La grande prova del Dolore e dell’Amore

Questo tempo inquieto della “fine” corre velocemente verso il compimento della “Storia della Salvezza”.
Con il trionfo del Cuore Immacolato di Maria Vergine, Madre di Dio e di tutte le creature, si realizza finalmente il Regno dell’Amore e della Divina Volontà: “Pace tra Cielo e Terra, Pace fra tutti i Popoli, Pace nei nostri cuori!
Nell’Eden era stato rifiutato dall’orgogliosa decisione dell’io dei nostri progenitori: contestare il progetto della Creazione nella sua evoluzione di Verità, di Libertà e di Amore e consegnare il destino della storia al dramma del Bene e del Male, alle convulsioni dell’animalizzazione dell’umano e alle pulsioni fratricide della razza cainita.
Ed ecco che, dopo i tempi del Padre Creatore e della “Giustizia”, del Figlio Redentore e del “Perdono”, ora, nel tempo ultimo della Madre e della “Misericordia”, la Famiglia universale dei figli – immagine e somiglianza della Trinità divina – viene convocata ancora davanti all’Albero della Vita e all’Albero del Bene e del Male per l’estrema decisione.
A chi vogliamo appartenere? Alla Famiglia del Dio Vivente –il Padre la Madre il Figlio – nell’Amore assoluto eterno infinito onnipotente dello Spirito? O allontanarci per sempre dalla Luce e dalla Vita?
La Madre nostra –  Divina Immacolata Concezione, Divina e Umana Maternità, Divina Verginale Sponsalità –irrompe, negli ultimi tempi, con infinita tenerezza in tutte le contrade del mondo, soccorre tutte i popoli, visita tutte le genti, ripartorisce  tutti i figli della Terra. Ci abbraccia tutti, ci bacia tutti, ci stringe tutti nel suo Cuore Immacolato, Addolorato e Trionfante, con lacrime di gioia e di sangue, “per cambiare il cuore di pietra in cuore di carne non più mortale ma divinizzato”, immerge tutti in un “Bagno di Luce” con la Potenza Eterna dell’Amore, della Misericordia e del Perdono.
Ma siamo ancora “capaci di Dio”, siamo ancora capaci di dire alla Mamma: “Ti amo!”, una, cento, mille volte per corrispondere ai milioni di baci che Ella moltiplica sui nostri volti ancora induriti e protervi? Ella, la Madre Santissima, ha preso dentro di Sé tutta l’Umanità e ha riscattato tutti i nostri peccati che il Figlio Primogenito, Gesù, ha disintegrato sulla Croce. Sì, Dio ha “preso su di Sé tutta intera l’Umanità passata, presente e futura, per ripartorirla con la Resurrezione”, e ha suggellato la volontà, l’intelletto e la memoria dei figli con la Potenza la Sapienza e l’Amore della Divinizzazione. 
Questa Settimana Santa, ora, la stiamo vivendo nel tormento e nell’angoscia della Pandemia planetaria che, da un anno, sconvolge il costume di vita, logora la condizione esistenziale e ci richiama a un rinnovato senso di responsabilità, convocando la coscienza a riconoscersi nella sua primordiale identità vera, buona, bella. 

Avvertiamo ormai che l’essenza e il fermento della modernità, il motore del mondo moderno, della sua filosofia e della sua politica, “la logica del progresso”, non regge più e “l’umanità si trova in bilico tra una precaria sopravvivenza e l’abisso dell’autodistruzione” (Benedetto XVI).
E forse capiremo che i Popoli e le Nazioni non si salvano che con “una forma di vita che attiri la protezione del Cielo”. Pur avvolti nella confusione dall’insidia del nichilismo, forse riusciamo ancora a intravedere quanto sia grave e irrimediabile il processo di decadenza e di inaridimento della Civiltà scristianizzata, della sua usura, della sua perdita, del suo fallimento e quanto sia stolta e folle la competizione ostinata e mortale degli imperialismi scatenati in questo mondo asservito a “Mammona”.
Nella emergenza sanitaria, abbiamo consegnato completamente il nostro sopravvivere alle problematiche “consegne terapeutiche” dei vaccini e dell’ “immunità di gregge” e alla pretesa politica e culturale che sia possibile ripristinare la condizione economica e finanziaria precedente all’aggressione virale.  
Questo è, invece, un tempo prezioso di “prova”, di sofferenza, di purificazione e di liberazione. E’ necessario ed urgente ritornare ai piedi della Croce accanto alla Madre, con l’intensità della preghiera e con la partecipazione intima e profondissima all’Eucaristia, di Gesù e di Maria, dono supremo all’anima, al corpo e allo spirito di noi tutti, per rientrare divinizzati nel Regno della Divina Volontà e dell’Amore. 
In questo grandioso momento storico ed escatologico, Satana appare il vincitore della sfida scatenata nell’Eden, ma il suo “regno di odio, di violenza e di morte” sta per essere schiacciato dalla Donna di Genesi e di Apocalisse, vestita di Sole, la nostra Madre e Regina. La conoscenza che lo “Spirito di Verità” è venuto a svelarci, dissolve il tenebrore che avvolge questa Civiltà finita nella presa orrenda dei dominatori di questo mondo, incatenati alla grande Menzogna, pronti a intraprendere l’ultima dissennata “avventura anticristica”. E’ iniziato, già, nel nostro cuore, consacrato al Cuore di Gesù e di Maria, il Regno senza fine della Luce, della Gioia, della Pace, dell’Amore.
E’ ormai vicino il Ritorno di Gesù, Dio con noi e in noi, la Pasqua Eterna! Si innalzi verso il Cielo il nostro “MARANATHA’!”, “Vieni, SIGNORE GESU’!”.
Davide Nava

Un pensiero su “La grande prova del Dolore e dell’Amore

  • 1 Aprile 2021 in 11:48
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    Un filo di Speranza, anche un tenue filo, fa sempre bene al cuore dell’uomo (e della donna)! Bisogna, perciò, sempre ringraziare chi sa tenderlo quel filo. Ed io ringrazio il generosissimo, e brillante, amico Davide Nava. Ma solo in nome del cuore, perché, in questo brutto momento storico, la mente è triste e confusa e non sa che cosa pensare.

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