La conferenza stampa di Perifano sulla relazione del’Osl, le inaugurazioni di Mastella (di opere non sue), la nota di Fausto Pepe, la guerra dei sondaggi

Dopo la passeggiata di giovedì 16 settembre nel viale Principe di Napoli, in cui accompagnato da un codazzo di candidati e amici, ha incontrato cittadini e commercianti del rione Ferrovia, con i quali  si è fatto fotografare, in qualche caso a loro insaputa,  per ricordare che lui è il sindaco e che si è ripresentato come candidato sindaco,  la mattina di sabato 18 settembre, Mastella ha inaugurato  il tratto di via Grimoaldo  Re che dall’incrocio di via Francesco Compagna con via Virgilio conduce al successivo incrocio  con via Adua.  
Quando ,la sera di venerdì 17 settembre, provenendo da via Virgilio, abbiamo preso via Compagna, ci è capitato di vedere accese, al di là  dello sbarramento da dove si snoda quel tratto di via Grimoaldo Re, le luci recanti il pannellino fotovoltaico collocate sullo spartitraffico. Con meraviglia, abbiamo detto a chi era in nostra compagnia: “vuoi vedere che questo signore (il sindaco) domani inaugurerà anche questo tratto di strada tenuto chiuso per un anno?”. E così è stato. Non ci siamo sbagliati.

La sera di sabato, 18 settembre, abbiamo percorso i 500 metri di quel tratto di Via Grimoaldo Re, compreso tra l’incrocio di Via Compagna con via Virgilio e l’incrocio di via Adua per renderci conto di quali lavori fossero stati eseguiti da richiedere un anno di tempo, nel corso del quale non abbiamo   mai  visto, al di là degli sbarramenti posti ai due estremi del tratto medesimo, dei lavori in corso, segno che i lavori registravano delle lunghe pause.
Ci è capitato, così, di vedere asfaltato il manto stradale, ma solo nell’area antistante l’ingresso dell’ex Parco Cellarulo e per un centinaio di metri sulla carreggiata destra. Invece, abbiamo  visto illuminata la base del rifatto marciapiedi, lungo tutti i 500 metri del percorso fiancheggiato dalla spalletta dell’argine del Calore, ma il marciapiedi reca, inoltre, in tutto il suo percorso,  confinante con la spalletta dell’argine,  una pista ciclabile, molto stretta e a doppio senso, tale da rendere problematico l’incrocio di due ciclisti,  nel tratto dove c’è spazio anche per i pedoni, perché laddove, tra la spalletta dell’argine e il fondo stradale, c’è solo la pista ciclabile, i pedoni corrono il rischio di essere investiti da qualche ciclista che, impossibilitato a raggiungere piazza Bissolati, ha a disposizione solo quei 500 metri di percorso. L’opera, costata 412.400 euro, ha comportato la rimozione di una vegetazione  cresciuta spontaneamente e la messa a dimora di alcune piante di ulivo, laddove il tratto si snoda dall’ingresso del’ex parco Cellarulo. Ma la sua realizzazione è stata trascinata, a nostro avviso, per un tempo assai maggiore, rispetto a quello effettivamente necessario, al fine potesse essere inaugurata in campagna elettorale.
Anche in questo caso, il sindaco ha realizzato un album fotografico. Lo si vede, pare, anche quando dirige il traffico.  Ma c’è un dettaglio da non sottovalutare. Quest’opera è stata programmata e finanziata  dalla precedente amministrazione di  centro sinistra, come il Ponte Pagliuca e come il Ponte Tibaldi, inaugurati pure da lui. Ce ne ha dato conferma  un esponente di quella amministrazione, a cura della quale era stata rifatta anche la scala mobile, istallata poi dall’amministrazione Mastella, per consentire ai cittadini di recarsi agevolmente da via del Pomerio agli uffici comunali di palazzo Impregilio. 
