Una decisione avventata quella di consentire che la ex caserma Pepicelli diventi cittadella degli uffici

Con una conferenza stampa, tenuta la mattina del 16 giugno a Palazzo Mosti quasi contemporaneamente a quella con cui, nella sede del suo partito in via Aldo Moro, ha annunciato la candidatura di Nino Lombardi a presidente della Provincia di Benevento, Mastella ha annunciato tempi e modalità con cui sarà realizzata, nella ex Caserma Pepicelli, in  viale degli Atlantici, la cittadella degli uffici, nella quale dovrebbero avere sede la Ragioneria dello Stato, la Commissione Tributaria provinciale, L’Agenzia delle Dogane, L’Agenzia delle Entrate, L’Archivio di Stato, la Direzione Territoriale del Lavori, gli Uffici del Giudice di Pace di Benevento e la Guardia di Finanza. 

 Luigi Diego Perifano, il 20 luglio 2021, durante la campagna elettorale per la elezione dei sindaco e del Consiglio comunale di Benevento, quale candidato sindaco di Alternativa per Benevento, tenne una conferenza stampa davanti alla ex  Caserma Pepicelli.

 Egli esordì dicendo: “Siamo al cospetto di quello che altrove si chiamerebbe Centro direzionale, con è una concentrazione di uffici pubblici nelle stesso luogo della città. Naturalmente, si tratta di uffici che richiamano una notevole utenza. Pensate soltanto alle commissioni tributarie provinciali o agli uffici del Giudice di Pace, o alla Direzione provinciale del Lavoro. Quindi, una grande affluenza di pubblico durante gli orari di ufficio. Tenete conto che questo centro direzionale è stato individuato nel centro storico della città, perché, come abbiamo appreso anche dalla vicenda dei pini, il viale degli Atlantici è, a tutti gli effetti, nella normativa urbanistica, centro storico. Quindi, abbiamo un polo direzionale in centro storico. La domanda che io pongo questa mattina è: in quale parte del mondo si pensa di organizzare un polo direzionale senza i parcheggi, perché questo è il problema di cui dobbiamo parlare. Un grande insediamento di uffici, che comporterà uno spostamento di traffico e di persone, programmato  in una parte della città dove non ci sono i parcheggi. Lo diciamo noi? No! Lo dicono i tecnici del Comune. E anche su questo voglio richiamare la vostra attenzione, perché l’ufficio tecnico comunale, in una nota del 26 novembre 2019 (quando Mastella era già sindaco di Benevento – ndr), leggo a beneficio di tutti, chiarisce: “I parcheggi previsti all’interno del complesso risultano commisurati e destinati alla sola sosta dei dipendenti degli uffici, mentre l’utenza  dovrà avvalersi delle aree a parcheggio limitrofe”. Poi, siccome si rendono conto di quanto hanno detto, aggiungono: “per quanto possibile”. Come sapete, non vi sono aree di parcheggio limitrofe, perché quelle poche che c’erano sono state assorbite dalla presenza, in zona, dell’INPS”.

“I tecnici del Comune”, disse sempre Perifano, “quindi, aggiungono: “Da ciò scaturisce la necessità di procedere ad una attenta e minuziosa valutazione tecnica circa l’offerta di parcheggio esistente in zona, nonché ad una analisi dei flussi di traffico che saranno certamente incrementati per effetto della nuova ubicazione di molteplici uffici pubblici che assumono una sensibile attrattiva dell’utenza”. Ciò è esattamente quello che io dicevo prima. L’ufficio tecnico comunale dice: “Attenzione, stiamo facendo il polo direzionale ma non abbiamo i parcheggi”. Inutile dire che queste raccomandazioni dell’ufficio tecnico non sono state prese in considerazione. Si è avviato l’intervento di restauro di due palazzine degli anni 80 dove dovrà essere allogata la Guardia di Finanza.  Il restauro è previsto in una spesa di 12 milioni di euro. Questa è la scelta del Demanio. Secondo me, se avessero deciso di demolire e di ricostruire, avrebbero speso la metà”.

 “Per quanto il Demanio abbia legittimità di programmare interventi su beni di sua proprietà, la domanda”, a giudizio dell’allora candidato sindaco,  “è: il Comune che fa? Dorme? Rispetto al pericolo che questa zona possa essere disastrata per effetto di questo intervento, il Comune avrebbe dovuto interloquire con l’amministrazione del Demanio e dire: fermatevi, c’è un problema che riguarda le aree di parcheggio, non possiamo realizzare un centro direzionale in pieno centro cittadino, senza le aree di parcheggio, perché otterremo, come conseguenza, l’intasamento del traffico, l’aumento dello smog, un rallentamento pericoloso del transito lungo viale degli Atlantici (le prove tecniche si sono avute quando la Caserma è divenuta centro di vaccinazione anticovid – ndr), cioè la strada che porta anche in direzione dell’ospedale civile”.

