Ammesso che il Cagliari sia stato agevolato, il Benevento ha dimostrato i suoi limiti, nel girone di ritorno

Nel mezzo del girone di ritorno della serie A, quando, nella classifica, Fiorentina Torino e Cagliari erano posizionate al di sotto del Benevento, ci domandavano come sarebbe stato possibile per qualcuna delle squadre di tre capoluoghi di regione finire in serie B, considerato che Crotone e Parma erano già virtualmente nella serie cadetta.
Una vox populi ha sempre sostenuto che, in certi casi, i vertici del calcio sanno mettere le cose a posto.
Nulla di anomalo si sarebbe verificato nella rimonta della Fiorentina, e neanche in quella, molto lenta, del Torino, che, nella partita di recupero in casa della Lazio, è riuscito a rosicchiare un punto rendendo vana una possibile vittoria del Benevento nelle trentottesima giornata, nel capoluogo piemontese, a causa di un rigore che, concesso alla Lazio all’84° minuto, Ciro Immobile, al quinto posto nella classifica dei cannonieri e con 20 reti segnate, ha stampato contro il palo. In questa partita, l’allenatore della Lazio, Simone Inzaghi, aveva tutto l’interesse di vincere per dare l’ultima chance al fratello Pippo di portare il Benevento a pari punti con il Torino, una circostanza, questa, che avrebbe salvato il Benevento, in quanto la formazione sannita, nel confronto con il Torino, si sarebbe venuto a trovare con una partita pareggiata, al “Vigorito”, e una vinta a Torino. Addirittura, con il pareggio del Torino in casa della Lazio, il Benevento, vincendo contro la squadra di Cairo, si sarebbe posto al di sopra di un punto della squadra piemontese, se Tuia, al 94° minuto, domenica scorsa, non avesse guardato le  nuvole e avesse marcato Simy, l’autore del pareggio del Crotone.
Prima della trentesima giornata, il Benevento era avanti di 8 punti sul Cagliari: 30 contro 22. La rimonta della squadra sarda è iniziata con la vittoria in casa contro il Parma (4-3). Da questo momento, non si è più fermata nel prendere punti:  ha vinto in casa dell’Udinese (0-1), ha battuto la Roma nello stadio Arena (3-2), ha pareggiato in casa del Napoli (1-1), ha battuto il Benevento al “Vigorito” (3-1), ha pareggiato con la Fiorentina all’”Arena” (0-0), e in casa del Milan (0-0), mentre il Benevento ha racimolato un pareggio al “Ferraris” contro il Genoa (2-2) e subendo al “Vigorito” il pareggio (1.1) del Crotone. Quindi il Cagliari, nella trentasettesima giornata,  ha raggiunto  37 punti, conquistando la salvezza, mentre il Benevento ha raggiunto, nella stessa giornata, quota 32. Si sperava, come dicevamo, che il Lazio battesse il Torino, perché il Benevento potesse salvarsi, battendo, eventualmente, nell’ultima giornata, la squadra di Cairo. 
E’ successo, però, diciamo per mera casualità, che l’arbitro Paolo Mazzoleni di Bergamo abbia fatto il varista, il 2 maggio, al “Maradona”, nella partita Napoli-Cagliari e il 9 maggio,  la domenica successiva, al “Vigorito”, nella partita Benevento-Cagliari. Nella Napoli-Cagliari, al 53° minuto, l’arbitro Fabbri annulla, per presunto fallo su Godin, una rete di Osimhen, lo stesso attaccante del Napoli che, al 13° minuto, aveva portato in vantaggio la squadra allenata da Gattuso, che poi ha subito, al 94°, il pareggio con  la rimonta del cagliaritano  Nandez.
Nella partita Napoli-Cagliari,  “Mazzoleni”, afferma l’ex arbitro Luca Marelli, ora avvocato, “correttamente non interviene sul gol annullato dall’arbitro Fabbri a Osimhen”,  Interviene, però, la domenica successiva, quando  al 42° minuto, sul 2-1 in favore del Cagliari, richiama l’arbitro Doveri al VAR per fargli  prendere atto che il fallo da rigore fischiato dal direttore di gara contro il Cagliari per atterramento di Viola da  parte di Asamad sarebbe inesistente. A tale proposito, lo stesso ex arbitro Luca Marelli dice  che il varista non doveva intervenire: “Mazzoleni”, precisa Marelli, non doveva richiamare l’attenzione dell’arbitro Doveri. La valutazione dell’intensità del fallo non spetta al VAR ma all’arbitro in campo”. 
Se il comportamento di Paolo Mazzoleni nelle due circostanze, e sottolineiamo il “se”, non è stato imparziale, l’arbitro bergamasco, nell’avallare l’annullamento della seconda rete di Osemhen al “Maradona”, con una fava avrebbe preso due piccioni: avrebbe tolto due punti al Napoli, frenando la corsa di questa squadra verso la champhion league, a vantaggio evidentemente dell’Atalanta, che non aveva ancora conseguito la matematica certezza di partecipazione al torneo europeo, e avrebbe fatto conseguire un “immeritato” punto al Cagliari;  nell’annullare, invece, il rigore al Benevento, avrebbe  fortemente penalizzato  gli stregoni, concorrenti del Cagliari nella corsa per la salvezza, e fatto conseguire due punti in più alla squadra sarda, supposto che la partita sarebbe finita con un 2-2.
