è una bella luce e l’erba rispunta dalla terra riarsa.”   

Il tempo della chiarezza è giunto. Sveliamo l’ormai flebile arcano: la scrittrice del mese è Valérie Perrin. Il lettore ci perdoni se abbiamo giocato con la sua pazienza. Sappiamo che è arrivato alla soluzione dell’”enigma” fin dalle prime informazioni fornite e lo ringraziamo per aver tollerato questo innocuo divertissement. Ci auguriamo che non ce ne voglia ma se così fosse ci affrettiamo a concludere prendendo a prestito l’espressione finale de “I promessi sposi” (e non sembri irriverente scomodare Alessandro Manzoni): se fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s’è fatto apposta”. 

L’AUTRICE


Nata a Benevento, dopo gli studi liceali ha conseguito la laurea in Lettere Classiche all’Università degli Studi di Pisa. Si è dedicata alla docenza presso il liceo classico di Saronno (VA). Attualmente vive tra Benevento e Saronno.  Appassionata di Arte, Musica, Teatro e curatrice di spettacoli teatrali, ha tenuto numerosi corsi di Scrittura Creativa. Articolista per Sannio Matese Magazine, ha scritto svariati libri, pubblicati dal gruppo editoriale PubMe

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