Va segnalato, inoltre, che anche la rampa, con annesso ascensore, che collega via dei Mulini con Palazzo Mosti è stata progettata e finanziata dalla precedente amministrazione. Anche qui i lavori procedono molto lentamente, per la stessa ragione per cui, abbiamo motivo di ritenere, quel tratto di via Grimoaldo Re è stato inaugurato sabato 18 settembre. Ma, vedrete, anche quella rampa sarà inaugurata  prima del voto.
Di suo, Mastella ha inaugurato, insieme all’assessore ai Lavori Pubblici,  solo l’inizio dei lavori relativi, in località Pantano,  al rifacimento del manto stradale su 3.500 metri di strada interessati da frane e smottamenti causati dall’alluvione del 15 ottobre 2015, grazie al contributo di 500.000 euro, erogato, non a caso,  dal Ministero degli Interni.
Il sindaco ha comunicato anche che sono stati affidati i lavori di riqualificazione della pubblica illuminazione lungo corso Garibaldi, riqualificazione consistente  nella sostituzione, nei lampioni progettati dall’architetto Pagliara, degli attuali corpi illuminanti con quelli di tecnologia LED. Saranno invece sostituiti i lampioni, su via Traiano  e su via S.Lorenzo, con quelli disegnati da Filippo Cannata.
Inoltre, nell’ambito dei cantieri elettorali aperti  in questi mesi e ancora in corso, oltre al cantiere che ha portato alla inaugurazione di  quei 500 metri del percorso di Via Grimoaldo Re, sono stati ripresi, in campagna elettorale, anche i lavori relativi alla realizzazione di un  marciapiedi compreso tra lo Stadio Vigorito e la chiesa dell’Addolorata, ha denunciato  la consigliera comunale Angela Russo, candidata nella lista del Centro Democratico, collegata al candidato sindaco di Alternativa per Benevento, Luigi Diego Perifano, lavori che, voluti dalla predetta consigliera, avevano subito una battuta di arresto. 
Insomma, Mastella sta facendo in questi mesi ciò che non ha fatto nel corso del suo mandato, scaduto il 19 giugno scorso, pensando di raccogliere consenso da parte di cittadini sprovveduti, ignari di essere presi  per i fondelli con queste sue operazioni elettorali. Ma non dice che nei 15 minuti di tempesta abbattutasi sulla città venerdì pomeriggio, 17 settembre, si sono allagati i sottopassi, diverse  strade e sono stati abbattuti degli alberi, a causa della mancata pulizia dei tombini e della mancata manutenzione del verde, e che, nonostante questa mancata manutenzione, non hanno dato segnali di cedimento, sul viale degli Atlantici, nessuno dei 24 pini, secondo il perito del Comune, Giuseppe Cardiello, e dei 16, tra i 24, secondo i CTU della Procura di Benevento, considerati pericolosi. 
Eppure, il sindaco aveva fatto varare dalla Giunta la delibera 4/2020, sospesa poi in autotutela, per abbattere tutti i  352 pini che fiancheggiano viale degli Atlantici, via Pacevecchia e via Fratelli Rosselli. Per avere un alibi rispetto alla non realizzazione del suo programma e alla non soluzione dei problemi della città, ha fatto  dichiarare, l’11 gennaio 2017, il dissesto finanziario dal Consiglio comunale, senza fornire,  alcun supporto all’Organismo Straordinario di Liquidazione. 

