Il Giro d’Italia arriva a Guardia Sanframondi e lo staff tecnico va a dormire a… Campolattaro

Sulla tappa guardiese del Giro d’Italia interviene “Rinascita Guardiese” con la nota che pubblichiamo di seguito

L’arrivo del 104° Giro d’Italia in terra sannita ha messo in evidenza tutte le criticità che caratterizzano il nostro territorio e quello che  dovrebbe far riflettere i nostri governanti non è solamente il degrado ambientale (le cunette trasformate in discarica di rifiuti urbani) e le strade ridotte a mulattiere (con guard-rail disastrati), bensì, la notizia apparsa sulla stampa che le 12 (dodici) persone componenti lo staff tecnico del Giro d’Italia sono andate a dormire a… Campolattaro per la sosta all’arrivo della tappa a Guardia Sanframondi. 
Dodici persone componenti lo staff del Giro d’Italia sono state “costrette” a far un viaggio di circa 30-40 chilometri per andare a dormire nell’Albergo diffuso di Campolattaro (di proprietà del Comune) e formato da 5 mini appartamenti e 6 camere per 16 posti letto.
Potrebbe sembrare una storiella ma è la semplice narrazione dei fatti accaduti.  E non possiamo nascondere che se non ci fosse da piangere ci sarebbe solo da ridere ripensando alle tante “svolte epocali” raccontate dai nostri bravi governanti sulla stampa e in TV negli ultimi 30-40 anni e costate decine di miliardi  di lire alle tasche dei cittadini-elettori.
Senza fare polemica, qualche domanda nasce spontanea:
– perché lo staff tecnico del Giro d’Italia non ha potuto dormire nell’Albergo diffuso di Guardia Sanframondi? 
– che fine ha fatto l’idea-progetto presentata circa 19 anni orsono dal Sindaco Ceniccola di dare nuova vita al centro storico guardiese nell’ambito del sistema di “Albergo diffuso”, presentato nel 2001, in collaborazione con la Feder-Mediterraneo, organizzazione non governativa della Task Force ONG del Consiglio d’Europa?
– che fine hanno fatto i 40 posti letto censiti nell’ambito del sistema di “albergo diffuso” in via di costruzione nel centro storico di Guardia Sanframondi dal Sindaco Ceniccola e la proposta di utilizzare locali (totalmente o parzialmente) liberi presenti nelle case del borgo medievale arroccate attorno al castello come luoghi per una ospitalità turistica diffusa, ma gestita e promossa in modo coordinato?
– che fine hanno fatto i 10 alloggi residenziali previsti nel Piano Integrato “Centro Storico verso il 2000” approvato e fatto finanziare dal Sindaco Ceniccola con ben 2 miliardi e 550 milioni di lire dalla Regione Campania  e da realizzarsi con il recupero edilizio dell’immobile Palazzo Marotta-Romano per cominciare a “Riabitare il Sannio”?
Rinascita Guardiese

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