Sannio Music Fest allarga i suoi orizzonti


L’Associazione Culturale Napoli Jazz Club, dando un segnale di continuità con le attività svolte  lo scorso anno, ha voluto, in questa seconda edizione del Sannio Music Fest, allargare  i suoi orizzonti portando un’ ottima musica, anche nei centri più pittoreschi del Sannio. 

 Gli eventi, infatti, si stanno svolgendo a Benevento nello stupendo Teatro Romano e trovano anche altre diverse locations, quali la Villa Comunale di Montesarchio, mentre a S. Agata de’ Goti, si svolgeranno nel cortile del Vescovato, in un luogo a dir poco suggestivo e nella ben tenuta Abbazia Benedettina di S. Salvatore Telesino.

 Così come già nella precedente edizione è stato predisposto un cartellone di respiro internazionale ove spiccano grandi nomi della musica jazz e non solo. 

Quest’anno il festival è stato aperto, il  23 Giugno a Benevento,  dalla celeberrima cantante yemenita-israeliana Noa, in concomitanza con il suo 30° anniversario di attività concertistica,. Ella è  stata accompagnata, come sempre, dallo straordinario chitarrista compositore Gil Dor ed insieme hanno offerto al pubblico uno spettacolo indimenticabile, che chi scrive non ha potuto seguire perché in vacanza in quel di Siracusa, dove ha assistito, nel Teatro Greco, sede ogni anno di un vasto programma di rappresentazioni della locale fondazione dell’INDA, a “Ifigenia in Tauride” e a “Edipo re”.

 Imperdibili ed appassionanti saranno anche i concerti del quartetto di Ron Carter che si terrà il prossimo  19 luglio  e quello  di Richard  Galliano, con  il suo New York Tango Trio sempre a Benevento, il prossimo 21 Luglio.   

 Ricordiamo che è possibile acquistare i biglietti presso le prevendite abituali (tel. 0824. 361973 – 0824.700025 ), oppure on line su www.go2.it ; www.napolijazz.it ; www.ticketone.it.

Non possiamo trascurare di riportarvi quanto è accaduto il 6 luglio a Benevento, sempre nel Teatro Romano, con il quintetto di Nick The Nightfly, che per l’occasione ha ospitato la straordinaria cantante, Sarah Jane Morris.

  Nick ci ha parlato della sua seconda passione, dopo la musica: quella per la radio e la televisione, in cui ha raccolto una catena di successi sottolineati anche da molti premi: ricordiamo il primo nel 1995, quando gli è stato conferito il Telegatto, come “Migliore voce della notte radiofonica italiana”,  così via via fino all’ultimo nel 2016: Cuffie D’oro a Trieste per Miglior programma radiofonico notturno dal titolo, “Monte Carlo Nights”, che tuttora conduce.

 Il musicista è nato in Inghilterra da madre irlandese e da padre scozzese, ed è  cresciuto  ad Edimburgo. Studiò chitarra ed esibendosi nei locali inglesi, conobbe alcuni musicisti bresciani che lo invitarono a venire in Italia. Qui visse dapprima a Brescia nel 1982, dove insegnò inglese, poi si trasferì a Milano, dove assunse il suo attuale nome d’arte, ispirato all’album “The Nightfly” di Donald Fagen. La sua carriera nelle radio iniziò come autore nella Radio Monte Carlo, dove ha lavorato fin dai primi anni ’90, ideando il già citato show radiofonico serale , ”Monte Carlo Nights”.

 Durante il programma, dedicato a musica alternativa come jazznew ageambientworld music e lounge, Nick ospita e intervista musicisti internazionali con i quali spesso si esibisce in diretta. Alla fine degli anni 90, ha condotto con Renzo Arbore “Aperitivo con Swing”, su Radio Capital, un programma dedicato alla musica swing e jazz. La sua attività di conduttore radiofonico si è unita anche a quella discografica, sia come produttore che come cantante. Ha curato oltre venti compilation di artisti vari (sotto le egide The Nightfly e Monte Carlo Nights). Come interprete e compositore ha invece pubblicato due album, da solista, e tre con la Monte Carlo Nights Orchestra, la big band da lui fondata. Come autore ha inoltre composto il brano,  Semplicemente, da un testo di Maurizio Costanzo, cantato da Andrea Bocelli. In televisione, è stato anche conduttore ed ospite di programmi televisivi, come il “Maurizio Costanzo Show”, “Nonsolomoda” e “Kitchen”. Con piacere, sappiamo che è  sposato con una donna palermitana, dalla quale ha avuto due figlie.                                                                                                                              Un inglese che si è dunque integrato benissimo. Dobbiamo riconoscere che ci ha incantati con la sua voce, le sue musiche, la mimica e l’intrattenimento di cui è molto capace, nel rapporto diretto ed immediato con il pubblico, a cui volta per volta, a seconda del momento musicale, ha presentato la sua band composta da Marco De Gennaro, al piano. Di quest’ultimo ha sottolineato la bravura dicendo che:” in soli due giorni ha imparato a suonare i nostri pezzi”; da  Amedeo Ariano alla batteria, Francesco Puglisi al basso e Jarry Popolo al sax. 

Nell’esecuzione del grande repertorio americano degli anni quaranta e cinquanta, questi musicisti hanno dimostrato una grandissima bravura, soprattutto nell’esecuzione dei brani  di Tony Bennet. Quest’ultimo, sicuramente ha lasciato un grande segno, primus inter pares, tra i musicisti del tempo, che si riunivano in un palazzo a New York e dove  componevano brani ricchi di ritmi, producendo musiche intramontabili. L’inossidabilità di questi pezzi è stata dimostrata dall’esecuzione cheabbiamo ascoltata. 

Il concerto aveva dunque un duplice obiettivo: oltre a quello musicale, anche quello di ricordare a ciascuno di noi che in fondo: ”Dobbiamo fregarcene di quello che pensano gli altri, dobbiamo coltivare i nostri sogni, rimanendo liberi da ogni condizionamento”. Un grande messaggio pedagogico, a cui è stato aggiunto, come era necessario, anche il contenuto dell’indirizzo che vogliamo dare alla nostra vita. Nick, infatti, ci ha detto: “Voglio sapere solo del bene, non mi interessa il male”. A questo punto in un concerto in cui sono state eseguite le più belle canzoni, mai scritte, non poteva mancare il tributo a Pino Daniele, il blusman partenopeo, per eccellenza,  con  la sua ” Gente distratta”, composta nel 1991. 

E’ partita poi la seconda parte dello spettacolo con un’altra grande cantante, anch’ella, britannica, Sarah Jane Morris, che ha iniziato, nel  1989, pur tra tante difficoltà per il suo impegno civile a favore della omosessualità. Alla fine, però  hanno prevalso le sue straordinarie qualità musicali, che le permettono di  spaziare  dal rock al blues, al jazz e al soul, con un’estensione vocale notevole. La sua figura ispira subito tanta simpatia e capacità di coinvolgimento del pubblico, che si è alzato in piedi per ballare e cantare con lei. 

Maria Varricchio

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