La relazione dell’Organismo Straordinario di Liquidazione
Tuttavia, Mastella intende denunciare, presso il Ministero degli Interni i componenti l’Organismo Straordinario di Liquidazione (Ricciardi, Gaudiano e Giunta), perché ritiene scorretta e intempestiva la relazione con cui i liquidatori, in venti cartelle, hanno rappresentato al predetto Ministero, dal quale erano stati nominati, e al Prefetto di Benevento, Carlo Torlontano, la non collaborazione del Comune nel portare avanti il loro lavoro. Nella relazione, i liquidatori arrivano persino a valutare la possibilità di dare  querela al sindaco, per le accuse, lesive della loro professionalità, rivolte dal primo cittadino nella seduta consiliare del 22 luglio scorso, querela, però che i liquidatori non intendono sporgere per non alimentare polemiche.Secondo il sindaco, i liquidatori starebbero facendo, con la loro missiva, campagna elettorale contro di lui. un bue che dà del cornuto all’asino. Intanto, nello scorso fine settimana, il sindaco  ha replicato, in piazza S.Modesto , al rione Libertà, lo stesso tenore di visita fatta al rione Ferrovia il 16 settembre.Per quanto riguarda il dissesto finanziario, circolano molte cifre. Secondo il sindaco che lo ha dichiarato l’11 gennaio 2017, i debiti ammonterebbero a 150 milioni. Ma si parla anche di 80 milioni, più 30, che diventerebbero 41 con gli interessi, come pure si parla di un debito di 92.962.931  di euro, scaturente da 1.720 istanze dei creditori, esaminate dalla funzionaria comunale Sonia Tretola. Però, da un controllo di 1.525 istanze delle 1.720, eseguito dal dirigente, l’avv. Vincenzo Catalano, i debiti sarebbero 26.993.030 euro.  Le rimanenti 195 istanze, dovrebbero contenere richieste per 65.969.901 di euro, da parte dei creditori.  

La nota di Fausto Pepe
Rispetto alla relazione dei liquidatori, l’ex sindaco di centro sinistra, Fausto Pepe, ha reso alla stampa una lunga dichiarazione.“La relazione del Organismo Straordinario di Liquidazione che ha il compito, assieme  al Comune di Benevento, di gestire il dissesto voluto da Mastella” afferma Fausto Pepe, “ha messo  doverosamente in evidenza una questione fondamentale: Mastella e la sua  amministrazione non hanno “messo nelle condizioni” l’organismo di liquidazione, e  quindi il Comune di Benevento, di lavorare al ripiano, e cioè di capire quale fosse il  vero debito risalente al periodo ante 2017, ma soprattutto quali fossero i crediti”.  “Il motivo per il quale il Sindaco Mastella ha dichiarato il dissesto”, prosegue l’ex sindaco,”è oramai noto a  tutti: lo ha fatto solo per finalità politiche e per poter dare colpe alla passata  amministrazione.  Questo dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, il grande cinismo e la mancanza  assoluta di attaccamento alle sorti dei cittadini e del Comune di Benevento. Un Sindaco, che dichiara il dissesto per una intera comunità, ha un solo rande e  unico obbligo: chiuderlo in tempi certi e rapidi!”. “Dalla relazione dei tecnici di vertice dell’apparato tecnico burocratico dello Stato”, osserva Fausto Pepe, “si  evince che la Commissione che avrebbe dovuto valutare i conti del dissesto, assieme  alla macchina burocratica del Comune di Benevento, non è stata messa nelle  condizioni di operare in questi 4 anni, anzi è stata osteggiata e per alcuni versi anche  “intimorita” con dichiarazioni altamente lesive della propria credibilità.   Uno dei motivi di questo comportamento”, secondo Fausto Pepe, “è che Mastella non poteva  permettere che qualcuno smentisse i fantasiosi numeri da lui divulgati.  Infatti in nessun atto si rilevano i 150 milioni di euro di debiti prodotti dalla passata  amministrazione, se non nelle fantasie del Sindaco!”.  “Ma la cosa grave è che questo atteggiamento, dilatorio e omissivo, da parte  dell’Amministrazione Comunale guidata da Mastella”, aggiunge Fausto Pepe, “ha consentito in questi anni di  “nascondere” i crediti vantati ante 2017.  