Fiera di Morcone: il Covid 19 non fermerà l’edizione 2020

Gioi Capozzi

L’emergenza sanitaria dovuta al contagio da Covid-19 ha stravolto le nostre vite. Nessuna realtà, nessun settore, nessuna sfera della nostra quotidianità è rimasta immune al passaggio del virus, il quale ha travolto e coinvolto l’Italia e il mondo intero. Una situazione difficile e complessa, che ha generato una crisi economica con pochi precedenti. Eppure, questo non è il momento di abbattersi, di arrendersi. Questo, al contrario, è il momento di rimboccarsi le maniche e guardare con ottimismo al futuro.
Ripartire dopo il coronavirus – dice Gioi Capozzi, presidente del CentroFiere – è possibile e il CentroFiere con l’edizione 2020 della Fiera di Morcone vuole essere ancora una volta quel volano di sviluppo economico e sociale pronto ad offrire opportunità commerciali e imprenditoriali volte a promuovere e valorizzare il territorio. La Fiera di Morcone è una delle finestra espositive più longeve della regione, la quale ogni anno attira migliaia di espositori e visitatori, un pubblico variegato e composito proveniente da varie zone della Campania, del Molise e della Puglia. In un periodo così difficile per il nostro Paese, dunque, è dovere di tutti contribuire al rilancio delle nostra economia.
Per questo, la macchina organizzativa del Centro Fiere di Morcone non si è fermata, anzi, ha ripreso con maggior forza e vigore a lavorare per portare l’edizione 2020 al livello che ci si attende da una manifestazione così importante. Naturalmente ci si dovrà adattare ai protocolli di sicurezza e alle norme in materia di Covid, i quali, siamo certi arriveranno quanto prima da parte delle istituzioni. Fino ad allora, tuttavia, il CentroFiere non resterà immobile di fronte al virus, anzi dalla pandemia trarrà nuovi spunti per innovarsi e reinventarsi. Siamo consci – conclude Capozzi – che ci aspetta una grande sfida, è vero, ma adotteremo tutti gli strumenti possibili per esserne all’altezza. Un impegno che vuole dimostrare un senso di responsabilità e gratitudine verso chi ha gestito in prima linea l’emergenza, oltre che a garantire la tutela della salute a tutti.

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