Amedeo Ceniccola: mandiamo a casa lo Sceriffo di Santa Lucia

L’ex sindaco di guardia Sanframondi, Amedeo Ceniccola, interviene con una dura nota contro le nuove norme anti-Covid disposte dal governatore della Campania De Luca.

Apprendo dalla stampa che sono scattate le prime multe da mille  euro per “mancato utilizzo della mascherina al chiuso” e non posso farne a meno di per dire alto e forte: “Adesso basta! Basta con il terrorismo sanitario che sta portando ad una crisi imprenditoriale senza precedenti  e una crescita drammatica delle povertà. Basta terrorismo sul virus, le persone non possono vivere nell’incubo del ritorno del virus cinese ( che, peraltro , nel Centro-Sud non è mai arrivato) e rimanere schiavi della paura. Il Paese deve riprendere a vivere”.
Mandiamo a casa il peggiore dei presidenti che la regione Campania abbia mai avuto. Mandiamo a casa lo Sceriffo di Santa Lucia, vecchio volpone della politica campana, che qualche anno addietro invitava gli amministratori del PD ad offrire una “frittura di pesce” ai cittadini per invogliarli ad andare a votare SI in occasione del referendum costituzionale voluto da Matteo Renzi ed oggi ha distribuito circa un miliardo di euro (ricevuti dall’Unione europea per favorire e promuovere le sviluppo e occupazione) in  sussidi  per fare una campagna elettorale a spese dei cittadini-contribuenti. 
Una politica demenziale che non ha risolto nulla e che rappresenta un autentico furto ai danni dei privati cittadini che con le tasse vanno a finanziare questa sorta di “elargizione elettorale” o “marchetta elettorale”.
Alla faccia del Presidente Mattarella che in ogni occasione si affanna a chiedere: “Investimenti e non assistenzialismo”.
E nessuno si azzardi a dire che questi sussidi distribuiti a destra e a manca (con i seggi elettorali già in fase di allestimento) siano serviti per fronteggiare il coronavirus in Campania che, in realtà, da noi non è mai arrivato e se è arrivato non ha provocato niente di comparabile con quanto accaduto nel bergamasco perché “le condizioni ambientali” della nostra regione e del Centro-Sud non sono in alcun modo comparabili con quelle della pianura padana (la zona più inquinata dell’Europa).
Altro che capacità taumaturgiche dello Sceriffo di Santa Lucia.
In poche parole, possiamo dire che lo Sceriffo di Santa Lucia dopo aver invocato la “riapertura dei manicomi per rinchiudervi Conte e il suo governo che avevano istituito le cosiddette zone rosse per fronteggiare il virus cinese” nel giro di una notte è diventato il più feroce guardiano contro i cittadini che chiedevano di ritornare alla “normalità” perché avevano capito che qui in Campania non era successo… niente!!!
Da medico, genitore e cittadino capisco le preoccupazioni dei nostri governanti ma il compito del Governo è fare una sintesi ponderata di tutte le esigenze che emergono in questo periodo di quarantena generalizzata decisa dallo stesso Governo  (non parlo solamente dei ristoratori, albergatori, baristi, parrucchieri, estetisti, pizzaioli, agenti turistici ecc. o del comparto enologico, punta di diamante del nostro made in Italy, che è fortemente legato alle attività di ristoranti, enoteche e locali tipici che tanto caratterizzano il commercio, il turismo e la vita sociale) e prendere una decisione che offra le migliori garanzie possibili.
Il mio pensiero va, innanzitutto, allo stress ansiogeno che si è già determinato in questi ultimi 5 mesi  e che ha già determinato un aumento straordinario di morti per infarto miocardico ( le statistiche ci dicono che si sono triplicati i casi accertati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), senza parlare del notevole aumento  di consumo di ansiolitici,  antidepressivi e induttori del sonno.
Il pensiero dei tanti medici morti in questi ultimi mesi non mi fa dormire la notte e mi angoscia leggere sul sito dell’ISTAT che nei primi tre mesi del 2020 in Italia sono deceduti 165.367 cittadini (compreso coronavirus).  Invece, quello che mi fa riflettere è leggere che nello stesso periodo dello scorso anno i morti in Italia erano 185.967 (senza coronavirus).
20.000 MORTI IN MENO DELLO SCORSO ANNO
NONOSTANTE LA PANDEMIA PROVOCATA DAL VIRUS CINESE 
Un dato che nessuno mette in evidenza e che fa nascere spontanea  una domanda: minacciare di richiudere nuovamente tutti in gabbia (per dirla con Papa Francesco)  in caso di “risalita dei contagiati”  e far pagare una maxi multa di mille euro  a chi non va in giro bendato è un modo di governare ragionevole?
A mio avviso, se questi sono i numeri ufficiali, non ha senso procrastinare ulteriormente questa “reclusione” di massa ed è, francamente, insopportabile questo terrorismo psicologico che porta al suicidio del nostro sistema produttivo.
Così come cullarsi nell’illusione protettiva che la soluzione sia chiudere in casa le persone è dannosa perché non esiste il rischio zero e l’ansia che si scatena indebolisce ulteriormente il nostro sistema immunitario che ci serve per fronteggiare ogni tipo di aggressione batterica e/o virale.
Va bene la cautela, va bene ripensare e ricostruire il nostro sistema sanitario dopo i tagli lineari al bilancio del ministero della Salute, più il blocco totale del turnover del  settore, più il taglio di  27 mila posti letto negli ospedali deciso dal governo  presieduto da Mario Monti e proseguito nei 9 anni successivi con Enrico Letta. Matteo Renzi e Paolo Gentiloni ma non possiamo permettere al virus cinese al Presidente Conte e allo Sceriffo di Santa Lucia di cambiarci la vita “per il nostro bene”.
A mio avviso, il pericolo del virus cinese è stato e viene amplificato ad arte: “Riprendiamoci la nostra normalità. Torniamo liberi”.
Dott. Amedeo Ceniccola
Ex Sindaco di Guardia Sanframondi

