A Benevento il XIV congresso del Movimento Cristiano Lavoratori


di Mons. Pasquale Maria Mainolfi

Nei giorni scorsi si è celebrato, nell’Auditorium San Gennaro di Benevento, il XIV Congresso del Movimento Cristiano Lavoratori e al termine, all’ unanimità, è stato rieletto Presidente Provinciale il commercialista dott. Massimiliano Nave. Tema del simposio: “Lavoro, responsabilità e passione, una nuova semina per ricucire il paese”.

Al tavolo della presidenza: Maria Rosaria Pilla dell’ufficio di presidenza nazionale, il sottoscritto nella qualità di assistente ecclesiastico provinciale MCL, Massimiliano Nave presidente provinciale, Luca De Lipsis consigliere comunale delegato alle politiche sanitarie e Giovanni Zanone presidente commissione affari istituzionali del Comune di Benevento. Il tema del congresso, veramente affascinante, reclama tempi lunghi di riflessione. La carta costituzionale all’art. 1 recita: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”, quindi dovrebbe assicurare a tutti la possibilità di lavorare perché tutti i cittadini possano contribuire all’organizzazione della vita politica, economica e sociale del paese. Ma purtroppo, di fatto, così non è. Occorre responsabilità e soprattutto passione nell’arida stagione del deserto valoriale per realizzare “una nuova semina” capace di riparare il tessuto sociale lacerato, attraverso l’arte nobile del rammendare. Il Movimento Cristiano Lavoratori , movimento a carattere sociale, di solidarietà e volontariato, nasce ufficialmente l’8 dicembre 1972, dopo aver abbandonato le ACLI, per costruire un capitalismo dal “volto umano”, nella profonda convinzione che libertà di mercato, solidarietà e sussidiarietà sono componenti complementari per un sano liberismo. Con questo programma il MCL, ormai da mezzo secolo, promuove gli ideali cristiani nella vita, nella cultura, negli ordinamenti e nella legislazione. Sin dalla sua fondazione il Movimento tiene fede a due grandi principi: 1. Attingere a piene mani alla salutare e zampillante sorgente della dottrina sociale della Chiesa ( dalla Rerum novarum di Leone XIII del 15 maggio 1891 “Magna charta” della dottrina sociale della Chiesa; fino alla Mater et magistra del 15 maggio 1961 e la Pacem in terris dell’11Aprile 1963 di Giovanni XXIII; alla Costituzione pastorale Gaudium et spes del Concilio Vaticano II del 7 dicembre 1965; alla Lettera apostolica Octogesima adveniens del 14 maggio 1971 di Paolo VI; Laborem exercens, enciclica del 14 settembre 1981 di Giovanni Paolo II; alla Centesimus annus enciclica di Giovanni Paolo II del 199; Compendio della dottrina sociale della Chiesa del 2004 del pontificio consiglio giustizia e pace; alla Caritas in veritate del 29 giugno 2009 di Benedetto XVI e alla recente enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti del 3 ottobre 2020. 



2. Attenzione speciale alla famiglia, primo spazio per l’impegno sociale, cellula vitale della società, santuario della vita, scuola della socialità e dell’educazione. La famiglia infatti società naturale, comunità di persone, principale agenzia della socializzazione primaria, famiglia segno di speranza, nonostante la crisi, in un mondo che ha decisamente bisogno di imparare nuovamente ad amare e vivere in pace. Già Cicerone definisce la famiglia : “Principium urbis et quasi seminarium rei pubblicae”, cioè luogo generativo della vita pubblica e laboratorio di relazioni sociali. Ed Agostino di Ippona nel “De Civitate Dei”, definisce la famiglia : “Seminarium civitates “, cioè luogo di costruzione della polis, della città, e iniziale coltivazione della cittadinanza. La famiglia, società naturale, svolge un ruolo originale, primario, peculiare nei confronti dell’individuo, poi intervengono le agenzie educative secondarie come ad esempio la scuola, la Chiesa, le associazioni e movimenti, che coadiuvano alla strutturazione integrale della persona umana, ma in termini sussidiari. Nonostante l’evoluzione storica ( primitiva antica e tradizionale, borghese, industriale, o post-industriale o post moderna), la famiglia rimane oggi necessaria per la fondazione del cittadino, “zoon politicon”, animale politico, segnato profondamente dalla relazionalità ( Aristotele), evitando carestie affettive, amore possessivo e soffocante, perché il figlio diventi già in famiglia protagonista del processo educativo e non cresca nella bambagia, rimanendo vitellone in casa a 40 anni, attraverso uno snidamento che conosca la dolcezza dell’amore materno (la pesca) e la fermezza paterna delle regole declinate (noce di cocco). Il nostro futuro dipende infatti dalla Sapienza e dal Coraggio con cui faremo fronte alla sfida educativa, a partire dal lavoro, veramente centrale per la dignità dell’uomo. Lavoro, riforma, partecipazione. Un cammino serio e impegnativo che il MCL percorre in Benevento con Salvatore Iacobelli, in qualità di presidente fino al 1998, poi con Angelo Fuschetto fino al 2018 e dal 2018 ad oggi con Massimiliano Nave. Il movimento conta oggi nella provincia di Benevento 470 iscritti e, dopo la tregua imposta dalla pandemia è pronto a ripartire con rinnovato slancio, offrendo una risposta di generoso volontariato, soprattutto alla crisi sanitaria che affligge nel presente il nostro territorio.

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