Il Coronavirus e la pornografia

Caro Direttore,
vorrei proseguire nell’analizzare i legami tra l’emergenza sanitaria attuale legata all’epidemia del Coronavirus e la diffusione di peccati sociali gravissimi come causa di questo evento drammatico, che purtroppo sono molto diffusi anche attualmente, come la pornografia.
In questo ultimo mese di detenzione domiciliare per 60 milioni di italiani, privati in modo gravissimo e deprecabile dei Santi Sacramenti da parte dei Vescovi, i quali come ho già detto in altre circostanze hanno abbandonato le pecore ai lupi del Governo e della Polizia, il consumo di siti e di video pornografici è aumentato in modo esponenziale. Infatti, come è stato confermato da diversi siti nazionali e non, il  Coronavirus ha messo in ginocchio l’economia ma ha fatto la fortuna dei siti porno. Ad ogni modo, è vero, l’emergenza COVID-19 ha danneggiato svariati settori dell’economia, e tra questi c’è di sicuro quello cinematografico con – tra i tanti effetti registrati – l’ annullamento anche del  Festival di Cannes per la prima volta dal 1946.
Ora, in soccorso della tradizionale kermesse arriva il sito YouPorn, che si è offerto di trasmettere l’evento in diretta streaming sulle sue pagine permettendo così alla rassegna di tenersi ugualmente secondo il programma iniziale. L’offerta è contenuta in una missiva scritta dal vicepresidente del noto sito pornografico,  Charlie Hughes, e indirizzata al presidente della rassegna francese  Pierre Lescure: «Di fronte a questa pandemia – si legge nel testo della lettera – prendiamo il nostro ruolo nella nuova vita a distanza delle persone molto seriamente, tenendole connesse e facendole divertire. Sarebbe odioso vedere il vostro evento cancellato per la prima volta in 73 anni, per questo YouPorn vorrebbe formalmente offrire al Festival di Cannes la possibilità di vedere trasmessi i suoi film e l’annuncio della lineup ufficiale (prevista per il 16 aprile) in una speciale sezione del nostro sito, che è uno dei più visitati al mondo. Abbiamo un’infrastruttura robusta già predisposta per contenuti condivisi su larga scala e ci farebbe piacere aiutare questo apprezzato evento rispettando il programma e i tempi inizialmente previsti».
Il  Festival di Cannes doveva inizialmente tenersi dal 12 al 23 maggio. Tra le opzioni considerate in sede di cancellazione dell’evento – ricorda  Consequence of Sound – c’era quella di farlo svolgere nel corso dell’estate. Ora si vedrà se la richiesta di YouPorn andrà o no a buon fine. Oltre a questo fatto, già estremamente grave, Pornhub ha deciso di regalare un mese di Pornhub Premium a tutti gli italiani. La promozione è stata annunciata in una pagina dedicata, su cui campeggia la scritta gigante “Forza Italia, We love you!“. Per tutto il mese di Marzo, è stato possibile accedere gratuitamente a Pornhub Premium, senza bisogno di carta di credito. Così, coloro che si erano scocciati di guardare le serie tv e film che Infinity ha regalato a tutti per due mesi, hanno potuto fare un giro sulla piattaforma d’intrattenimento per adulti più popolare al mondo, per sfogliare l’ampio catalogo che veniva aggiornato quotidianamente allo scopo di soddisfare i gusti di tutti, soprattutto in questo periodo di solitudine.  
