Invitati da Città Spettacolo, Massimo Lopez e Tullio Solenghi, ritornati insieme, presentano a Benevento il loro show

Già dal titolo, “Massimo Lopez e Tullio Solenghi show”, si intuisce che lo spettacolo ha un’impronta americana, ricca cioè di musica jazz e di canzoni d’oltre mare, ma i mattatori, forti della loro lunga e vivace carriera, non dimenticano quelle italiane. E così nell’ambito di questa Rassegna di Città Spettacolo- Stagione Invernale, Gennaio–Giugno 2019, abbiamo potuto assistere, nel teatro Massimo, dopo 15 anni di assenza dalle scene, alle gang di Massimo Lopez e Tullio Solenghi, finalmente, oserei dire per noi del pubblico, di nuovo insieme. Il miracolo sembra essere stato compiuto da Carlo Conti che li ha avuti quali ospiti, in “Tale e quale show”, in cui ha auspicato il loro ritorno sulla scena. In realtà, Solenghi e Lopez hanno costituito il famoso trio con la compianta Anna Marchesini, deceduta il 01.08.2016,  la cui presenza è rimasta nel ricordo di tutti noi, e tanto più, dei suoi amici e colleghi, che nello spettacolo, le hanno dedicato una bellissima poesia. Il trio esordì sulla radio, nel 1982, e continuò in televisione. Indimenticabile e, infatti, partecipazione dei tre ai Festival di Sanremo, del 1986, 1987 e 1989.

La nostra Maria Varricchio con Massimo Lopez

Nel 1986 sono stati a Fantastico 7, dove Solenghi interpretava lo Ayatollah Khomeini; Lopez, il presidente americano, Ronald Reagan, e la Marchesini, impersonava la madre dello Ayatollah. Il trio scatenò così un vero e proprio incidente diplomatico dell’Italia con l’Iran, che combatteva da otto anni contro l’Irak. Fortunatissima la parodia de “I promessi sposi”, che presentarono nel 1989, parodia che ebbe uno straordinario ascolto e successo di pubblico. Ma quando pensarono di realizzare una simile operazione, in grande,  quale l’ Odissea, dovettero rinunciare.  “I tempi erano già molto cambiati, anche a livello di budget e noi non volevamo rischiare di fare le cose non fatte bene”. Così si esprimeva Massimo Lopez in una intervista resa a “La vita in diretta”, in cui aveva confessato che ”il trio voleva puntare al cinema, ma io non ero convintissimo .., proposi di fermarci 2 o 3 anni, per ritrovarci magari in seguito  con un’ energia diversa. In realtà, è stata ingenua come mossa, poiché in pochi anni è cambiato tutto“.
Ritornarono insieme solo nel 2008, in occasione dei 25 anni della sua fondazione con uno spettacolo, intitolato “Non esistono più le mezze stagioni”.
E’, dunque, un atto dovuto ringraziare l’organizzazione di Città Spettacolo, per aver portato a Benevento il loro nuovo show, che però non ha visto il pieno di pubblico, così come invece avrebbe meritato.
In questo spettacolo, Lopez e Solenghi, sono stati accompagnati dalla Jazz Company, diretta dal M° Gabriele Comeglio e composta da Marco Serra, alla batteria; Ezio Rossi, al basso; Caterina Comeglio, alle percussioni; Fabio Gangi alle tastiere. I due artisti si sono presentati reciprocamente, così come si conviene, prima Tullio Solenghi e poi è stata la volta di Massimo Lopez. Quest’ultimo ha voluto iniziare con una canzone, di Michael Bublè, mentre Solenghi si è cimentato in un “Essere o non essere“, dall’Amleto di Shakespeare, declamato in varie lingue: inglese, francese, tedesco, russo e spagnolo.
Sono iniziate dunque le imitazioni: la grande Ornella Vanoni, con Gino Paoli. Poi è stata la volta di  Pippo Baudo (Solenghi) che ha introdotto il mai troppo compianto Domenico Modugno, di cui Lopez ha cantato quasi tutte le più belle canzoni, di  Patty Bravo, di Maurizio Costanzo e di Giampiero Mughini, che ha dichiarato, attraverso l’imitazione di Solenghi: ”Aborro questo governo di dilettanti allo sbaraglio”. Non poteva mancare l’omaggio alla musica lirica, e dunque è stata scelta la Cavatina dal Barbiere di Siviglia, in cui i due artisti hanno perfettamente imitato i protagonisti.
E proprio per cercare di salvare la cultura e la lingua italiana, tanto vituperata, Solenghi si è cimentato in una sua ”lettura” del dizionario italiano, spiegando il significato di alcuni sostantivi.
Abbiamo poi ascoltato il dialogo tra i due pontefici: quello emerito, papa Ratzinger (Solenghi), e quello attuale, papa Bergoglio (Lopez), che si sono cimentati in canzoni e consigli per la cucina… Superfluo dire quanto sia stato innovativo questo duetto… In passato si sarebbe forse gridato allo scandalo, ad un atto blasfemo, ma l’eleganza e la sobrietà, con cui il tutto si è svolto, hanno sottolineato la grandezza artistica del duo.
Il ricordo di Paolo Villaggio, con la lettura del copione in cui si raccontava la famosa gita alle grotte di Postumia, si è unito a quello di Dean Martin e di Frank Sinistra, fino a concludersi con la remake della consegna della statuetta dell’Oscar.
Una bella performance, quella di giovedì scorso, in cui abbiamo trascorso un po’ del nostro tempo in compagnia di due grandi artisti poliedrici ed eleganti, assistendo ad uno spettacolo in cui non vi è stato mai, in nessun momento, una caduta di stile.
Maria Varricchio

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