2 pensieri riguardo “Amedeo Ceniccola: mandiamo a casa lo Sceriffo di Santa Lucia

  • 26 Luglio 2020 in 23:49
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    Indipendentemente dal fatto che, come Caldoro, sei un socialista berlusconiano, non mi è piaciuta la tua sortita. Caldoro ha restituito all’Europa 2 miliardi di euro per mancanza di progettazione. Ha aumentato bollo auto e le addizionali regionali, già alte, ha tagliato la sanità, per rientrare dal debito sanitario di 9 miliardi, impresa riuscita solo a De Luca, grazie al quale il contrasto al covid è stato affrontato meglio che in ogni altra regione. Eppure, Caldoro, mancando di onestà intellettuale, va dicendo che De Luca ha tenuto nascosti focolai covid e che ha depauperato il “Rummo” di Benevento, ospedale che ha conservato il pronto soccorso di II livello e che, almeno nel campo della reumatologia, è una eccellenza nazionale. Nel “Sant’Alfonso”, mantenendo inalterati i reparti, ha conservato, con grande dispendio di risorse e di personale, il pronto soccorso, nonostante la media di chi vi si rivolga sia di un paziente al giorno. Poi, nei sondaggi, De Luca, è di gran lunga davanti a Caldoro. Non vi sono dubbi sulla sua riconferma.

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  • 30 Luglio 2020 in 18:52
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    Lettera aperta al Giuseppe Di Gioia
    Egregio dott. Di Gioia, caro Peppino,
    ho letto con colpevole ritardo il tuo commento alla mia nota e ti chiedo umilmente perdono, però, non posso farne a meno di ribadire, con ancora maggior convinzione, che la candidatura di Stefano Caldoro apre il cuore alla speranza di far tornare il “buongoverno” alla guida della seconda Regione d’Italia e sono sicuro che egli rappresenta la carta vincente per mettere la parola fine al cosiddetto “Rinascimento salernitano” che doveva rappresentare un nuovo modello amministrativo della sinistra (dopo 15 anni di dominio assoluto esercitato dal governatore Bassolino) e che, dopo 5 anni, è precipitato in un “medioevo” ancora saturo di monnezza (le 200 mila tonnellate di immondizia sono ancora stipate dove erano 5 anni orsono) e assistenzialismo che molto spesso fa rima con clientelismo.
    A tal proposito, i 900 milioni di euro distribuiti a pioggia in questi mesi dal governatore De Luca con la scusa di fronteggiare il coronavirus (che, in verità, nel Centro-Sud non è mai arrivato) ne sono la prova provata.
    I Governatori delle regioni del Nord che, per davvero, hanno dovuto fronteggiare una situazione di grave emergenza sanitaria hanno preferito finanziare opere pubbliche, investimenti sanitari e progetti di lavoro seguendo le precise indicazioni manifestate anche dal Presidente Mattarella: “Investimenti e non assistenzialismo”.
    Caldoro è sicuramente un politico esperto, conoscitore dei problemi e del clima politico della Campania, ed ha già dimostrato nella veste di Presidente della Regione Campania dal 2010 al 2015 di saper amministrare con coraggio, coscienza e capacità per dare un futuro a questa nostra Regione che, oggi, purtroppo, fra i tanti primati negativi, deve registrare due tristi primati: ultima in Italia quanto ad aspettativa di vita e un tasso di mortalità delle aziende che non trova eguali in Italia.
    La Campania ha bisogno di essere governata e non assistita e Caldoro ha già dimostrato di saperlo fare quando è arrivato alla guida della nostra Regione soffocata dalla monnezza (che arrivava al primo piano delle case), dai debiti -ti devo ricordare che non si riusciva nemmeno a quantificare il totale del deficit sanitario?- e in mano alle imprenditorie criminali più spietate. Per farla breve, sono convinto che Stefano Caldoro abbia tutte le carte in regola per guidare la regione Campania che deve ancora registrare tanti primati negativi in conseguenza del malgoverno esercitato da un sistema di potere radicato e pervasivo.
    Con immutata stima e amicizia.

    Amedeo Ceniccola

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