Per analizzare questo devastante fenomeno, è stata pubblicata proprio in queste ultime giornate un’interessante intervista sulla Nuova Bussola Quotidiana a Tebaldo Vinciguerra, grande esperto di questa tematica, padre di famiglia, co-fondatore dell’associazione di promozione sociale  Puri di Cuore e autore di saggi sul tema, come  Pornografia. Cosa ne dice la Chiesa? (San Paolo) e coautore di  Pornografia, calamità ignorata, edito dalla  Nuova Bussola Quotidiana, il quale ha affermato: “Alcuni noti siti pornografici hanno annunciato accessi gratuiti durante la pandemia nelle zone colpite duramente e sottoposte a confinamento. Vennero reclamizzati, per esempio, accessi gratuiti per Lombardia e Veneto. Con questa trovata, quei siti hanno avuto una vetrina aggiuntiva, grazie a canali di informazione “terzi” che, in modo incauto, hanno dato maggior visibilità alla loro promozione, coinvolgendo in tal modo anche gente che di solito non viene raggiunta dal marketing pornografico. In definitiva, alcuni dei principali siti dell’industria pornografica si sono fatti una bella pubblicità, riuscendo a far parlare di loro al di fuori della sfera dei media specializzati nel porno. Ciò contribuisce a “normalizzare” o banalizzare la pornografia: la si tratta come una notizia qualsiasi. Con tante persone a casa e l’aumento di videoconferenze, streaming, giochi e lezioni online, Internet è molto sollecitato.
Tenderei a fare una distinzione tra le conseguenze di questo boom di accessi così ben individuato e riconducibile all’emergenza COVID-19, da un lato, e le conseguenze del consumo prolungato di pornografia, dall’altro. Primo punto: si assiste non solo a un aumento del consumo da parte degli utenti abituali ma anche alla creazione di numerosissimi nuovi account sui siti che hanno offerto contenuti gratis nelle zone di confinamento. Possiamo dedurre che la combinazione tra Covid e pubblicità dei suddetti siti abbia funzionato: sono aumentati i consumatori, i quali, per quanto possano essere fruitori di contenuti gratuiti, comunque muovono un enorme giro di soldi per le pubblicità per i dati, e forse un giorno si decideranno anche a pagare per accedere ad ulteriore materiale. Secondo punto: il consumo prolungato può portare a situazioni di dipendenza, all’adozione di convinzioni e comportamenti inculcati dalla produzione pornografica che sono incompatibili con la dignità umana. Può spingere a comportarsi in modo disinibito online, come evidenzia la cyber-psicologa Mary Aiken nel saggio The cyber effect, e anche contribuire all’insorgere di situazioni di malessere che spaziano dall’ansia di non essere all’altezza delle performance pornografiche alla comparsa di problemi erettivi.
È difficile essere esaustivi in poche parole. Con Internet, con gli smartphone e con i social network, siamo dinnanzi ad uno tsunami. L’impennata dei consumi e degli accessi dovuta al Covid è solo un incremento puntuale in quello che vari esperti statunitensi definiscono un gigantesco esperimento fuori controllo di trasformazione sociale, cioè il modo in cui la pornografia sta influenzando le nostre società, mettendo a repentaglio lo sviluppo armonioso di tutta la persona e di ogni persona. La pornografia così diffusa, alla quale si accede in modo capillare e sempre più precoce, incoraggiando la produzione amatoriale, è una parodia dell’educazione sessuale che non rispetta la dignità della persona, che svilisce il dono della sessualità voluta da Dio e che ferisce l’affettività.
In questa particolare situazione, forse il rischio è rappresentato sì dall’isolamento e dall’ozio, ma anche dalle difficoltà. Penso a chi ha perso il lavoro (o comunque ha visto il proprio reddito drasticamente ridotto): per costoro la pornografia rischia di essere percepita e usata come una valvola di sfogo. Così potrà apparire sul momento ma, a lungo andare, la pornografia è una trappola di tristezza e di insoddisfazione dalla quale non si ricava nulla di buono e nella quale ci si invischia. Quindi diventa difficile  “Uscire dal tunnel”, per usare il titolo del volume dello psicoterapeuta Peter Kleponis che l’Associazione  Puri di Cuore portò in Italia nel 2017.
Gli adolescenti, poi, saranno anche maggiormente vicini ai genitori in questi giorni, ma tutti hanno uno smartphone dunque il rischio c’è! Più per via dello smartphone che del coronavirus. Adolescenti e soprattutto pre-adolescenti sono particolarmente a rischio poiché la pornografia li colpisce in una fase cruciale della loro maturazione, arrivando anche ad influenzarli profondamente. Iniziare a consumare pornografia a 14 o a 40 anni non è la stessa cosa per lo sviluppo della persona (oltre che ad essere illegale nel primo caso). Tantissimi purtroppo iniziano ben prima dei 14 anni. Bambini, giovani e adolescenti non sono mai da trascurare.  
