Grazie al prof.Nicola Fragnito, i cittadini possono rivivere un importante scorcio di epoca longobarda

Dobbiamo esprimere la nostra più profonda gratitudine alla famiglia del prof.  Nicola Fragnito, docente di matematica, che durante i lavori di consolidamento della sua abitazione sita in Via Bosco Lucarelli, a ridosso delle mura longobarde, ha scoperto la presenza di tantissimi ambienti sotterranei, longobardi,  che erano stati sepolti dalle costruzioni eseguite in tempi successivi.

In realtà, in passato abbiamo avuto poca cura per il mantenimento di quanto fosse testimonianza del passato, ma così facendo gran parte del nostro patrimonio artistico, ma soprattutto culturale, è andato perduto. Da un po’ di anni invece abbiamo imparato il rispetto per quanto è stato costruito dall’uomo, lo apprezziamo e soprattutto ci stiamo impegnando per tramandarlo alle future generazioni.
Il progetto di Benevento Longobarda si inserisce proprio in questo discorso più ampio di attenzione per il mantenimento del ricordo del nostro passato. Visitando il sito dell’associazione beneventolongobarda.it sono ampiamente spiegati gli obiettivi che l’associazione si pone.
Vorrei invitare personalmente quante più persone possibili, Covid 19 permettendo, a visitare questi spazi. E’ possibile diventare soci  con l’acquisto della tessera annua di 5 € e prenotare la visita all’indirizzo email: info@beneventolongobarda.it. o al numero. di telefono 3299734989.
Il Living Museum sarà inaugurato il prossimo 22 maggio ed aperto fino al 24 giugno, dalle 17.alle 21,50, con l’obbligo della prenotazione. La vista è scaglionata con i seguenti orari: si inizia alle 17; poi alle 17,50; alle 18,40; alle 19,30; alle 20,20 e l’ultima alle 21,10. 

In questo periodo di emergenza sanitaria possono entrare 4 persone alla volta, meglio se familiari o conviventi, nel pieno rispetto della normativa antivirus, indossando mascherina, con il distanziamento e non sarà possibile interagire con i componenti dell’Associazione. Infatti quando l’emergenza sarà finita, il visitatore potrà esercitarsi nella scrittura beneventana, ci saranno corsi d’armi, di tiro con l’ascia e con l’arco.
Infatti, nel percorso di circa 45 minuti si potrà entrare nella corte longobarda, luogo che al tempo era aperto al pubblico, dove troveremo un pozzo, una sala con camino perfettamente funzionante in cui vedremo suppellettili riprodotti da artigiani del luogo, tra cui anche il corno potaris, ceramiche di S.Sofia, di tarda epoca romana, in cucina un banco con tutte le spezie utilizzate al tempo e tutta una serie di utensili.
Intrigante è il passaggio segreto che forse portava fuori le mura e che fu costruito da Papa Orsini, Benedetto XIII, già vescovo di Benevento, città che fu da lui ricostruita dopo i terremoti del 1688 ed 1702. Prima di essere coperta con un soffitto a volta, in realtà era una strada cittadina.
Conosceremo anche il sistema di tessitura ed orditura, così come veniva eseguita in epoca longobarda e potremo ammirare anche le riproduzioni più significative delle fibule, collane, rappresentanti il corredo femminile, così come quello maschile, con asce, scudi, croci
Molto interessante anche la riproduzione delle varie armature: quella di arciere semplice, guerriero medio e quello di alto rango, composta da una corazza lamellare, il cui peso andava dai20 ai35 Kg. Sotto tutte le armature andava indossata una tunica imbottita. 

Gli scavi hanno portato alla luce anche una necropoli longobarda, situata ancora più in basso dagli ambientidescritti e ad essa si potrà accedere dopo la fine della pandemia. Il Prof. Fragnito ha eseguito a proprie spese gli scavi e consegnati alla Sovraintendenza tutti i reperti che sono stati ritrovati duranti i lavori, mentre quelli presenti nel Museo sono ottime riproduzioni. Egli ha voluto così offrire, a chi lo desidera, compiere un viaggio nel passato, guardando alle generazioni future, che avranno così modo, di conoscere meglio le proprie origini.
Maria Varricchio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.