Insomma l’Amministrazione Mastella, per dirla in breve, e sempre secondo quanto  si legge nella relazione dei tecnici ai vertici dell’apparato burocratico dello Stato, ha  ceduto i debiti incerti, perché al momento sono per lo più richieste di “insinuazione”,  all’Organo Straordinario di Liquidazione, e ha trattenuto i soldi (i crediti)”. “La relazione infatti afferma che nei bilanci consolidati (esempio 2019),  l’Amministrazione non ha appostato i crediti da fornire al OSL, a meno di alcuni  versamenti per circa 9 milioni di euro. Tutto questo, ove trovasse conferma, sarebbe un fatto gravissimo, perché  pregiudicherebbe i bilanci approvati in questi anni, e li renderebbe addirittura falsi”. “L’Amministrazione Mastella a questo punto”, conclude Fausto Pepe, “dovrebbe valutare le proprie dimissioni,  prima che il Ministero invii, inevitabilmente, altri ispettori per capire cosa è  effettivamente successo in questi anni”. Rispetto a questa dichiarazione, è andato in escandescenza Cosimo Cairella, uno dei 312 candidati mastelliani, non sappiano se cittadino di Benevento o uno dei 153 cittadini della provincia, come ha detto Luigi Diego Perifano parlando sabato scorso ai cittadini di Pacevecchia, reclutati nelle 10 liste collegate al candidato sindaco Mastella, al netto dei quali i residenti a Benevento sarebbero 158, 3 in più di quanti  sono i candidati nelle 5 liste collegate al candidato sindaco di Alternativa per Benevento, Luigi Diego Perifano. 

Ma i candidati delle liste collegate a Mastella, costituitisi in comitato, hanno diffuso un comunicato, dietro il quale ci sarà Mastella, nel quale, evocando sondaggi, cantano vittoria come il loro capo. Le liste collegate a Perifano, però, rispondono a Mastella e non ai candidati:  “Ogni tanto ne evocano uno, per esorcizzare la sconfitta che da giorni lo assilla. Gli frana il terreno sotto i piedi ma continua a illudersi di poter vincere  le elezioni ricorrendo a vecchi trucchetti: la favola della vittoria al primo turno oramai gliela raccontano solo i suoi fedelissimi per tenerlo su di morale. Detto questo, come noto, da venerdì scorso, 17 settembre, è vietata la pubblicazione dei sondaggi. Se Mastella vuole, però, ne abbiamo uno ‘fresco’: se passasse dalla parti del nostro comitato glielo facciamo leggere , visto che ci tiene tanto. Ma portasse con sé i sali…”. 

La conferenza stampa di Luigi Diego Perifano
Intanto, sentiamo cosa ha detto Luigi Diego Perifano, nella conferenza stampa tenuta la mattina del 20 settembre all’UNA Hotel, per commentare la relazione dell’Organismo Straordinario di Liquidazione. “La conseguenza del dissesto finanziario grava soprattutto su cittadini, costretti a pagare le tasse sui i servizi nella misura massima. Dopo quattro anni, nessuno dei creditori del Comune ha ricevuto un solo euro a titolo a pagamento di quanto a lui dovuto. Parliamo di crediti  vantati da imprese, da commercianti, da gestori di servizi, da professionisti, i quali pagano un prezzo molto, molto elevato, a causa del mancato pagamento di quanto  a loro dovuto dal Comune”.“Dopo di che, assistiamo alla violenza dello scontro. E’ di ieri la dichiarazione del sindaco secondo cui è scorretto l’intervento dei componenti l’OSL: “io li denuncio”.  A me – ha proseguito Perifano -,  per la verità, non è chiaro quello che dovrebbe essere l’oggetto della denuncia, anche perché Mastella intende esporre denuncia, in quanto, “al di là delle ragioni” , il che significa che Mastella non entra nel merito degli addebiti che sono stati formulati  nella relazione dei componenti l’OSL, “ritengo che l’intervento sia intempestivo”. Ma questo intervento potrebbe essere ritenuto intempestivo, se la questione fosse emersa per la prima volta nel corso della campagna elettorale. Invece, tutte le criticità relative alla questione del dissesto sono state evidenziate da molto tempo. Già nel maggio del 2019, il consigliere Italo Di Dio (candidato in Città Aperta e presente alla conferenza insieme a Vincenzo Sguera, un altro consigliere candidato in Civici e Riformisti, lista collegata insieme a quella di Città Aperta a Luigi Diego Perifano – ndr), chiedeva formalmente la istituzione di una commissione di inchiesta sulla gestione del dissesto perché da allora erano emerse delle gravi irregolarità (circostanza ricordata da Di Dio in un suo recente comunicato – ndr)”.