La Russia e l’Occidente in guerra! Il crollo della Fede e della Ragione
C’è una domanda tragicamente inquietante che esige, dalla nostra coscienza religiosa e civile, dal nostro pensare teologico e politico, una risposta piena della Ragione e della Fede:
“Come mai siamo precipitati in uno sconvolgente, pauroso e dolorosissimo scenario di guerra mondiale?”.
La “ragione politica e religiosa” dell’Occidente non ha una risposta vera da proporre per uscire dal circuito della violenza e dello scontro, dalla ideologia assoluta della laicità e della sovranità mondana, per strappare la Pace all’alternativa tra vittoria e sconfitta e riporla nel primato della vita, della dignità umana e dell’amore.
La Civiltà nostra, nata dall’incontro tra la Cultura classica – la Ricerca della Verità − e il Vangelo di Gesù Cristo Via Verità e Vita, e costituita sui principi-valori di Verità, Libertà, Amore, dopo duemila anni di storia, è finita nella crisi e nella disgregazione della Modernità, tra le prove terribili dei totalitarismi e delle due guerre mondiali del XX secolo, si appresta a sperimentare la terza ancora più dissennata e distruttiva con l’olocausto della intera umanità.
Dopo la “Caduta del muro di Berlino” nel 1989, si è determinato non un processo di liberazione dal Comunismo e dal Capitalismo, ma una convergenza tra l’esercizio politico dell’uno e dell’altro in una “forma nuova”, che fonda la potenza del capitale con l’imposizione della statualità totalitaria del pensiero unico.
Questa “forma nuova” esclude il riconoscimento della Trascendenza, non distingue Verità e menzogna, Bene e male, Giustizia e ingiustizia, non riconosce l’identità inviolabile della creatura umana quale anima corpo spirito, non esalta la promozione integrale della comunità familiare e civile, non riconosce e non protegge i valori, i diritti e i fondamenti comuni, non valorizza la memoria culturale, etica e spirituale.
Ecco perché le scelte politiche sono state private di fondamento etico e religioso e le relazioni sociali e politiche, economiche e finanziarie sono consegnate alla “Dittatura del Relativismo” con il disfacimento degli imperativi morali ed etici, esposti continuamente all’arbitrio del “potere del più forte” e agli inganni della manipolazione ideologica e mediatica.
La fine dell’Unione Sovietica faceva sperare nell’unificazione etica e spirituale di Ortodossia e Cattolicesimo ed apriva la prospettiva concreta di un avvicinamento anche politico tra Russia ed Europa occidentale.
Nelle relazioni tra la Chiesa Cattolica Romana e la Chiesa Cristiana Ortodossa non si è ancora pervenuti alla comunione tra l’Est e l’Ovest pur nella varietà dei ministeri e dei servizi.
Dal 1985 era iniziata una grandiosa “avventura mistica” che, attraverso Vassula Ryden in dialogo con Gesù e Maria, proponeva “La Vera Vita in Dio”, per i nostri tempi malvagi, lungo i sentieri intimi e sorprendenti del pentimento, della guarigione e della liberazione.
Dall’anno 2000, Vassula entra in contatto con il Cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, e sottopone gli scritti allo studio della stessa Congregazione, con esito positivo.
Scrive Vassula: “Il Signore mi ha dato la visione interiore delle “tre barre di ferro che sono il simbolo delle tre maggiori Chiese cristiane, la Cattolica, l’Ortodossa e la Protestante, chiedendo loro di piegare le loro teste al fine di incontrarsi, ma per incontrarsi debbono piegarsi”.
Sono continui gli inviti all’unità e la Vergine implora: “Il Regno di Dio è amore, pace, unità e Fede nei cuori; esso è la Chiesa del Signore unita e Una sola all’interno del vostro cuore. Le chiavi dell’unità sono l’Amore e l’Umiltà”(Maria Vergine, 23-09-1991).
E Gesù: “Io, il Signore, non voglio alcuna divisione nella mia Chiesa. Voi, per amore Mio, vi unirete e sotto il mio Nome voi Mi amerete, Mi seguirete e sarete Miei testimoni. Vi amerete gli uni gli altri, come Io vi amo; vi unirete e diventerete un solo gregge sotto un solo Pastore …”;
e ancora: “E tu, Casa dell’Ovest, tu hai compreso, attraverso la Luce del Mio Spirito, che un corpo ha bisogno dei suoi due polmoni per respirare liberamente e che il Mio Corpo è imperfetto con un solo polmone, …” (27-11-1996);
“… prega perché la Casa dell’Est e quella dell’Ovest si riuniscano come due mani quando sono unite in preghiera. Che queste due mani, appartenenti allo stesso corpo, operino insieme e partecipino le une con le altre la loro capacità e le loro risorse” (15-06-1995);
“… domani tu mangerai e berrai assieme al mio germoglio proveniente dall’origine orientale. Il mio Spirito vi unirà. Non avete sentito che l’Est e l’Ovest saranno un solo Regno? Non hai sentito che Io Mi accontenterei di una data?”.
Infatti, spiega Vassula, “Cristo ha promesso che se noi unifichiamo la data della Pasqua, Egli farà il resto”.
Ma le Chiese dell’Est e dell’Ovest non si sono ancora piegate con umiltà ed amore.
Né le Nazioni dell’Est e dell’Ovest hanno voluto incontrarsi sulla Via della Pace.
Il “Mistero d’Iniquità” sembra dominare completamente i processi storici e dirigere tutti i poteri politici economici e finanziari, gli orientamenti culturali e morali, sconvolgendo le stese vie della Fede, della Speranza, dell’Amore.
In questa confusione drammatica, di perdita della Memoria dell’Amore, di indebolimento dell’Intelligenza della Realtà, di disfacimento della Volontà di Bene, solo Dio ci può salvare.
Alla testimonianza di Lucia di Fatima fu affidata la promessa profetica del “Trionfo del Cuore Immacolato” di MARIA, Madre di Gesù e Madre nostra.
E solo alla Consacrazione al Suo Cuore Materno e alla Sua Divina Misericordia è consegnato per sempre il nostro destino di Gioia di Pace di Amore!
Davide Nava
Lo scontro tra Russia e Ucraina (o, se si vuole, tra Oriente russofono e le ideologie dell’Occidente) ha fatto riemergere anche quello millenario tra Ortodossi e Cristianesimi occidentali. Alla base del quale vi è, tra altri, anche il problema della unità della Pasqua.
Che si potrebbe superare – ed è una mia idea-proposta – se solo si tornasse alla celebrazione di quella Pasqua fissa al 27 marzo, come si praticava nelle liturgie dell’antico rito grecanico-beneventano longobardo. Che verrà poi proibito da Roma subito dopo lo scisma del 1054.
Tale Pasqua fissa, del resto, risulta documentata dagli antichi calendari conservati tuttora negli archivi di Montecassino.
Penso che se ne possa, e forse debba, iniziare a discuterne.