 Quindi, Perifano lanciò un grido di allarme. “Guardate”, disse,“non si può procedere così. Questa è insipienza e improvvisazione. Avete rilasciato il permesso di costruire alla Guardia di Finanza! Va Bene! Ora fermatevi, perché va ridiscusso l’intero programma di insediamento  che potrà essere realizzato nella versione iniziale, solo se si troverà una soluzione per le aree di parcheggio. Altrimenti, noi avremo, come unica conseguenza, quella di aver determinato il caos in un’area della città, con conseguenze che riguardano l’inquinamento ambientale, l’intasamento del traffico e comunque il peggioramento della qualità della vita dei cittadini. Provate voi a mettervi nei panni di quelli che devono raggiungere gli uffici del Giudice di Pace, piuttosto che le Commissioni Tributarie, piuttosto che la Direzione provinciale del Lavoro, in una situazione in cui, forse, i primi spazi di parcheggio utile si trovano a un chilometro di distanza  (piazza Risorgimento –ndr)? Noi non possiamo concepire un modo di amministrare  che sia all’insegna dell’improvvisazione e che non abbia la capacità di programmare le cose in modo da non sconvolgere i ritmi urbani e la qualità della vita delle persone”.

 “La faccio breve”, disse Perifano concludendo il suo dire, “perché ho due autorevolissimi interlocutori, oltre che amici, che in qualche modo sono stati protagonisti sia della questione riguardante la Cittadella degli Uffici, sia, ancor di più, nella difesa del patrimonio arboreo  di viale degli Atlantici, cioè dei nostri pini storici. Sono il prof. Francesco Di Donato e l’avv. Luca Coletta. Io li ringrazio molto, perché è molto importante la testimonianza della loro presenza, in quanto sono tra le migliori espressioni di quella che io chiamo cittadinanza attiva. A loro dobbiamo dare atto del fatto che mettono a disposizione la loro passione, le loro competenze professionali, per occuparsi dei problemi della città”, salvo poi, aggiungiamo noi, ad essere chiamati cialtroni da Mastella, per aver, con “Giù le mani”, l’associazione da loro fondata per impedire, fino ad ora, il piano con cui il  sindaco aveva previsto l’abbattimento di tutti i 352 pini che fiancheggiano viale degli Atlantici, via Pacevecchia e via Fratelli Rosselli, piano sancito dalla delibera 41/2020, un atto di Giunta sospeso ma non revocato, anche se bastò la sola sospensione per chiedere al Riesame la revoca, nel 2021, del provvedimento di sequestro dei 352 pini disposto dalla Procura della Repubblica di  Benevento.

La nota di Raffaele De Longis

 In merito alla conferenza del 16 giugno, è intervenuto, con una lunga nota, Raffaele De Longis, consigliere  comunale e provinciale del Partito Democratico, il quale aggiunge altri elementi che impedirebbero la realizzazione della Cittadella degli Uffici.

 Vediamo cosa ha scritto:

 “Abbiamo appreso nel corso della trionfalistica presentazione tenutasi a Palazzo Mosti che sono iniziati i lavori relativi al primo lotto per l’edificazione della struttura situata nella ex Caserma Pepicelli che ospiterà come primo step la nuova sede della Guardia di Finanza per poi dare origine ad una ben più complessa “Cittadella degli Uffici”.  “Il nostro sindaco ha tenuto a farci sapere che solo in questa prima fase sono previsti 15 milioni di investimenti mentre per l’intera opera (da terminare nel 2026) i fondi in totale saranno 50 milioni con un risparmio per lo Stato in termini di affitti passivi di circa un milione l’anno. Ha parlato addirittura di “rilancio e rivitalizzazione di una intera area urbana con conseguente rigenerazione del territorio”. “Il nostro sindaco è il massimo esponente di quell’area politica che nel corso degli anni (ricordiamo, en passant, che Mastella è alla sua seconda consecutiva consiliatura, quindi stiamo parlando di lustri, non di poche settimane) non è minimamente riuscita neppure ad avviare a soluzione l’annosa querelle relativa ai magnifici pini che adornano la parte alta della città. A tutt’oggi l’unica soluzione messa in campo è consistita nella mostruosa recinzione di queste meraviglie della natura con oscene barriere di plastica arancione che nel corso del tempo si sono irrimediabilmente degradate, non sono state sostituite e sono diventate un autentico pericolo per il traffico veicolare (sempre en passant, ricordiamo l’incidente occorso alcuni giorni or sono ad un malcapitato motociclista a via Fratelli Rosselli che è rovinato al suolo dopo essersi trovato avviluppato da una di queste ormai estremamente pericolose reti di plastica arancione che svolazzava come vela al vento) oltre che un ricettacolo di rifiuti e detriti rovinando irrimediabilmente l’estetica di quella che una volta era area felicemente destinata alle passeggiate all’ombra delle folte chiome di questi alberi di alto fusto e che costituiva una delle zone più belle e godibili della nostra città, ahinoi degradatasi progressivamente”. “Nulla di sensato ci è stato detto sul sicuro intollerabile sovraccarico di traffico (basti pensare a ciò che è di recente accaduto quando nella suddetta ex caserma si procedeva a pieno regime alle vaccinazioni per il Covid) che la mirabile opera comporterà quando sarà a regime, anche a causa della geniale soluzione di restringere la carreggiata con apposita segnaletica (anch’essa ormai degradata) per evitare che gli autoveicoli finissero irrimediabilmente danneggiati dall’asfalto fortemente sconnesso a causa delle radici dei pini. Pare che sia impossibile (almeno per la nostra attuale amministrazione) trovare una soluzione ingegneristicamente valida a questo problema: come sarà mai possibile procedere ad una efficace ripavimentazione del viale degli Atlantici quando sul pianeta Terra evidentemente nessuno è riuscito ad individuare una soluzione?” “Per brevità, tralasciamo di dilungarci su altre essenziali problematiche che emergeranno in merito alla edificanda “Cittadella Fiscale”: la acclarata inidoneità edilizia e non rispondenza alle normative sismiche vigenti delle palazzine in questione, la violazione del vincolo storico-ambientale posto dal PUC vigente ai sensi del Decreto  Legislativo n. 42/2004, art. 136,  l’ormai necessario e non più procrastinabile (per la nostra attuale Amministrazione) abbattimento dei suddetti pini killer (più volte in altre occasioni così definiti), la assoluta insufficienza dei posti auto per il parcheggio dei dipendenti e degli utenti così come certificato a suo tempo dallo stesso dirigente comunale, poi rimosso, ing. Maurizio Perlingieri. Per carità di patria ci fermiamo qui”.    “Insomma, una serie di disastri sta per abbattersi sulla testa dei poveri beneventani con sicuro peggioramento estetico e della qualità di vita dell’area urbana che il sindaco vorrebbe “rivitalizzare”,  cittadini che, ovviamente, non sono stati minimamente consultati e sono stati trattati ancora una volta come obbedienti sudditi: il lupo perde il pelo ma non il vizio”.
 La replica di Luigi Scarinzi Non si è fatta attendere la replica di Luigi Scarinzi, capo della segreteria politica del sindaco, figlio del defunto mastelliano Mario, che aveva trovato ospitalità nel Pd, prima che Mastella riemergesse politicamente, venendo eletto anche consigliere comunale nel 2016, per poi ritornare lì da dove era venuto.  Ma questo non è l’unico caso di trasformismo. Si ricorderà che Mastella, quando era in auge nella Prima Repubblica, aveva il controllo della stragrande maggioranza della DC, una circostanza che era stata facilitata dal presidente della Cassa di Risparmio Molisana, il quale divenuto commissario della sede sannita della DC, consentì un copovolgimento della maggioranza nel partito, avendo ottenuto in cambio la fusione della sua Cassa di Risparmio, prossima al fallimento, con il nostro storico Monte dei Pegni Orsini, una fusione dalla quale nacque poi la CARIMMO.   