Ma se è vero ciò  di cui la senatrice  Alessandrina Lonardo, moglie del sindaco di Benevento,  chiede conferma al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, con la sua interrogazione, vi sarebbero dei buoni motivi per dubitare  della imparzialità del varista Paolo Mazzoleni.  La senatrice Lonardo chiede, infatti, a Draghi di sapere:  “se sia a conoscenza, secondo quanto riportato da bergamosportnews.com, dei rapporti tra il fratello di Mazzoleni e il Cagliari di Cellino, proprietario del Cagliari fino a qualche tempo fa, che acquistò una scultura tramite Mario Mazzoleni, fratello del “Varista” del Cagliari, oggi posizionata nel giardino antistante la sede del Cagliari”.
Ovviamente, questa interrogazione, come le interviste e le dichiarazioni rese nel dopo partita dal sindaco Mastella, riferite soprattutto alla circostanza denunciata dalla moglie, si inserisce nel disegno mastelliano di sfruttare ogni situazione nel tentativo di conquistare consenso. In  questo caso, ha pensato di conquistare le simpatie dei tifosi, nella speranza che si trasformino in voti nelle elezioni del prossimo mese di ottobre. 
Mario Mazzoleni gli ha dato querela. Ma lui, spavaldamente, ha replicato: “Ci vedremo volentieri in Tribunale. Per quanto mi riguarda ho dato mandato ai miei legali di valutare di querelare per danno di immagine ed economico alla città quanto procurato in negativo dalla decisione assunta da Mazzoleni e da Doveri”, quest’ultimo, a nostro avviso, incolpevole.
Ma se ci potessero essere dei dubbi sulla sortita di Mastella, finalizzata a guadagnare la simpatia dei tifosi, a fugare tali dubbi ci ha pensato Enzo Lauro, il consigliere comunale mastelliano, con delega allo Sport. Lauro, infatti, in una nota scrive: “Il fratello di Mazzoleni se ritiene può querelarci tutti: siamo circa 60mila a Benevento, 60 milioni in Italia, e fatta salva qualche sfumatura, la pensiamo tutti allo stesso modo”. 
A parte la presunzione con cui Lauro abbia voluto includere, nella solidarietà manifestata agli stregoni per l’ingiustizia subita, tutta l’Italia, non ha considerato che di quei 60 milioni, fanno parte anche i cittadini sardi, compreso il sindaco di Dualchi, un comune di 600 abitanti in provincia di Nuoro, che ha dato la cittadinanza onoraria al varista Paolo Mazzoleni, da lui ritenuto imparziale nelle due gare.
Ma l’avv. Lauro  fuga ancora di più i dubbi, quando, dopo aver ricordato che coloro che hanno potuto guardare le immagini televisive hanno potuto farsi una idea di quanto accaduto, afferma: “Tuttavia, mentre  il primo cittadino di Benevento si è limitato  a testimoniare un sentimento particolarmente diffuso  nella comunità locale e in quella ancora più ampia degli sportivi, il fratello dell’arbitro ha deciso di provare a monetizzare il valore delle dichiarazioni che hanno fatto seguito alla gara”.
Alla fine, però, Mastella ha fatto gli auguri al Cagliari, nel ringraziare il sindaco del capoluogo sardo per i saluti rivoltigli su Facebook.
Noi, rammaricati per la retrocessione in B del Benevento, ma con la mente serena possiamo dire che la “Strega” ha conquistato il record europeo per il numero (6) di autoreti messe a segno durante il campionato che si concluderà domenica prossima. Autoreti tutti influenti, molto influenti quelle di Depaoli e Montipò messe a segno nella partita Lazio-Benevento conclusasi con il punteggio di 5-3, determinante l’autorete realizzata  da Barba in favore del Sassuolo che al “Vigorito” si è aggiudicati i tre punti con uno striminzito 1-0.
Il Benevento, nel girone di andata, come giustamente ha riconosciuto il patron Oreste Vigorito, si è meritata la serie A, conquistando 22 punti e piazzandosi al centro della classifica; nel girone di ritorno, invece, quando manca ancora la trentottesima giornata,  ha totalizzato solo 10 punti, compresi i 3 strappati in casa della Juventus.
Mazzoleni a parte, ci sia consentita questa conclusione, abbastanza risentita: se  nel girone di ritorno i calciatori avessero deciso di retrocedere in serie B, forse avrebbero sbagliato qualcosa. Comprendiamo quanto sia forte la delusione di Pippo Inzaghi e di Oreste Vigorito, che ci mette i soldi. Ma siamo d’accordo con il Presidente quando dice che non bisogna mai smettere di sognare.
Giuseppe Di Gioia

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