I giallorossi buttano al vento l’ennesima buona occasione

La  sconfitta era tra le tre possibilità in campo nella gara tra la Lazio ed il Benevento, ma alla fine il rammarico è solo giallorosso per l’ennesima buona occasione buttata al vento.
Una gara comunque al cardiopalma solo nel secondo tempo, allorquando finalmente Inzaghi si è accorto che il suo 4,3,2,1 era ancora una volta improponibile. Si è presentato all’Olimpico con un alberello spelacchiato, purtroppo visto nelle peggiori ultime esibizioni della squadra.
Ancora una volta un primo tempo di non gioco e dopo solo mezz’ora il Benevento era sotto di ben tre reti.
Si dirà che la prima rete era un’autorete, che il rigore era inesistente poiché Montipò aveva toccato il pallone e non buttato giù l’avversario. Era pronto l’ennesimo pallottoliere per l’ennesima esibizione all’Olimpico.
Però Sau ha aperto le speranze con una splendida rete prima della chiusura della prima frazione.
Poi ad apertura del secondo tempo il pasticcio coi piedi (non poteva mica tagliarseli) di Montipò e la Lazio era già sul 4 a 1. Dopo dieci minuti la giustizia diventa tale ed Immobile sbaglia il secondo rigore fischiato ai laziali, e Montipò si riscatta dell’autorete in modo più che ottimo.
Intanto Inzaghi ha sconvolto l’assetto tecnico tattico della squadra in campo e procedeva alla contemporanea sostituzione di ben tre uomini. L’allenatore giallorosso aveva dovuto sostituire ad inizio di ripresa Sau con Dabo e procedeva al cambio di Schiattarela con Viola, Gaich con Lapadula e Letizia con Caldirola… e la gara cambiava spartito, forse anche per un po’ di assuefazione da parte di Immobile e compagni.
Poco dopo (tre minuti) il rigore messo a segno da Viola per fallo su Ionita, un gol annullato a Lapadula per precedente fallo di Caldirola su Immobile e all’85’ Glik riduce ad una sola rete le distanze tra le due squadre. Ultimi 11 minuti (5+6 di recupero) al cardiopalma con i giallorossi sbilanciati alla ricerca del miracolo che non arriva… erano a Roma e non a Milano (famoso film di De Sica) e Immobile sulla ripartenza chiude i conti sul 5 a 3 finale.
Qualcosa da dire sulla direzione di gara. Ghersini, ancora una volta meno che mediocre, sul primo rigore e conseguente ammonizione per Montipò, si affida a quello che ha visto, la Var non interviene e il misfatto viene catalizzato.
Il calcio, è noto, non ha controprove, ma dopo un’autorete ed un ingiusto rigore l’umore, anche del più ottimista, va a farsi benedire.
E’ inutile ribadire che le gare vanno giocate e soprattutto preparate al meglio nel corso degli allenamenti settimanali. E’ inutile dire che quell”alberello ha fatto il suo tempo(sic?) da mesi non avendo Inzaghi gli uomini adatti a quel gioco.
E’ utile pensare per giocare a calcio, occorre anche un “pensatore” istantaneo che sappia dare i tempi, cercare soluzioni immediate al possesso palla, lanciare nei corridoi i propri compagni.
Certo con una difesa a tre con Caldirola Glik e Barba c’è sicurezza in difesa, il centrocampo con Viola trova la sua mente pensante e poi l’attacco è solo questione di scelta, con una preferenza per uno dei due di Lapadula che si è adattato benissimo a rincorrere il primo portatore di palla avversaria.
I due secondi tempi contro il Sassuolo e la Lazio debbono far comprendere all’allenatore giallorosso che questo ultimo scorcio di campionato deve essere giocato al meglio col meglio che ha a disposizione e non già elucubrare sul sesso degli angeli che non ha a disposizione.
Già mercoledì, alle 20,45 a Marassi contro il Genoa, nella seconda trasferta consecutiva la squadra dovrà essere presentabile e non rinunciare a giocare a calcio. (g.b.)

I RISULTATI DELLA XII GIORNATA DEL GIRONE DI RITORNO
CROTONE – UDINESE 1-2
SAMPDORIA – VERONA 3-1
SASSUOLO – FIORENTINA 3-1
CAGLIARI – PARMA 4-3
MILAN – GENOA 2-1
ATALANTA – JUVENTUS 1-0
BOLOGNA – SPEZIA 4-1
LAZIO – BENEVENTO 5-3
TORINO – ROMA 3-1
NAPOLI – INTER 1-1

LA CLASSIFICA
Inter, punti 75; Milan, 66; Atalanta, 64; Juventus, 62; Napoli, 60; Lazio, 58; Roma, 54; Sassuolo, 46, Hellas Verona, 41; Sampdoria, 39; Bologna, 37; Udinese, 36; Genoa, Spezia, 32; Torino, Fiorentina, Benevento, 30; Cagliari, 25; Parma, 20, Crotone, 1

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