Su questa delicata questione è intervenuta anche la dott.ssa Silvana De Maria, la quale ha affermato: “La pornografia è il mostro che sta mangiando l’anima di una civiltà, che inchioda uno spaventoso numero di adolescenti alla perdita della loro progettualità e della loro vita. Chi sta su fino alle 3 di notte ad avere scariche di endorfine e dopamina facili e comode vivrà al mattino una situazione di deresponsabilizzazione totale, di demotivazione patologica. La pornografia è la tipica vittoria liberal: mica vuoi imbavagliare la libertà degli altri, a te cosa ti cambia, se non ti piace non farla non guardarla, ma gli altri possono fare quello che vogliono. L’intossicazione da pornografia è una dipendenza non meno terribile di una dipendenza di sostanze. Il nostro cervello emotivo non distingue il vero dal falso. Il cervello di un maschio che guarda altri accoppiarsi senza partecipare alla festa si riempie di vergogna inconscia, lui non ha accesso, può solo guardare. Il sesso rappresentato da gente sotto farmaci, a cominciare dal viagra a finire agli analgesici e miorilassanti sembra vero e autentico e genera senso di. Le immagini sono ogni anno piu piene di dolore e sadismo. Dolore e sadismo sono i termini corretti con cui devono essere indicate le pratiche vezzosamente indicate con le parole hard o estremo. Lo stupro è normalmente rappresentato. La persona che guarda impara il cinismo, guardare violenza senza intervenire ( il cervello emotivo non distingue il vero dal falso) . I neuroni specchio spingono all’imitazione: se lei urla noooooo, è anche più divertente. La pornografia è stata ed è un tassello importante per separare la sessualità dall’amore. Una volta prova di affetto, tenerezza, senso di protezione, la sessualità muore nella noia e nel sadomaso. Invertiamo lo schema. Impariamo le parole magiche. No. Mai. Insegniamo le parole magiche non e mai ai nostri figli. È spazzatura, è una persona umana ridotta a giocattolo, ti insegnerà a vedere le persone come giocattoli. Noi siamo persone e la sessualità deve essere sacra, il dono più grande di Dio”.
Analizzando cio’, sorge una domanda: come si puo’ accettare che, in un momento cosi drammatico, i Pastori hanno abbandonato completamente le pecore senza Messa, senza Sacramenti, senza alcun conforto spirituale, mentre la massoneria, la sinagoga di Satana, agisce con malvagità, astuzia e  cattiveria per far dannare e portare nella piu’ totale disperazione tantissime famiglie e persone, che non hanno la forza spirituale e psicologica per fronteggiare gli attacchi di Satana? Come sono attuali queste fortissime parole pronunciate dal profeta Ezechiele contro i falsi Pastori:” Figlio dell’uomo, profetizza contro i pastori d’Israele, profetizza e riferisci ai pastori: Così dice il Signore Dio: Guai ai pastori d’Israele, che pascono se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge? Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non pascolate il gregge. Non avete reso forti le pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza. Per colpa del pastore si sono disperse e sono preda di tutte le bestie selvatiche: sono sbandate. Vanno errando le mie pecore su tutti i monti e su ogni colle elevato, le mie pecore si disperdono su tutto il territorio del paese e nessuno va in cerca di loro e se ne cura. Perciò, pastori, ascoltate la parola del Signore: Com’è vero che io vivo – oracolo del Signore Dio -, poiché il mio gregge è diventato una preda e le mie pecore il pasto d’ogni bestia selvatica per colpa del pastore e poiché i miei pastori non sono andati in cerca del mio gregge – hanno pasciuto se stessi senza aver cura del mio gregge -, udite quindi, pastori, la parola del Signore: Così dice il Signore Dio: Eccomi contro i pastori: a loro chiederò conto del mio gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così non pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto. Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna».
Con stima.
Gianluca Martone 

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