La prodigiosa acqua di Telese

Cari amici, negli annali della mia famiglia non si incontrano, per fortuna, soltanto cronache tristi come quelle di cui vi ho parlato nelle precedenti puntate.
Sono costretto a questa precisazione a causa del rimprovero fattomi dal “direttore”, il quale mi “consiglia” (se voglio continuare a tenere in vita questa rubrica) di cercare nei miei “diari” notizie più serene.
E la notizia che vi riporto questa volta è del tutto priva di violenze e tragedie.
Correva l’anno 1349 e un mio avo materno gironzolava felice in una fertile zona della nostra provincia: Telese.
All’improvviso la calma che circondava quella ubertosa valle fu scossa da un tremendo boato e la terrà si spaccò in più parti lasciando salire al cielo fumose vampate di zolfo.
Si trattava, lo avrete capito, di uno di quei fastidiosi movimenti della terra che ogni tanto scuotono i nostri territori.
Sebbene un terremoto non è di certo mai una lieta novella, questa volta – si tranquillizzi il “direttore” – non vi furono eccessivi disastri, anzi dalla terra spaccata iniziò a sgorgare una strana acqua dal sapore sulfureo. Un’acqua che ha fatto poi la fortuna di questa cittadina e che ancora oggi è apprezzata per le sue qualità curative.
Ed il primo a bere quest’acqua prodigiosa fu proprio quel mio antenato, che, dopo averla assaggiata, decise di stabilirsi definitivamente nei dintorni di Telese, riuscendo a vivere un incredibile numero di anni,

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