Iniziata poi la fase calante del suo peso politico, dopo aver fatto cadere il governo Prodi e dopo il non arruolamento dell’Udeur, per volontà di Berlusconi, nella Casa delle Libertà in vista delle elezioni politiche de 2008, Mastella comincia a perdere pezziovunque, anche in provincia di Benevento. Non gli consentì di risalire la china neanche la rielezione, nel 2010, della moglie nel Consiglio regionale, questa volta nel centro destra e non più nel centro sinistra, e neanche la sua elezione, nel 2009, nella Casa delle Libertà, al Parlamento di Strasburgo. Gli rimasero fedeli solo persone come Luigi Albrosone.  I suoi collaboratori, sempre a caccia di prebende, trovarono ospitalità in altre formazioni politiche. Solo con la sua elezione a sindaco di Benevento, nel 2016, è iniziato un lento recupero, da parte di Mastella, dei  collaboratori, e sempre con l’attribuzione di cariche e prebende, un recupero che sta continuando con la sua rielezione a sindaco e che sta sconfinando nel reclutamento di rinnegati di altri partiti.  Non a caso, nella conferenza in cui è stata ufficializzata la candidatura di Nino Lombardi a Presidente della Provincia di Benevento, vi erano diversi amministratori, non tutti mastelliani, di enti locali, per poter ricordare a Mastella, se Nino Lombardi sarà eletto, cosa poco probabile se tutte le opposizioni si coalizzeranno nella candidatura di una sola persona, “c’ero anche io il 16 di giugno”.  Se poi Noi di Centro farà cilecca alle prossime politiche, potrebbe iniziare il controesodo. Ma Mastella sarà ancora sindaco e Nino Lombardi, forse, Presidente della Provincia.Leggiamo ora cosa ha scritto Scarinzi. “Dissenso e ironia a mezzo stampa, ben sintetizzano il proficuo bilancio amministrativo di otto mesi da militante oppositore, del  Consigliere De Longis. Ad onor del vero egli è in ottima compagnia stante la scarsa produzione di proposte pervenute ad oggi nelle sedi deputate, dal fronte opposto a quello del Sindaco Clemente Mastella. Comprensibilmente l’aver appreso : “Entro complessivi quattro anni, fino al 2026 tutti gli uffici dello stato saranno accentrati alla Caserma Pepicelli (…) il famoso progetto del Federal Building su cui l’Agenzia del Demanio investirà sull’immobile cinquanta milioni di euro (…), può avere determinato il cattivo esito di una giornata.I fatti sono fatti e raccontano che la programmazione tracciata dal Sindaco  Mastella, sta concretamente ponendo in essere le pietre angolari per una città rigenerata dal punto di vista urbanistico e dei servizi.  Nel caso di specie l’edificio della ex Caserma Pepicelli cambierà volto completamente, e da lunedì allorquando l’Agenzia del Demanio consegnerà il cantiere alla ditta incaricata  inizierà il restyling di due fra i dodici edifici interessati al recupero complessivo. Traslocherà per prima a viale Atlantici la Guardia di Finanza che nel 2023 lascerà la sede storica di via Bologna, poi sarà la volta della Dogana, della Agenzia delle Entrate, della Ragioneria dello Stato, dell’Archivio di Stato, del MIBACT, degli Uffici del Ministero del Lavoro e del Giudice di Pace. Un cospicuo risparmio sugli affitti passivi e sulle spese gestionali per lo Stato, che poi saremmo noi cittadini, mica male! La rivalorizzazione di questi immobili è rigenerazione urbana e sociale perché andrà a ripopolare un’area cittadina deserta dall’epoca della chiusura della Scuola Allievi Carabinieri, fatta eccezione per la parentesi vaccinale, con ricadute economiche certe sugli esercizi commerciali che insistono nella zona e che nei dintorni andranno a localizzarsi. Probabilmente sarà sfuggito al Consigliere De Longis che la Caserma in oggetto  dispone di oltre 1500 stalli auto, e volutamente si trascura che esiste a Benevento una efficiente linea di trasporto urbano che dalla stazione e dal megaparcheggio raggiunge la Caserma Pepicelli ovviando alle proclamate e temute congestioni, a prescindere da una nuova riorganizzazione del piano traffico in viale degli Atlantici.Infine, cito il collega Consigliere che in un passaggio della sua nota stampa riferisce: “(…) per evitare che gli autoveicoli finissero irrimediabilmente danneggiati dall’asfalto fortemente sconnesso a causa delle radici dei pini”, suffragio utile a comprendere come lo stesso mentre riconosce la pericolosità oggettiva del manto stradale, immediatamente dopo condanna chi è alla ricerca della soluzione meno impattante per l’ambiente e che garantisca maggiore sicurezza alla cittadinanza.  La sensazione circolante è che vi sia un’OPA obbligatoria su quel Viale Atlantici atta a conservare lo stato di cose in un immobilismo perfetto.  Il Consigliere De Longis cerca artatamente di distogliere l’attenzione deviando su alcune (a suo giudizio), criticità rilevate in altre zone cittadine, e ignorando che questa amministrazione sta provvedendo a rimuovere ogni possibile disagio per la popolazione, non con i comunicati stampa, ma con i fatti.E noi siamo l’amministrazione di chi fa, di chi parla direttamente con i cittadini , di chi vuole una città bella, equa e solidale. Per questo licenziamo affettuosamente , con un sorriso e con una pacca sulla spalla l’amico De Longis, catapultato improvvisamente e con troppe responsabilità sulla scena politica cittadina”.  (GDG)

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