La Fiducia nel domani!

Ettore è un geometra molto saggio, un uomo di altri tempi! Il Direttore, così lo chiamavamo in azienda, era sempre gentile e disponibile.
Con lui al nostro fianco ci sentivamo al sicuro … protetti! Io devo molto al Direttore, ho appreso più cose da lui che da tanti professori universitari. Non ha mai voluto cimentarsi in politica. Peccato! Per le sue doti, umane e professionali, avrebbe potuto fare anche il ministro… magari della cultura! Spesso, durante la pausa caffè, ci diceva: “La vita è semplice, tre sono i fattori che ne determinano la felicità: la Famiglia; la Fatica; la Fi…” A questo punto noi giovani scoppiavamo a ridere, ma il Direttore si faceva serio e continuando: “La Fiducia nel domani!”
Questi tre fattori dovrebbero essere al centro dell’attenzione di tutti i nostri politici, anche dell’attuale Governo in vista della manovra di bilancio che nei prossimi giorni comincerà ad entrare nel vivo. La premier Giorgia Meloni ha di recente rivendicato i risultati su lavoro e Pil. Gli ultimi dati relativi alla produzione industriale in Italia, in realtà, segnalano un quadro molto in rallentamento: un aumento dello 0,1% in valore, ma una diminuzione dello 0,7% in volume (?)
Attenzione: L’aumento in valore è tutto frutto dell’inflazione! Anche il settore dei servizi è calato, sia in valore che in volume. Tra le questioni più importanti d’affrontare c’è che da qua al 2030 la popolazione italiana in età da lavoro diminuirà di oltre un milione di persone. Già oggi in 11 regioni ci sono più pensioni erogate che occupati, e non credo serva una laurea in economia per rendersi conto che questa situazione è insostenibile oggi e diventerà sempre più insostenibile in futuro.
Per Eurostat nel 2023 il reddito reale delle famiglie, già falcidiato dall’inflazione, è diminuito ancora. L’Italia mantiene le posizioni di coda a livello continentale, subito prima della Grecia e si ferma ancora sei punti sotto i livelli del 2008.
Ultimi tra i big del G7 e sedicesimi tra i Paesi l’Ocse, questa è la posizione dell’Italia per quanto riguarda la spesa sanitaria pubblica in % al Pil. L’anno scorso l’Italia ha finanziato la Sanità con il 6,2% di spesa sul Pil contro il 6,8% della media Ue e il 6,9% dei Paesi Ocse. È comunque ben lontana da Francia e Germania che finanziano la spesa sanitaria pubblica con circa il 10% del Pil. Il Recovery Plan viaggia a ritmi decisamente più lenti del previsto. Il problema riguarda tutta Europa, ma investe da vicino l’Italia per due ragioni: le dimensioni del nostro Pnrr, il più grande d’Europa, e la sua scansione temporale che concentra una quota sempre più imponente di interventi nell’anno di chiusura del programma, il 2026.
Si legge nella nota congiunta del centrodestra: “La prossima legge di Bilancio confermerà alcune priorità come la riduzione delle tasse, il sostegno a giovani, famiglie e natalità e interventi per le imprese che assumono”. Le future misure di sostegno per le famiglie, in particolare, già scaldano già il dibattito politico. La famiglia, però, non è più composta da un uomo e una donna. La famiglia di oggi, in tutte le sue forme, va tutelata perché al suo interno c’è: amore! Bisognerà comunque decidere quali dei numerosissimi bonus introdotti negli ultimi anni saranno prorogati, quali cancellati e poi si proverà a capire dove trovare tutti gli altri finanziamenti per realizzare le recenti promesse: taglio del cuneo fiscale, riforma dell’Irpef, ecc. Non è una sfida facile questo trade-off fra incentivi alla crescita (che sta stagnando) e riduzione delle spese per racimolare fondi. A Cernobbio il nostro Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato: “ci sono a disposizione poche risorse e vanno impiegate bene, puntando sulle priorità che danno il moltiplicatore maggiore!” I tempi sono molto cambiati, dall’ultima mia pausa caffè in compagnia del Direttore Ettore. Le priorità non sono più le stesse di una volta. Oggi l’ordine dei fattori che portano alla felicità è mutato. Ce n’è uno, in particolare, che determina il “moltiplicatore maggiore” e che fa da traino per gli altri due. Lo sa bene il nostro Presidente Giorgia Meloni e tutta la sua squadra di governo, poiché se ne dibatte già da parecchi giorni. Mai come in questo periodo, infatti, il focus è sulla Fi…ducia nel domani!
In fede
Beniamino Furno