“Quindi, si tratta di una questione antica – ha osservato Perifano -,  sicché non si può dire che l’OSL abbia fatto incursione nella campagna elettorale. Vorrei, però, entrare nel merito delle considerazioni che sono state esposte nella relazione dell’OSL (attenzione, si tratta di una relazione che non è stata trasmessa alla stampa), relazione che è stata inviata al Ministero degli Interni, Dipartimento degli affari interni territoriali, Direzione centrale della finanza locale. Quindi, dobbiamo ritenere che siamo di fronte  ad un atto ufficiale che difficilmente potrà rimanere privo di conseguenze, in considerazione naturalmente delle affermazioni che sono riportate in questa relazione.  Noi ci auguriamo che il Ministero degli Interni, chiamato direttamente in causa per addebiti così significativi, faccia sicuramente la sua parte”.“Non vi sarà sfuggito  – ha proseguito Perifano – che l’OSL lamenta soprattutto l’atteggiamento aggressivo del capo dell’amministrazione, atteggiamento aggressivo che sarebbe sfociato, nel Consiglio comunale del 22 luglio scorso, in affermazioni particolarmente gravi. Si legge, nella relazione, che Mastella avrebbe millantato assicurazione per la sostituzione dell’OSL. Ora, siccome stiamo parlando di un fatto privato, tra Mastella e il presidente dell’OSL,  la prima cosa che Mastella deve fare pubblicamente è quella di chiarire per quale motivo abbia inteso esercitare pressioni o utilizzare la sua autorevolezza di rapporti per chiedere la sostituzione dell’OSL. Sapete bene che non si tratta di un fatto ordinario, rispetto al quale Mastella riconosce di aver interessato della vicenda il Ministero degli Interni, ma non lo ha fatto attraverso un atto ufficiale, in modo da avere noi la possibilità di capire le ragioni  che spingevano l’amministrazione comunale a sollecitare una misura così estrema, cioè la sostituzione dell’OSL”.“Siccome lo ha fatto in forma privata – ha osservato Perifano -, è giusto che renda note ai cittadini le ragioni del suo intervento, perché, sulla questione del dissesto, a questo punto, è il momento di fare la massima chiarezza”.“Il sindaco deve spiegare anche perché l’OSL viene stigmatizzato per aver risposto ad una interrogazione di consiglieri comunali. Ma qui, veramente vogliamo mandare al macero il principio della trasparenza, dell’accesso agli atti, della legittimità delle funzioni dei  consiglieri comunali!?. L’OSL è stato fatto oggetto di reprimende (da parte del presidente del Consiglio comunale, Luigi De Minico, che evidentemente non conosce le prerogative dei consiglieri comunali –ndr) per aver dato informazioni, non già ad un comune cittadino recatosi a Palazzo Mosti, ma a qualche componente in carica l’assise cittadina. Questa puntualizzazione è fondamentale per poter analizzare il contenuto della relazione, perché ci dà l’idea di una vicenda, per molti aspetti, opaca”.