San Bartolomeo, Apostolo di Gesù e Patrono di Benevento

      La ricorrenza del supplizio di San Bartolomeno, al secolo, Natanaele, ci ha dato la possibilità di riflettere sul significato del martirio, quale testimonianza dell’esistenza di Dio. Abbiamo pensato per un attimo ad un uomo che è stato prima scuoiato e poi decapitato, ma non ha potuto ritrattare quanto aveva visto ed aveva vissuto.

   Un insegnamento che irrompe in un momento in cui  sembra che tutti i valori, cioè gli ideali che ci guidano, sembrano essere stati abbandonati. Invece è arrivata la pandemia, prima, il caro energia, la guerra ai confini dell’Europa, che sembrano costringerci a riflettere su ciò che veramente ci serve e che dovremmo volere, sulla necessità di riacquistare il rispetto e l’amore per l’altro.

  E’ proprio il tema dell’amore,  forse è uno dei messaggi che S. Bartolomeo ci vuol sottoporre e a cui noi tutti dovremmo per un solo attimo pensare.

  La Messa a cui ho assistito è stata celebrata, da Mons. Mario Iadanza, ed ha visto la partecipazione tra gli altri , del gruppo “La Takkarata” di Fragneto Monforte, un gruppo folk Centro Studi Arti e Tradizioni Popolari che organizza le camminate, con l’associazione Asd Podismo Benevento.

 Infatti, con grande gioia ho rivisto, dopo tanto tempo, i nostri costumi campani, indossati dai partecipanti del gruppo folcloristico, un tuffo in un passato, che non è da dimenticare.

 Grazie a queste associazioni si conservano e rivivono le vecchie tradizioni, che fanno parte del nostro essere oggi.

 La Messa dunque si è inserita in un progetto voluto dall’amministrazione comunale di Benevento, in collaborazione con l’Associazione Amici e dei Beni culturali del Sannio, il Centro Studi sul Medioevo di Terra del Lavoro e d’intesa con gli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa in Campania, e l’associazione Nikolaosroute.

  Esse, insieme, hanno organizzato una manifestazione culturale di studio e ricerca “San Bartolomeo guida e riferimento dei Cammini devozionali: Heritage in living experience”. Ieri si è tenuto presso Palazzo Paolo V un incontro di studio nel corso del quale sono stati esaminati i cammini storici ed ai partecipanti è stato consegnato un attestato di partecipazione. 

  Benevento è stato, da sempre, crocevia e nodo ferroviario di grande importanza, vista la sua posizione geografica. Il Sannio è anche una terra di Santi: S.Bartolomeo, S.Gennaro, S. Pio da Pietrelcina e per questo “ha sempre accolto tanti pellegrini”. La nostra città dunque dovrebbe prepararsi ad essere più accogliente e competitiva nei prezzi, in modo da attrarre sempre più turisti, interessati a  conoscere il territorio, i suoi preziosi monumenti e la bellezza delle sue colline.

 Un percorso attraverso la storia e le tradizioni che oggi punta a fare rete. “C’è grande attenzione per i cammini in questo periodo e noi ci stiamo occupando dei cammini devozionali”, ha ribadito Nino Capobianco, presidente del gruppo La Takkarata, il quale ci ha ricordato che gli stessi cammini “rappresentano un grande contributo al turismo beneventano e sannitico locale”.

 Ricordiamo che l’attuale Basilica di S. Bartolomeo fu costruita per volere di papa Orsini, Benedetto XIII, nel 1726. In essa è conservata l’urna con i resti del Santo, che  il Papa personalmente si caricò sulle sue spalle, mentre, è in attesa di restauro, il luogo adiacente al Duomo, dove fu prima costruito un sacello e poi una basilica, distrutta dai terremoti, del 1688 e 1702.

Maria Varricchio

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