“Dopo di che, bisogna ammettere che la risposta ufficiale fornita ieri dall’assessore alle Finanze non sia stata affatto persuasiva. Abbiamo un dato di partenza: Si è pensato di gestire il dissesto – ha spiegato Perifano – assegnando all’OSL una sola unità di personale a tempo pieno, per fronteggiare tutti quanti gli adempimenti richiesti dal dissesto. Questa circostanza non è stata smentita nelle dichiarazioni di ieri del sindaco e dell’assessore alle Finanze. Io non ho letto nulla che potesse contraddire l’affermazione contenuta nella relazione. E che questa circostanza non sia stata smentita, risiede nel fatto che non poteva essere smentita, in quanto vi è un atto ufficiale del 2019, con il quale si comunica che vi è difficoltà  di reperire personale disponibile a collaborare con OSL. Ora, capisco che la pianta organica del Comune è ridotta, capisco anche che, alle volte, possono esservi carichi di lavoro effettivi; ma  c’è qualcuno che possa ritenere che non vi sia la possibilità di assegnare altro personale all’ufficio dell’OSL in presenza di una gestione del dissesto che, ripeto, riguarda tutti i cittadini, che devono pagare le tasse con l’applicazione dell’aliquota massima?”.“Quindi, il fatto che il Comune abbia deciso scientemente di non potenziare la struttura che doveva accompagnare il lavoro dell’OSL è un fatto grave. Non diciamo sciocchezze. Scusate, nel 2018, il Comune ha deciso di affidare in concessione il servizio di riscossione di tasse e tributi. Questo ha determinato che 16 unità di personale, che precedentemente erano assegnate presso l’ufficio Tributi, sostanzialmente sono  state distribuite negli altri uffici comunali. Ma veramente dobbiamo credere che, tra queste 16 unità di personale, non vi fossero 2-3-4 unità che potevano, anche in ragione delle loro competenze, essere affiancate alla sola unità di personale che è stata chiamata a collaborare con l’OSL? Io non ci credo”. “Veniamo, ora, alla istruttoria delle domande. Anche qui, restiamo stupefatti di  fronte ad una affermazione, messa per iscritto, secondo la quale il tempo medio per istruire le istanze non è stato mai inferiore a due anni. Questo significa che io, creditore del Comune, ho fatto una richiesta in cui ho vantato un credito di X euro. Dopo di che, questa mia richiesta viene lavorata  dall’OSL e trasferita agli uffici preposti all’attestazione del credito da me vantato. Per le ragioni che abbiamo evidenziato prima, la relazione dell’OSL ci informa  che occorrono 2 anni, perché sia resa questa attestazione, e ci informa altresì che al momento ci sono circa 300 richieste che non sono state neanche istruite, cioè ci sono 300 persone che, al momento, non sanno ancora se il loro credito verrà o meno riconosciuto, pur avendo lavorato, effettuato forniture e anticipato mezzi per seguire un appalto”.“E qui vorrei fare anche una puntualizzazione, rispetto al modo come gli amici della stampa siano stati, in perfetta buona fede, tratti in inganno da alcune affermazioni rese da esponenti dell’amministrazione attiva, perché vedo che si continua allegramente a parlare di una massa passiva di 120 milioni di euro. E qui c’è stata, secondo me, una grande confusione tra il montante delle insinuazioni e quello che è il credito effettivo che deve essere valutato dall’OSL. Ci sono state centinaia e centinaia di domande. Il volume complessivo di queste domande ammonta a 80 milioni di euro, ma non il passivo, perché il passivo non è stato ancora accertato. Mi rendo conto che, trattandosi di materia tecnica, si può facilmente incorrere in errore, ma io continuo a leggere titoli cubitali sulla esposizione debitoria del Comune, quando i numeri non sono stati ancora attestati. Anzi, devo dire che sul Mattino di ieri si faceva riferimento ad una ricognizione effettuata dagli uffici, in forza della quale, al momento (come sopra riportato anche da noi – ndr), sarebbero state esaminate 1.525 istanze per un passivo attestato su poco meno di 27 milioni”.“Veniamo all’aspetto più grave e preoccupante di tutta la vicenda, riguardante la gestione dei residui attivi, cioè alle somme che il Comune ha introitato, per Tari ed altre tasse  ricadenti all’epoca precedente alla dichiarazione di dissesto. La relazione dice che il presidente dell’OSL, ha esaminato i carteggi provenienti dalla Soget e dalla Andreani, le due società incaricate delle riscossione dei tributi comunali. La Soget ha incassato, per tributi precedenti alla dichiarazione del dissesto, un importo di 500.000 euro, e che la Andreani, allo stesso titolo, ha insaccato l’importo di 1.144.000 euro. Stiamo parlando di una somma che complessivamente ammonta  a 1.644.000 euro”. Ora, queste somme, incassate dal Comune, erano di  competenza dell’OSL. Non sono state però versate all’OSL, e dalle strutture contabili del Comune non emergono. Cioè, questo soldi non risultano, per cui non vi è alcuna certezza sul fatto che possano essere, anche in futuro, trasferiti all’OSL. Questo è un fatto gravissimo! Di chi erano questi soldi? Dei creditori del Comune! Che fine hanno fatto? Non lo sappiamo. Non si sa, nelle pieghe dei bilancio, a che cosa sono stati destinati”.In questo momento, abbiamo la necessità di sapere  che cosa è successo, perché queste somme sono state distratte in danno dei creditori del Comune, i quali già sopportano la riduzione del credito fino al 40%. Sono 4 anni che non vedono il becco di un euro, e oggi apprendono anche che una parte consistente di risorse che potevano essere destinate al pagamento dei loro crediti ha preso un’altra via”.“E nel prendere un’altra via, si apre un’altra questione, perché anche questa, precedente alla dichiarazione di dissesto, è chiarita all’interno della relazione: “Si fa presente a codesto Dipartimento”, è scritto nella relazione, “per ogni conseguente valutazione, che laddove venga accertato il mancato trasferimento delle somme,  anche i singoli risultati di gestione riportati nei rendiconti approvati con delibere del Consiglio comunale, perché determinate su partite creditorie non proprie, risulterebbero (e qui i liquidatori usano un termine gentile, puntualizza Perifano) inesatti, rispetto ad una rappresentazione contabile diversa da quella reale”. Questi residui attivi (qui è Perifano che parla – ndr) hanno influito sul risultato di amministrazione e quindi sulla veridicità del bilancio”.“Ora, comprendete bene, qui non si tratta di fare le solite bagattelle in campagna elettorale (per quella, ci divertiamo tutti i giorni). Qui si tratta di sapere qual è esattamente la situazione finanziaria dell’ente, che cosa troveremo domani, che cosa è successo nella gestione del dissesto che fine ha fatto la somma di 1.644.000 euro destinati ai creditori del Comune. Se l’OSL si è assunta la responsabilità di fare una dichiarazione sbagliata, lo dicesse; ma se i dati riportati nella relazione dell’OSL sono veritieri, il Comune ha il dovere di rispondere, perché su questo non si scher-za”.“L’ultima questione riguarda anche la difficoltà dell’OSL nel ricevere notizie precise sul patrimonio immobiliare del Comune. Come sapete l’OSL ha anche il compito di avviare la dismissione di immobili del Comune per avere liquidità al fine di poter pagare i creditori. Il presidente dell’OSL ci dice che trova in questa direzione una difficoltà che non gli consente di procedere a delle vendite. Per avere una idea del clima che si è creato, apprendiamo addirittura che a un dirigente è stata chiesta, ai sensi dell’articolo  328 del codice penale, la documentazione necessaria per istruire la procedura di vendita. Vale a dire: se non mi dai le carte, io ti denuncio per omissione di atti d’ufficio.“I fatti sono troppo, troppo gravi – ha affermato Perifano, nel concludere la sua conferenza stampa -.  Oggi non stiamo qui per puntare il dito, ma per chiedere chiarezza. E non lo facciamo in nome di una alleanza politica, o di uno schieramento elettorale. Lo facciamo in nome di tutti i cittadini di Benevento, che hanno il diritto di sapere che cosa è successo in questi anni, e lo facciamo in nome di tutti i creditori, che stanno sopportando condizioni di difficoltà economiche impensabili. E non crediate che io stia esagerando: ci sono situazioni che hanno rischiato il fallimento e, in alcuni casi, il fallimento è arrivato proprio per la impossibilità di esigere i crediti vantati nel confronti del Comune”.

La risposta dell’assessore alle Finanze, Maria Carmela Serluca e la replica di Luigi Diego Perifano
L’assessore alla Finanze, l’arianese Maria Carmela Serluca, ha assicurato che l’importo di 1.644.000 riscosso dal Comune per le annualità precedenti alla dichiarazione di dissesto, è regolarmente certificato  e giacente su specifici conti del Comune, “in attesa di riversarli  all’OSL quando finalmente si procederà al pagamento dei creditori”. Evidentemente, non avrà dato all’OSL una assicurazione in tal senso, altrimenti i liquidatori non avrebbero segnalato, al Ministero degli Interni, la non disponibilità di quella somma. 
Ma la replica di Perifano, che riportiamo testualmente, non si è fatta attendere, anche nel rispondere al sindaco.
“Mi aspettavo che da palazzo Mosti – afferma  Perifano – giungessero parole chiare sui numerosi punti controversi denunciati dall’Osl nella relazione inviata al Ministero dell’Interno. E invece, in una dichiarazione resa alla stampa, Mastella ci fa sapere che non intende fornire chiarimenti sulla vicenda. E’ l’ennesimo schiaffo alla Città, ma nulla di nuovo: è dall’inizio della campagna elettorale che Mastella fugge dal confronto, e non faccio riferimento a quello tra i candidati ma a quello sui temi. Dispiace, perché nella mia conferenza di ieri, come si evince dagli articoli e dai servizi dei giornalisti presenti, non ho utilizzato toni da scontro. Non ho puntato il dito ma posto degli interrogativi su una serie di inquietanti risvolti della situazione di conflittualità che vede protagonisti l’OSL e il Comune, e che danneggia pesantemente i beneventani”. 
“Non stupisce, dicevo, la reticenza di Mastella. Sorprendono, invece – prosegue Perifano -, le parole dell’assessore alle Finanze Maria Carmela Serluca. Da tecnico della materia, infatti, saprà certamente che il Comune non può indebitamente trattenere somme di competenza dell’OSL – nel caso specifico gli introiti rinvenienti dalla riscossione di tributi relativi ad annualità precedenti al dissesto – perché la legge impone l’obbligo di riversare tali somme nella gestione straordinaria. E ciò, come noto, a tutela dei creditori del Comune. Peraltro nella relazione dell’OSL si afferma chiaramente che in nessuna delle scritture contabili del Comune si evince che le somme introitate sono destinate alla gestione del dissesto. Quindi aumentano dubbi e preoccupazioni, che finiscono per coinvolgere anche la veridicità dei bilanci approvati negli ultimi anni. Il tutto mentre i cittadini assistono attoniti ad uno scontro di cui pagano le conseguenze, giacchè fin quando proseguirà il dissesto si continueranno a pagare le tasse con le aliquote massime”.
“Una vicenda così seria – conclude Luigi Diego Perifano – meriterebbe un dibattito altrettanto serio. Io faccio e farò la mia parte perché è interesse della Città conoscere motivi e responsabilità di una procedura di dissesto che va avanti al ritmo di una lumaca. Se altri pensano di aggirare l’ostacolo con battute e fesserie – come quelle sempre abbondanti nelle note stampa di ‘Noi Campani’ – il dispetto lo fa ai beneventani, non a me”.
Giuseppe Di Gioia  

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